43 domande ad una blogger: Roberta Zennaro

Creato il 06 marzo 2015 da Agnese77

In molti le invidiano, eppure in pochi conoscono cosa c’è dietro la vita di una travel  blogger.

Che si decida di aprire un blog per passione o per lavoro questa attività richiede tantissimo impegno e costanza oltre tantissima passione.

Oggi per il primo appuntamento di “43 domande ad una blogger” ci parla del suo mondo Roberta Zennaro di “Gamberettarossa”

1- Come ti chiami?

ROBERTA ZENNARO

2- Quando e dove sei nata?

Venezia anno 1968

3- Cosa fai nella vita oltre a viaggiare?

Sono “freelance per scelta di altri”. In attesa di nuova collocazione mi diletto in collaborazioni poco redditizie.

4- Che formazione hai?

Agraria. Laurea in scienze e tecnologie alimentari + master

5- Da dove nasce la tua passione per la scrittura?

Da quando ho imparato a scrivere all’asilo. Figlia di insegnanti i miei mi hanno messo libri e penna in mano prestissimo. E papà insegnante d’inglese ha cominciato a insegnarmi la lingua quando avevo due anni. Ora lo so bene e nel tempo ho studiato e praticato anche francese spagnolo e un po’ di portoghese. Utilissimi nella vita, nel lavoro e… in viaggio!

6- Secondo te non è strano che oggigiorno tutti vogliano scrivere e vivere di scrittura, ma ben pochi amino leggere?

Non è strano, scrivere alimenta l’ego. Leggere è faticoso e alimenta il fatturato delle case editrici, ma con troppi libri in circolazione la qualità si è abbassata ed è cambiato il concetto, il valore di un libro.

Dopo avere scritto bisogna fare promozione e per poter dire di avere successo bisogna scalare le classifiche. Che tristezza. Come cantare che un tempo era un talento e oggi è ridotto a un talent show.

Ps: ho anche fatto le selezioni nazionali dello Zecchino d’oro a Bologna ma se vuoi sapere questa storia sintonizzati tra qualche giorno su gamberettarossa!

7- Quando e perché è nata l’idea di aprire un blog?

Ho sempre scritto i miei diari di viaggio e tuttora vado in giro con carta e penna per imprimere le emozioni dal vivo in tempo reale con tutt’una serie di allegati pizzini ecc.

Sono uscita dall’Italia la prima volta nel 1985 per andare a Londra. Breve ma intenso.

Nel 1996 ho scoperto il mondo fuori Europa andando per lavoro in Sudamerica. Nel 2007 l’India altra folgorazione anche se già amavo l’Asia. Australia in attesa di opportunità ma se procedo con lo stesso ritmo, un’esperienza nuova ogni 11 anni, toccherà nel 2018!

Per rispondere seriamente alla domanda il blog mi è stato “richiesto” esplicitamente dagli amici rimasti a casa che volevano leggere direttamente i miei viaggi senza dovermi chiamare ogni volta (anche se amo le chiacchierate dal vivo). E nell’agosto 2011 di ritorno dalla Mongolia è nato Gamberettarossa.

8- Sei diventata travel blogger nel momento in cui hai aperto il tuo blog?

Si, anche se ormai preferisco chiamarmi Travel Writer perché odio lo stile della maggior parte dei blog, una gara a dare info, le cinque cose, i dieci ristoranti. Che palle questi post inutili, non li leggerò mai!

La missione del mio blog è emozionare, per tutto il resto ci sono le guide scritte da professionisti. TCI e LP per i viaggi lunghi e lontani. Michelin e Gambero Rosso (da cui deriva il nome il mio blog) per mangiare bere dormire. Spero di essere stata chiara.

9- A tuo modo di vedere, quali capacità e competenze deve possedere un bravo travel blogger?

Saper emozionare come ho appena detto ma anche il dono della sintesi per dare le info pratiche che un lettore si aspetta nei due minuti di tempo medio di lettura di un post. Per questo io non sarò mai (e me ne vanto) la classica travelblogger d’assalto che assale appunto i lettori e follower con info varie. Spesso i miei post sono lunghissimi!

