La “questione degli esterni bassi” ci accompagna ormai da qualche estate. Con voi amici vorrei sottolineare però un aspetto ben più importante -per me- del semplice “aver gamba”: in qualsiasi sistema che prevede un centrocampo a tre, se uno dei giocatori d’attacco non partecipa alla fase difensiva, sarà fondamentale proprio avere un terzino che non solo “abbia gamba”, ma pure “tempi” e “lettura” del gioco come se si trattasse di un centrocampista aggiunto... mi riferisco all’intelligenza tattica, quindi.
In figura mostro un buon posizionamento in fase di possesso, dove il terzino attacca la mediana avversaria, oltre la linea di galleggiamento delle punte avversarie -riga nera-, offrendo uno scarico in più alla costruzione della manovra e permette all’attaccante esterno di non accorciare a ricevere, piuttosto di favorire la sovrapposizione. Questo agevolerà non solo il gioco del metodista, offrendogli un’ulteriore soluzione di gioco, ma permetterà pure alla squadra di “portare sopra” un uomo in più creando superiorità numerica con l’avversario sbilanciato.
Portare in rosa un terzino di queste caratteristiche, che contempli le due fasi -offensiva e difensiva-, non è facile: non disponendo di fatto di un terzino del genere -ad oggi-, l’opportunità di portare superiorità in mezzo con l'esterno basso non deve essere accantonata comunque, poiché “i tempi” sono un aspetto allenabile nel calciatore (meglio se giovane).
D’altro canto, la presenza in rosa di difensori duttili può portare all’attuazione di un semplice dispositivo difensivo: “fasarsi” a tre dietro. Non essendo la linea difensiva un’unità geometrica fissa, la disposizione di un “falso terzino” sul lato opposto agevolerà il compito di quello che avrà più "corsa".
Un giocatore come Bonera -salute permettendo-, offre questa opportunità: saper giocare sia a destra che a sinistra proprio come “terzino”, la buona rapidità del giocatore, le doti difensive di un centrale di ruolo, permettono questo escamotage, lasciando più libertà d’attacco al compagno.