Magazine Diario personale

33 (gli anni di Gesù?)

Da Aquilanonvedente

pranzo-di-nataleOggi, arrivato alla decima seduta di radioterapia (e alla terza infusione di chemioterapia), ho chiesto alla dottoressa quante altre sedute mi spettano.

“Deve farne in tutto trentatré” ha risposto quella, dopo avere consultato una specie di registro presenze contenuto nella mia cartella clinica, come quelli che si usavano a scuola (ai tempi miei) per segnare assenze e presenze.

“Mortacci vostri! – ho pensato mentre mi dirigevo all’auto – Gli anni di Gesù, che a trentatré lo hanno pure crocifisso! Ora dovrò fare la stecca, proprio come si faceva a militare (ai tempi miei).”

Facendo due rapidi conti, escludendo altre rotture all’infernale aggeggio radioterapico, smottamenti fisici, blocchi autostradali e valanghe di neve, dovrei terminare il 3 giugno, che per i comuni mortali sarà pure dietro l’angolo, ma per me si colloca al di là dell’orizzonte.

Questo perché l’effetto collaterale più grave delle mie terapie al momento è un azzeramento totale del gusto, che unito a una diminuzione dell’attività salivare determina l’impossibilità di ingurgitare il 95% dei comuni cibi dei comuni mortali.

Passo ora a spiegare brevemente qual è la mia dieta attuale, precisando che i miei gusti potrebbero variare da un momento all’altro, pertanto ciò che compro al supermercato perché mi attira, non è detto che mi sia ancora gradito una volta arrivato a casa.

Colazione

pasta-alla-carbonara

Cappuccino con brioche (non una brioche qualsiasi, un tipo particolare di brioche, soltanto quello, che si trova in un solo supermercato del mio paese e del quale devo fare incetta, temendo che possano finire le scorte).

Pranzo.

Minestrina in brodo, con pasta che non necessiti di masticazione, a volte con aggiunta di piselli. Spicchio di mela, che essendo succosa non si attacca alle mucose della bocca. Eventuale omogeneizzato (alla mela).

Cena

Brodo, con o senza pasta, dipende. Mela (dipende).

A tutto questo, le dottoresse mi hanno consigliato di aggiungere omogeneizzati a volontà (di carne e di frutta), succhi di frutta, gelati.

Ma ditemi voi se è vita questa!

Io sogno paste, arrosti, insaccati, salse, lasagne, polente, pizze. Il mio stomaco reclama un sano e nutriente pasto padano, ma la mia bocca non vuole saperne di collaborare e quindi questo è il risultato.

Sarà un maggio di passione.

Sarà dura.

Non ci sarà qualche tecnica yogurt… ehm, volevo dire yoga, che mi possa aiutare a superare questo momento difficile?

Musica (per consolarci)



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