10- Qual è l’aspetto del travel blogging che ti dà maggiori soddisfazioni?

I complimenti di lettori e soprattutto enti del turismo o operatori privati che ci coinvolgono nella promozione del territorio, l’altra grande missione del travel blogger. Vedere paragrafo blogtour.

11- Qual è secondo te il rapporto fra giornalismo di viaggio e blog?

Un rapporto perverso e per molti versi malato tra due sordi che han paura di confrontarsi e pertanto si guardano in cagnesco invece di creare utili sinergie. Del resto se il turismo in Italia è sottosviluppato questa è una ragione. Ma non ho molta voglia di parlarne…

12- Consideri il ‘travel blogger’ un’attività professionale (presente o futura) o rimane solo un bellissimo hobby?

Hobby!

13- Un blog di viaggi può realmente diventare uno strumento di business?

Se uno vuole si. Io no.

14- Cosa pensi del mondo del travel blogging italiano?

Non mi piace in generale proprio per chi ci lucra. Io lucrerò, si fa per dire, appena riuscirò a organizzare tour molto personalizzati in piccole nicchie del territorio italiano ma sarà poco più di un rimborso spese. Curiosa eh?

15- In un web popolato da travel blogger al femminile. Come mai, secondo te, il mondo del travel blogging non è declinato al maschile?

I miei amici anzi bloggamici maschi sono carini e simpatici ma son pochi in confronto alle femmine. Proprio perché se lavorano hanno poca disponibilità e bloggano nel tempo libero, di sera, nei week-end.

Invece tra le mie bloggamiche molto impegnate online vi sono anche mamme o impiegate statali con molto tempo disponibile e tutt’una serie di frustrazioni (nonché mancate soddisfazioni professionali) da sfogare. Quale metodo migliore che farsi vedere con un blog? Oppure, e qui raggiungiamo una perfetta parità uomini – donne, scrivono e pubblicano post in orari improbabili, soprattutto di sera e nei fine settimana.

E infine ci sono i blog di gruppo con tematiche comuni a categorie di persone come le famiglie, gli sportivi ecc. con il contributo di tutti. Ovviamente hanno successo perché ciascun componente ne divulga i contenuti e sfrutta la viralità sui social network.

Io invece sono una battitrice libera, nella vita nel lavoro e sul blog. Ogni tanto penso che aprire a contributi di amici viaggiatori farebbe bene al blog ma non ce la faccio proprio. Gamberettarossa sono io.

16- Ritieni che le donne percepiscano il viaggio in maniera diversa rispetto agli uomini?

Certamente! Istinto e sensibilità sono doti prettamente femminili.

17- Secondo te esistono destinazioni che si prestano più di altre ad una vacanza al femminile?

Si, ma dipende se a breve – medio – lungo raggio. Abbinandola a shopping e relax in una SPA ad esempio, attività che gli uomini di solito odiano, è il top. Oppure la crociera (che io odio), ma questo è un altro discorso. O infine una cosa stile Donnavventura, un lungo viaggio on the road con una destinazione neanche troppo definita, da raggiungere correndo ma non troppo.

18- Quali sono secondo te i Travel Blogger più interessanti in lingua italiana?

Ho bisogno di tempo per rispondere e purtroppo sono influenzata dall’amicizia con i blogger a cui voglio bene che, per l’appunto, chiamo bloggamici. Meglio glissare.

19- In assoluto qual è stato il post di cui vai più orgogliosa?

Oh finalmente una domanda facile e che alimenta da pazzi il mio ego. Proprio agli albori di Gamberettarossa di ritorno dal Sudan nel gennaio 2012 misi mano a una paginetta del diario copiandola, cercando foto scansionate dalla reflex (analogica) e ne venne fuori un post dal titolo Mani.

