Magazine Diario personale
Vorrei aver sempre festeggiato questa festa con te e per te, magari con un dolce, o un biglietto, vorrei avere foto in cui siamo tutti in posa per il tuo compleanno, invece queste foto non ci sono, questi ricordi non esistono perchè non sono mai esistiti questi momenti...
Per il primo anno da quando sono al mondo so qual è la tua data di nascita e, sono sincera, non so nemmeno esattamente quanti anni compi.
Per il primo anno sono venuta apposta a trovarti per farti gli auguri, ma quella parola non è uscita dalla mia bocca, mi hai solo fatto vedere il biglietto che carol ti ha mandato e, dunque, presumo che tu abbia capito perchè sono venuta e quello sia stato il tuo modo di festeggiare.
Anche oggi sei riuscita ad esprimere il contrario di ciò che hai dentro prendendotela con papà o calpestando i miei sentimenti ed i miei dritti, anche oggi ti ho vista uscire di casa mal vestita e urlante, per poi osservarti dalla finestra andare verso la piazza che ti fa da salotto nelle tue lunghe e solitudinarie giornate, in ciabatte e con lo zaino in spalla, con quei cinque euro che hai chiesto a papà per chissà quale giornale ... quegli altri cinque che hai chiesto a tuo figlio, per chissà quale gadjet come lo chiami tu.
Tu sei lì da sempre, nel tuo mondo egoistico e traumatizzato, incapace di ascoltarci, e io sono qui, nella realtà che hai creato per me, quella realtà che hai lasciato che si creasse per me e che io a fatica ho aggiustato con le mie forze, realizzando alcuni dei sogni che da bambina mi davano la forza di guardare avanti e credere che avrei avuto un futuro normale anche se per il momento avevo una madre non normale.
Sono ancora incapace di sconfiggere i mostri che si celano dietro al tuo nome, a ciò che ti riguarda o a ciò che ci riguarda assieme.
Chissà come siamo state quando ero parte di te, in quei nove mesi in cui non potevo scappare da te come ho poi fatto appena dopo.
Forse nel profondo lo sai, forse ti stai punendo per questo, forse non sei in grado di fare altro che lasciarti vivere dai ricordi e trasformarti in una isolata disadattata.
Forse noi non bastiamo per ridestarti, forse non ne siamo capaci. Scusa.
Io devo anche guardare avanti, al bene mio, della mia famiglia, dei miei futuri figli, perché non voglio che la nostra storia si ripeta.
Forse, come da bambina, anche adesso ho dei sogni che mi permettono di guardare avanti, il sogno di ricomporre i cocci e lascirti tra le braccia qualche pargolo.
Chissà se riuscirò, ma per il momento questo mi da la forza.
Mentre piango e scrivo ti penso, festeggiare i tuoi X anni se nza pensare nemmeno che sia il tuo compleanno, come una giornata qualsiasi delle tue, ad acquistare quel qualcosa che poi terrai lì ammucchiato come un tuo tesoro di immenso valore, magari da regalare ad uno di noi per qualche ricorrenza.
Il sole tiepido di Aprile è un po' offuscato da nubi leggere, ma la presenza della primavera si sente comunque sulla pelle e il profumo dei fiori ti terrà compagnia fino a sera.
Scusa mamma se per non litigare con te e stare male dopo, preferisco non vederti.
Scusa mamma se passano settimane senza che ci sentiamo.
Scusa mamma se non ti telefono perchè sto male a sentirti.
Scusa mamma se non ti facco venire in quella che sarà casa mia per evitare che tu faccia come se fosse tua.
Auguri mamma, forse verrà il giorno in cui tutto acquisterà un senso.