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La trama (con parole mie): Andy ha ormai raggiunto il traguardo dei quaranta, vive solo dedicandosi completamente ad una lista infinita di hobbies da nerd e a serate passate con i vecchi coniugi del piano di sopra senza essersi mai concesso una sana, goduriosa, piacevole scopata.Quando un gruppo di suoi colleghi scopre questa scomoda verità, tutti si prodigheranno per far compiere ad Andy il grande passo: Jay, dedito ad una lunga serie di tradimenti alla sua gelosissima fidanzata, gli consiglierà di dedicarsi alla cura del proprio corpo per fare conquiste, David, distrutto dalla fine di un rapporto, lo asseconderà rispetto alla mancanza di sesso invitandolo a sfogarsi con vagonate di porno, mentre Cal gli caldeggerà l'approccio dell'ascoltatore un pò stronzo che finisce sempre per andare a segno.Ma le cose per Andy continueranno a non migliorare, ed il suo rapporto con Trish, l'unica che pare interessare davvero all'uomo, rischierà di essere messo in crisi proprio per la reticenza del protagonista nel rivelare il suo passato non passato sessuale.
Negli ultimi anni l'Apatow style ha di fatto reinventato lo stantìo standard della commedia romantica made in Usa o pseudo tale, conciliando le pellicole fino a qualche stagione or sono spesso e volentieri suggerite da mogli e fidanzate e sempre in grado di suscitare l'orticaria al pensiero nelle loro metà maschili allo stile sguaiato e sboccato reso celebre nel pieno degli anni novanta da Kevin Smith.Personalmente, e pur avendolo scoperto in ritardo rispetto alla sua esplosione, ho apprezzato molto la spinta che il regista e produttore di Molto incinta e Funny people è stato in grado di dare al genere, e tendenzialmente ho quasi la certezza, quando si tratta di passare una serata in relax e scioltezza, che mi basterà scegliere un titolo tra quelli della sua scuderia per andare a colpo sicuro.40 anni vergine era uno dei pochi film usciti dalla fucina di idee del clan del buon Judd che ancora mancava all'appello in casa Ford, e devo dire che il risultato rientra perfettamente in quello che ho appena scritto a proposito di questo tipo di proposta: leggero, divertente, piacevole come una serata tra amici che si ha profondamente voglia di passare senza troppi patemi o sforzi cerebrali, uno stacco dal lavoro e dalla vita quotidiana conciliante quanto la sensazione che sta tra l'essere brilli e ritrovarsi a vomitare sandwich ai gamberi in faccia alla gente.Sicuramente al lavoro scritto a quattro mani dal regista e dal protagonista Steve Carell - già amatissimo dalle parti del Saloon per i suoi ruoli in Little Miss Sunshine e Crazy stupid love- mancano la verve e la volgarità di cose come SuXbado Strafumati, così come le tematiche più profonde affrontate nel già citato Funny people, l'atmosfera è un pò troppo easy, forse circola in eccesso aria da "buoni" e la durata è decisamente importante - due ore piene - per una proposta di questo tipo, eppure 40 anni vergine si lascia guardare e scorre via che è un vero piacere, rivelandosi perfetto per un periodo di scarso impegno autoriale come questo e decisamente in grado di soddisfare sia il pubblico maschile che femminile, dosando al meglio sguaiatezza e romanticismo.Gran parte del merito è sicuramente del cast, che raccoglie alcuni dei volti più noti ed amati dai fan di Apatow come Paul Rudd e Seth Rogen - curioso che il suo personaggio finisca per mettersi con quello interpretato da Elizabeth Banks, quasi un anticipo per quello che accadrà anche nel bellissimo Zack&Miri - ed un quasi esordiente Jonah Hill, tutti in grande spolvero e sempre pronti a mettersi in gioco con (auto)ironia descrivendo il clima da amicizia virile tra colleghi di lavoro - anche nell'eccesso di zelo, come accade con Andy "vessato" dai consigli dei suoi nuovi coach pronti a portarlo al successo nel rimorchio della sua prima donna - decisamente alla perfezione.Non mancano le scene esilaranti - dall'uscita nel locale con tanto di vomito ai gamberi, già citata, al colloquio nel consultorio -, eppure l'impressione che ho avuto da questa visione è che Apatow riesca a dare il suo meglio nelle vesti di produttore prima ancora che di regista: probabilmente la sua influenza, specie se rivolta a sceneggiatori e cineasti giovani e cazzoni quanto i protagonisti delle sue opere, ha il potere di scatenare il "peggio" rendendo i risultati finali ancora più divertenti e coinvolgenti.Ma poco male: il risultato c'è e si sente, e non si potrà dire che la serata possa considerarsi un buco nell'acqua. Un pò come quando ci si incontra con i propri buddies più fidati: potranno saltare tutti i programmi, giungere sbronze devastanti e blackout a sopresa, piovere guai e situazioni al limite dell'assurdo, eppure il giorno dopo non si potrà negare di aver vissuto una "notte da leoni".
MrFord
"Cause it's the heat of the moment
the heat of the moment
the heat of the moment
the heat of the moment showed in your eyes."Asia - "Heat of the moment" -
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