Oltre ad essere subito apprezzato dai lettori è stato da me inviato lo scorso anno alla redazione del Festival di Letteratura di Viaggio a Roma e… ha vinto. Ho vinto come migliore travelblogger e ora mi attendono 4g ospite a Matera, capitale europea della cultura 2019!!! Ho vinto anche un altro travel contest sul Gargano, per cui abbinerò la Puglia alla Basilicata. Bello no?

20- Quale consiglio ti senti di dare a chi vuole intraprendere la professione di travel webwriter /travel blogger?

Sono due cose distinte e i racconti di viaggio online sono ormai così tanti che i lettori ne sono stanchi, stufi, saturati. Oggi c’è una tale concorrenza fatta a caccia di numeri a discapito della qualità (la cosa che mi delude di più) che sono ben lieta di star fuori dalle dinamiche del successo a tutti i costi, dei numeri, delle migliaia di follower che francamente mi hanno sempre fatto pena.

I miei consigli comunque sono tre. Partire solo guidati dalla passione – istinto – pancia. Non darci alcuna connotazione commerciale. Prendersi tempo, almeno un anno, per vedere dei risultati e se poi non ci saranno i numeri ci sarà la soddisfazione personale. Più che sufficiente.

21- Sei di quelle che apprezzano o odiano i blogtour?

Li apprezzo e li faccio, ma capisco anche le ragioni dei detrattori. Poi se qualcosa è andato storto lo dico sul blog, elegantemente, ma non sto certo zitta. E non scrivo recensioni su Tripadvisor che casomai tu volessi saperlo, è la morte delle guide. Ma finalmente sta male pure il gufo, a forza di gufare!

22- Che tipo di viaggiatrice sei?

Romantica. Razionale. Toro ascendente scorpione com’è scritto nella bio. Punto.

23- Cosa ne pensi dei viaggi in solitaria? Li hai mai fatti?

Sono l’unico vero modo di viaggiare che rivendico come un diritto e una specie di cammino per la crescita personale di ognuno di noi. Come il gap year che tanti stranieri fanno dopo il liceo. Come il camino di Santiago senza fronzoli e sovrastrutture. Solo noi e gli altri. Purtroppo certi viaggi itineranti non si prestano, ma non vedo l’ora di ripartire da sola con zaino e macchina fotografica.

24- Dove e quando affidarsi invece ai tour operator?

Per un’occasione speciale, quando non si ha tempo e il viaggio dev’essere costruito su misura come un vestito di sartoria. Quando ci si fida del fornitore di servizio.

25- Qual è la situazione più difficile che hai dovuto affrontare durante uno dei tuoi viaggi?

Problemi di salute miei e di compagni di viaggio. L’ospedale è un’esperienza da raccontare post viaggio,

ma durante il viaggio è bruttissimo!

26- Anche la cucina è un’avventura, qual è il piatto più strano che hai mangiato?

Le zampe di gallina marinate su un bus in Cina. Asia mon amour! Ma anche il serpente a sonagli fritto in

27- C’è un personaggio (scrittore, giornalista, viaggiatore del passato) che ispira la tua filosofia di viaggio?

Freya Stark! Tra un mese vado in Oman inshalla. Riprenderò tutti i suoi libri per leggere ancora le sue avventure in quella che un tempo era l’Arabia Felix.

28- Quali emozioni provi prima di avventurarti in un nuovo viaggio? E al ritorno?

Studiare e pianificare (ma non troppo) il viaggio mi emoziona sempre tantissimo. Scriverne al ritorno mi dà una gioia immensa.

29- Quale film e quale libro consiglieresti sull’argomento viaggi?

Ce ne sono decine. Impossibile sceglierne anche solo un paio.

30- Come scegli una destinazione di cui parlare nel tuo blog?

Non le scelgo. Loro vengono a me e, a parte i diari di viaggio da finire (di pubblicare) ho qualche decina di diari da scrivere ex novo. Non sto scherzando. Se anche stessi ferma 1-2 anni, cosa che non mi auguro proprio, ho ancora un sacco di materiale da elaborare e mettere online.

31- Ritieni che i social network stiano cambiando il modo di viaggiare?

