
Mentre Ridge e Taylor riportavano a casa i naufraghi – “con le pupille paurosamente dilatate” – amici e parenti hanno organizzato una festa per il loro ritorno. Niente di che, giusto qualche calice di champagne e un paio di vassoi di vol-au-vent. Pensate: non c’era nemmeno un opinionista.
Nel Mulino che vorremmo c’erano gioia, applausi, lacrime di commozione, risate, abbracci e promesse. Tutti a chiedere ai redivivi che cosa avessero mangiato per sopravvivere o come avessero passato il tempo per non impazzire, e nessuna lince che si sia accorta che Brooke e Thomas avevano scritto in faccia: “scusate se siamo di poche parole, ma abbiamo un nuovo e scandaloso segreto che ci unisce, e dobbiamo discutere fra noi se, quando e come dirvelo; alla fine, si sa, decideremo che è meglio tenervelo nascosto – per il vostro bene, non certo per il nostro – finché qualcuno di voi non lo scoprirà origliandoci, e ci farà fare l’ennesima figura di merda.”
Oh, delle volte sembra che Forrester e soci non abbiano mai guardato Beautiful. Ma di che cosa hanno paura Thomas e Brooke? In fin dei conti hanno mangiato l’unica cosa commestibile che passava il convento, non è certo colpa loro se le bacche erano… “magiche”. Ebbene, i due temono che durante il trip causato dalle more allucinogene si siano… come dire… lasciati trasportare. Non sanno cosa hanno fatto, ma sono piuttosto certi di aver – di nuovo – superato il limite. E per noi è un incubo perché Brooke e Thomas non fanno che rivivere i “bei momenti”, quelli che li vedevano inseguire l’arcobaleno e brillare di luce propria.


Lo schianto, la traversata dell’oceano, la fame e la paura di morire sull’isola è tutta acqua passata. Il good trip è l’unica cosa che li tormenta. E allora devo dirlo. Maledetti ingrati.




