40 anni senza il re lucertola
Creato il 03 luglio 2011 da Bagaidecomm
@BagaideComm
Quando le parole incontrano la sfrontatezza, quando la genialità va a braccetto con l’arte, quando il mito si intreccia con la realtà ecco che prende vita un personaggio dirompente, ammaliante che non potrà esser dimenticato. E così è successo per il Re Lucertola: Jim Morrison . Il 3 luglio di quarant’anni fa moriva a Parigi, nella città dei poeti uno degli uomini più eclettici e leggendari del rock ‘n’roll; la rockstar maledetta ha incontrato la morte soli 27 anni. Famose le sue fotografie in bianco e nero, i primi piani in cui è impassibile e per certi versi impenetrabile, senza un’imperfezione che possa far trapelare le sue sensazioni, con lo sguardo magnetico al confine tra spavalderia e riservatezza. La sua personalità e il vivido desiderio di libertà che scorre negli animi dei giovani non furono per Jim aspirazioni astratte ma cardini della sua esistenza fin dai suoi primi anni, quando intraprese gli studi di cinematografia presso la UCLA di Los Angeles a costo di azzerare i rapporti con la propria famiglia la quale prospettava per lui una carriera in marina. Fan accanito di Elvis e Sinatra, lettore avido di Rimbaud e Baudelaire, di William Blake, dei Beat, Nietzsche, ammiratore di Artaud e studioso di psicologia e dei miti degli Indiani d'America, Morrison riuscì a trasferire questo articolato universo culturale nella figura di uno dei più sfrontati frontman della storia. Condusse una vita in perfetto stile bohémienne che raggiunse l’apice con la formazione dei Doors, il cui successo arrivò sin dal loro primo omonimo album, del 1967, linea guida della loro musica; uno stile da molti screditato in quanto risentiva della nuova fisionomia che il rock stava assumendo in quegli anni: la psichelia. Una concezione per cui la musica verrebbe suonata sotto l’influsso di sostanze stupefacenti e ascoltata in analoga condizione. The Doors composero nell’arco di 4 anni ben 5 album guidati dal carismatico Jim Morrison, ma in altrettanto poco tempo ebbe inizio la loro parabola discendete a causa della dipendenza da droga ed alcool del cantante, che incise notevolmente sulle sue esibizioni. Dalle oscenità agli effetti collaterali degli stupefacenti sul palco, il Re Lucertola si accaparrò l’ammirazione dei fans che contemplavano la vita sregolata e maledetta delle rockstars. Fu lui stesso fautore di un alone di disapprovazione e sentito sdegno intorno alla sua immagine. Nel 1971 terminò la sua vita ma non il suo mito. In linea con la sua vita spericolata, le notizie sulla sua morte sono avvolte dal mistero e da dubbi che dopo quarant’anni attanagliano giornalisti e curiosi. Testimonianze raccontano che Morrison sia deceduto per overdose e sia stato rinvenuto in una vasca da bagno, tecnica, quella dell’immersione nell’acqua, atta ad evitare che il soggetto in uno stato simile si possa addormentare .In seguito i giornalisti pubblicarono articoli nei quali si parlava della "Maledizione della J". Dopo la morte di Robert Johnson, Janis Joplin, Brian Jones, Jimi Hendrix e ora anche Jim Morrison (tutti a 27 anni), si ipotizzò avessero i giorni contati anche John Lennon e Mick Jagger, i quali risposero con una fragorosa risata (forse a voler sdrammatizzare ed arginare voci che per quanto paradossali, avevano comunque avuto effetti sui due artisti). Jim Morrison ha raggiunto il suo obiettivo, la celebrità, ma è stato schiacciato dal suo peso: uno stile di vita non da non prendere a modello. Queste deduzioni, superficiali e pregiudizievoli, verrebbero smentite dalle sensibilizzazioni di massa che Morrison ha fatto contro la guerra in Vietnam, dall’aver alimentato la reazione universale giovanile contro le istituzioni, dall’aver predicato e praticato la legge della libertà, dall’essere divenuto portavoce privilegiato delle sensazioni ed emozioni degli uomini tramite la sua arte, dal non essere mai sceso a compromessi mantenendo intatto il proprio essere. D'altronde gli artisti sono così : trasmettono quel qualcosa che le persone comuni non si azzarderebbero a manifestare o quello che vive in loro in uno stato di quiescenza e spesso a ciò associano l’eccesso, la sregolatezza forse per sgravarsi da queste pressioni o forse per scovare l’impercettibile a occhio nudo . Il mito di Jim Morrison è ancora vivo..e chissà, magari anche lui si sta godendo la sua seconda vita in incognito, come si vocifera quando si parla del Re Lucertola .
Federica Cappellini
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