“4 Petali Rossi” è un’antologia di racconti edita da Arpeggio Libero nel 2016, i cui proventi sosterranno il progetto Befree della “Casa delle Donne nella Marsica”. Le autrici sono: Arianna Berna, Monica Coppola, Silvia Devitofrancesco e Loriana Lucciarini.
Quattro storie.
Quattro donne.
Quattro petali della stessa rosa di carne e sangue.
Due più due.
I racconti, infatti, possono essere analizzati come parti di due “sottogruppi”.
La prima protagonista ritrova un vecchio scatto che la ritrae nuda, dono destinato solo all’ex fidanzato, sui cartelloni pubblicitari della propria città, Bologna; la seconda è una ragazzina bosgniacca che venne violentata dai soldati serbo-bosniaci durante il terribile assedio di Foca, nell’estate del 1992.
Cosa hanno in comune queste due storie, all’apparenza tanto dissimili?
L’uso del corpo delle donne come oggetto di cui servirsi, per fini commerciali o bellici, a servizio e a soddisfazione dell’istinto maschile.
Corpo senza anima e senza dignità, merce di scambio, campo di battaglia.
Donne come bambole di pezza a cui è negato il controllo.
La terza protagonista cerca di rielaborare gli eventi della propria infanzia traumatica affidandosi ad un uomo menzognero; la quarta diventa il capro espiatorio di un compagno che si porta dietro il peso di una fanciullezza negata.
In questo “sottogruppo” il legame è più palese.
Madri assenti, per i più vari motivi, e famiglie violente crescono figli che hanno enormi difficoltà nell’instaurare, da adulti, una sana relazione sentimentale.
Ma, se le donne spesso tendono a ripercorrere le orme della vittima, gli uomini, al contrario, brandiscono la spada del carnefice, in una spirale di sangue che sembra non avere epilogo.
Quale soluzione a un orrore che, nato nei tempi più antichi, ancora oggi si ripropone, sovente degenerando in femminicidio?
L’antologia veicola un messaggio di speranza: grazie alla “parola”, ossia alla condivisione e all’accoglienza delle voci muliebri, si possono raccogliere infiniti petali di rose, affinché, insieme, traccino un percorso profumato su cui le donne, e loro figlie, camminino a piedi scalzi, senza ferirsi.
Emma Fenu