#420

Ricominciano le attività sportive de La Don figlia e a La Dona tocca l’ingrato compito di accompagnarla e restare ad attenderla per il tempo delle lezioni.
Nell’ameno comune dove le lezioni si tengono c’è una fauna interessantissima e gli spunti di riflessione non mancano mai.
Oggi La Dona ferma con la sua auto nel parcheggio del piccolo centro commerciale vede arrivare una bella auto nera familiare che prende posto vicino a lei in un parcheggio riservato ai disabili, il tutto con regolare permesso sul cruscotto.  Dall’auto  scendono un papà aitante e muscoloso e il suo piccolo saltellante e sorridente. Nessun altro all’interno e va bene, magari la disabilità c’è ma non si vede.
Il bambino saluta papà e corre via felice mentre lui resta a camminare nel piccolo parcheggio e telefona. Rassicura senza particolare discrezione Sara che è disperata per qualcosa. Poi la saluta e le dà appuntamento a domani.
Torna in auto,  lasciando una gamba fuori, e accende il motore. Abbassa il finestrino del posto guidatore.  Accende in condizionatore ma non chiude la portiera, anzi inizia a navigare sul tablet.
I minuti passano e la consultazione del tablet prosegue.  A meno che stia cercando su maps come arrivare in Azerbaijan in auto ( cercando tutti i distributori e i McDonald’s ) ci sta mettendo troppo.
E siccome che La Dona, lo sapete, non tiene molta pazienza la cosa deve finire. Sono passati venticinque (25) minuti, sufficienti per un “richiamino”, no?
La Donascende dall’auto sfoderando un sorriso molto cordiale e si avvicina al finestrino del posto passeggero. Bussa delicatamente, sorridendo.
-Mi scusi…
Lui abbassa il finestrino sempre con la sua gamba fuori dall’auto e le sorride.
-Dica…
-Mi scusi ma le dispiacerebbe spengere il motore per cortesia? È da molto che è qui acceso con l’auto in sosta e sarebbe vietato…peraltro con il condizionatore acceso sarebbe stato più intelligente tenere la portiera chiusa. No?
Lui la guarda a metà tra il “donnamacomecazzoOSIdireaunmaschiodifarequalcosa?” e il “oddiolapregomiscusinonvolevo” e le risponde:
-Va bene…ha ragione-girando la chiave.

Dall’aspetto era uno di quelli che “una ruspa non la si nega a nessuno”…dietro un monitor. Idiota.