E’ bastato che il raffinato mensile francese Cahiers du cinéma dedicasse la copertina e un terzo della foliazione del suo numero estivo al fenomeno delle serie televisive americane d’autore, che ecco come d’incanto la notizia valicare le Alpi e approdare sui nostri giornali nazionali strombazzata come novità assoluta. Non si erano ancora accorti gli italici giornalisti che è da qualche anno ormai che la fiction tv a stelle e strisce, più dei film - complice la crisi creativa di Hollywood - riesce a raccontare la realtà contemporanea? Negli Stati Uniti ovviamente, non da noi dove l’asservimento Rai-Mediaset condannano la nostra televisione al grottesco della banalità quotidiana. Oltre Atlantico prolifica una travolgente televisione d’autore, in Italia continuano a imperversare papi, santi, carabinieri e poliziotti. Senza dimenticare i drammoni storici. Questa settimana il Cda Rai ha dato il via (4,1 milioni di euro stanziati) a La battaglia di Vienna del 1683, una nuova fiction-film del regista Renzo Martinelli sulla storica Lega Santa. Martinelli chi? Quel cineasta già noto per Barbarossa, autentico flop targato Rai e pagato coi soldi pubblici. Dopo l’epopea padana e la celebrazione dell’orgoglio lombardo, questa nuova produzione si annuncia già intollerante e anti-islamica nei contenuti, scegliendo di puntare sulla figura di padre Marco D'Aviano, il frate che realizzò la Lega santa, l'alleanza che consentì alle truppe cristiane di respingere l'assalto delle armate ottomane a Vienna, nella notte tra l'11 e il 12 settembre del 1683. Prevista anche una versione per il grande schermo dal titolo terrificante: 11 settembre.
VISIONS DE LA SEMAINE
Sur grand écran
:-( Eat Pray Love (Ama Prega Mangia) di Ryan Murphy
Vita di redazione
Sfogliando i femminili da mezzo chilo l’uno : “Trovare fra queste pagine un articolo con la A maiuscola è come cercare un ago in un pagliaio”