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36 candles

Creato il 29 ottobre 2015 da Misterjamesford
36 candlesLa trama (con parole mie): oggi - anche se ormai è quasi domani - è il mio trentaseiesimo compleanno. Il quinto che festeggio anche sulle pagine del blog.
Niente dissertazioni, oggi. Niente riflessioni sulla vita ed il tempo che passa. Niente Gli Spietati, o sguardi quasi malinconici su una blogosfera sempre meno popolata, che mi fanno guardare al Saloon e a pochi altri come avamposti di sopravvissuti ad un'epoca che sta tramontando.
Ho voglia di festeggiare.
Dunque, dato che, nonostante i numerosi riferimenti, non l'ho mai fatto, ho pensato di giocarmi la carta del post alcoolico, una personale top ten con le bevande - cocktail o straight - preferite del vecchio cowboy.
Buona sbronza a tutti.
36 candles
N°10: Pastis
Figlio della grande tradizione marsigliese, il Pastis fa parte dello straordinario mondo dell'anice che io adoro in tutte le sue versioni: normalmente più da aperitivo che non da post-pasti, lo adoro soprattutto quando mi capita di andare a trovare i miei in montagna. Tarda mattinata, aria fresca, baretto locale, arachidi, patatine e un bel Ricard - o due - per carburare come si conviene.
N°9: Jack&Coca
Ho sempre amato il Jack Daniels, per quanto non sia certo una bevanda da purista. Ed ho sempre amato il suo sposarsi con la Coca Cola. La sua variante gemella, con il Jim Beam, è altrettanto sponsorizzata da queste parti. Per le serate "cowboy style", con questo cocktail si va sempre sul sicuro.
N°8: Bourbon liscio
A proposito di Jack Daniels e Jim Beam, anche il bourbon liscio sfonda una porta aperta da queste parti. Dai due blockbuster appena citati in tutte le loro varianti - Single barrell, Gentleman e Honey per il Jack, Devil's cut o Black per il Jimmy - fino a etichette poco note in Italia - Grandaddy, Maker's mark, Knob Creek - tutto fa molto, molto Saloon.
N°7: Gin Tonic
Fino a qualche anno fa, non amavo particolarmente le bevande secche, come il Gin, la Vodka - fatta eccezione per il White Russian, ovviamente - e simili, ed in parte non le amo particolarmente neppure ora - Tequila, Mezcal e derivati continuano a non essere in cima alla mia lista -, ma grazie alla grande varietà di etichette e sapori ed alle conseguenze sul day after - più mal di testa che nausea -, il Gin Tonic è diventato il mio cocktail favorito per le sbronze da battaglia nei localacci dove non si sanno preparare i cocktails.Poi, certo, se invece del Larios qualche anima pia dietro il bancone mi sceglie il Bombay, il Tanqueray o qualche chicca particolare, tanto di guadagnato.
N°6: Cuba libre
Il mio secondo cocktail da combattimento preferito. Diretto, dolce, accogliente.Non si potrebbe chiedere di più.Anche perchè ha il grande pregio di sposarsi alla grande sia con il dolce che con il salato, quindi in fase di happy hour o di post-cena va benissimo ugualmente.E non posso ancora dimenticare la sbronza colossale subito dopo la finale dei Mondiali del duemilasei.
N°5: Stinger
Un cocktail da appassionati, forse la cosa più di classe che posso sfoderare nel mio bagaglio alcoolico. Reso noto negli anni trenta e divenuto uno dei riferimenti perfino di James Bond - nonostante sia meno noto del Martini - questo perfetto connubio di Cognac e crema di menta può stendere senza farsi notare troppo.Killing me softly, direi.
N°4: Rum liscio
Non solo Cuba Libre, per questo vecchio cowboy.Ho sempre adorato i rum agricoli, ma in generale non mi faccio mancare, se capita, qualche assaggio di pezzi da novanta del settore: dallo stranoto Zacapa al Diplomatico, passando per il Bally, sono ancora qui che guardo nella mia vetrinetta degli alcolici, alla sezione dedicata, per l'appunto, ai rum, la bottiglia di panamense diciotto anni che mio fratello mi regalò qualche anno fa.Chissà, prima o poi mi deciderò a godermi anche quella.
N°3: Single malt
L'orgasmo più godurioso delle bevute straight.Un single malt da godersi alternando ogni sorso con uno di acqua ghiacciata, o anche senza.Un tripudio di sapori e retrogusti che quando si chiudono gli occhi pare di essere nelle Highlands, o nel cuore di una foresta, o nel pieno di una battaglia, neanche fossimo vichinghi.Dal Lagavulin all'Oban, dall'Old Puteney all'Highland Park, dai torbati ai più smooth, c'è un vero e proprio mondo dietro "la parte degli angeli".Un mondo che sono felice di dover ancora in gran parte scoprire, e che ha dalla sua una facilità maggiore del sottoscritto nell'aprire anche bottiglie di un certo livello senza troppa paura.
N°2: Sambuca
Curioso che, dopo i rum e i whisky "alti", ad occupare il posto d'onore di questa personale classifica sia uno degli amari più operai che esistano, la sambuca.Del resto, adorando l'anice, non poteva che essere qui.Forse l'alcolico che ho più bevuto e più bevo nella vita, essendo un dopo pranzo assicurato o quasi, nonchè l'unico, in caso di esagerazione, ad avere il potere supremo di spegnimento del sottoscritto, neanche avesse accesso all'interruttore di emergenza.Dolce e saporita, magica e goduriosa, è l'equivalente di un massaggio prima del sesso.O dopo. 
N°1: White Russian
Non poteva che trovarsi qui, il cocktail simbolo del Saloon.Reso noto da Il grande Lebowski, ha solo un difetto: non si sposa particolarmente bene con il caldo estivo, è esclusivamente after dinner e rende la mattina dopo un'eventuale sbronza un vero festival da chiusi in bagno.Eppure è un vero tripudio di sapore, goduria, sensazione di progressiva e piacevole resa a fronte dell'inevitabile botta che arriva dopo la dolcezza di superficie: un pò come essere sedotti da una timida che poi, una volta giunti in camera da letto, vi smonta pezzo per pezzo neanche foste una Chevrolet del cinquantasette.Se non l'avete mai provato, fatelo per il sottoscritto. Almeno stasera.
MrFord
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