Si. In peggio. Per come son fatta io e per come mi sono descritta, c’è sempre meno romanticismo. E meno tempo quindi si devono condensare tante, troppe esperienze in poco tempo.

Io per prima, però (anche per confermare che il mio essere toro ascendente scorpione è fonte di contrasti interiori) sono ancora nella fase di voler mettere le bandierine sul mappamondo e finché non avrò visitato 100 Paesi anelerò a metter piede sempre in un posto nuovo. PS me ne mancano 29.

32- Mappa o navigatore? In questo sei vecchio stile o prediligi la tecnologia?

MAPPA! Maiuscolo!

33- Quando scrivi un post su una località che hai visitato, quali sono gli aspetti a cui presti maggiore attenzione?

Le emozioni. Degli orari d’apertura dei siti non interessa nulla ai miei lettori e poi possono andare a cercarseli!!

34- Una località che hai visitato e che ti è rimasta nel cuore?

Omamma. Proviamo. Gerusalemme. Sanaa. Calcutta. Havana. New York. Lisbona. Mostar. Mi fermo?

35- La tua wishlist per il 2015?

Ho tre desideri di viaggio. Uno lontano: visitare 2-3-4 Paesi in Asia e/o America. Uno vicino: curiosare in alcune regioni italiane, ebbene si, ancora a me semisconosciute. La vecchia Europa può attendere quindi, last but not least, il punto tre: l’est europeo.

36- Qual è la prima cosa da pianificare quando si sceglie una meta?

Il periodo – durata del viaggio e il budget disponibile. Poi l’itinerario. Il resto scivola via da sé.

37- Come risparmiare nei viaggi?

Autostop o condivisione tipo la mia amatissima formula Blablacar. Mezzi pubblici soprattutto il treno. Ostello (ce ne sono di stupendi nei cinque continenti). Lavorare a destinazione se c’è tempo, per es. coltivare la terra (Wwoofing).

38- Di tutti i Paesi cha hai visitato in quale ti piacerebbe vivere e perché?

Omamma (2) Cuba mi attrae ancora tantissimo anche se non è più quella vera di un tempo. Anzi. Il mio Paese ideale per vivere dev’essere povero, no Europa o Nordamerica, dove si vive davvero con poco e con un minimo di possibilità di migliorare ognuno di noi, nel nostro piccolo, la qualità della vita degli abitanti, l’ambiente naturale ecc.

39- Qual è il segreto per godersi al massimo un viaggio di pochi giorni?

Camminare e non fermarsi mai, solo un caffè e un boccone a pranzo ovviamente dopo una buona colazione, e a metà pomeriggio una lunga girata in bus per vedere ancora delle cose riposando schiena e gambe.

40- Il posto che non hai ancora visitato ma che sogni da una vita?

Sono tre e anche i sassi lo sanno. Birmania Etiopia Iran.

41- Il primo pensiero quando torni a casa dopo un lungo viaggio?

Quando si riparte?

42- Quali sono i tuoi progetti a breve termine? E quelli sul lungo periodo?

Non ne ho causa problemi di lavoro, pazienza, tanto so che quest’anno succederanno tante cose.

43- Essere una travel blogger significa creare un legame speciale con i lettori. Cosa ti ha dato e continua a darti questa esperienza a livello umano?

Una condivisione che normalmente nasce sul web e appena possiamo trasformiamo in esperienza reale. Ma anche viceversa. Scoprire affinità che diventano bellissime amicizie e… nuovi spunti di viaggio!

Ti ringrazio per avermi concesso un po’ del tuo tempo aprendomi il tuo mondo e sono contenta di averti come ospite tra le pagine del mio blog.

Chi vuole conoscere meglio Roberta può raggiungerla sui suoi contatti

I contatti di ROBERTA ZENNARO

Blog: gamberettarossa.wordpress.com

E mail: gamberettarossa@gmail.com

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Noi invece ci diamo appuntamento con il mondo delle blogger tra 2 settimane!!

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