Port Royal, residenza di Sir Henry Morgan, 1677
La formazione delle tre donne si poteva considerare terminata, presto Blanca, Eve e Cate sarebbero state usate come esche nelle locande costa della Giamaica e sir Morgan aveva deciso che la loro avventura sarebbe partita presto, alla Taverna del Navigatore, un alberghetto vicino a Punta Forca. Se ci ripensava, Henry Morgan ancora rideva dell’ironica situazione: questa idea delle mercenarie era nata per gioco, doveva essere una grassa battuta ma quell’idiota del governatore aveva appoggiato la sua proposta, come se si fosse trattato di un’ingegnosa strategia militare.
In un primo momento Morgan aveva creduto che Modyford scherzasse, ma così non era e il gioco si era tramutato in un affare serio, come se ingaggiare donne per attirare i pirati, avrebbe potuto essere un’idea degna di lui, l’uomo di Puerto Principe, colui che aveva messo a fuoco e fiamme Maracaibo! Aver riconosciuto la Streghina nella moglie di Garth, era stato aggiunger spezie al piatto già gustoso, per questo motivo le aveva proposto di partecipare al guadagno, e anche lei l’aveva preso sul serio. Evidentemente a Port Royal gli uomini non sapevano essere tali e Morgan, incapace di ritrarsi ai divertimenti ai danni della Corona, si era fatto addirittura finanziatore della bizzarra iniziativa.
Per celebrare la conclusione dell’addestramento delle avventuriere, Morgan aveva organizzato un banchetto davvero curioso, convocando il governatore, gli ufficiali convolti nel reclutamento e le tre donne, nella sua residenza cittadina, poco distante dal forte.
Dopo il pasto il padrone di casa e gli ospiti si spostarono nella sala rossa, dove furono serviti i liquori e dove, a conclusione di serata, l’uomo avanzò l’ultima pretesa: -Per dichiararvi perfettamente istruite, signore, vi manca solo una prova…-
Immediatamente, il brusìo dei presenti si calmò e le donne furono ancor di più al centro dell’attenzione, mentre gli accompagnatori si scostavano, consapevoli del fatto che, essere esaminate da Morgan, significasse solo guai.
-Quale prova Sir Morgan?-, domandò soavemente il tenente Cornwell, il più tonto figlio di papà della Marina Reale, ma così ricco che era obbligo invitarlo ovunque.
Fissando le tre femmine sedute sulla banquette di velluto rosso, Henry sogghignò: -Vorrei sapere come sedurranno i malcapitati bucanieri che si prefiggono di catturare. E’ solamente una verifica, signore mie, nient’altro che una dimostrazione delle vostre attitudini.-
Cate ed Eve si guardarono preoccupate, Blanca lo fissò corrugando la fronte e l’ex pirata sogghignò.
Imbarazzato, Cornwell si agitò sulla sedia: -Suvvia, non mi sembra il caso…-, ma Morgan poteva ben immaginare quale pensiero passasse nella testa dei presenti, e qualcuno ridacchiò con lascivia.
Il governatore, già ubriaco all’arrivo, bevve tutto il contenuto del suo bicchiere: -Mi pare quasi doveroso…-, biascicò, mentre il servo si affrettava a colmargli nuovamente il calice.
Henry fece un cenno alla Rossa, che si mise in piedi prontamente, per nulla scandalizzata: -Se permettete, Sir Morgan, proverò con voi. Siete l’unico pirata qua dentro… e se non scordo i vostri gusti…-, disse mielosa e accattivante, avvicinandosi alla poltroncina su cui lui era stravaccato.
Lui ricordava ogni particolare di Eve Richter, era stata davvero una perdita per il Sella di Seta, il suo cambio di vita. Madame Marguerite aveva cercato di rimpiazzarla con una pel di carota dal petto florido, ma nessuno avrebbe occupato il posto della Rossa!
La donna gli sedette cavalcioni della coscia sinistra, strofinandosi e lasciando sentire tutto ciò che era possibile, attraverso la seta dell’abito e gli strati di mussolina, mentre premendo il petto morbido contro la sua spalla e scostandogli la parrucca castana, avviluppava la lingua al suo orecchio, provocandogli molti brividi di piacere.
Vide gli occhi concupiscenti di Oswald e Barnett osservare a bocca aperta la scena e Morgan sorrise loro, socchiudendo gli occhi.
Dopo qualche istante spinse via la donna, facendola cadere sul tappeto e lei gli strinse il polpaccio fra le braccia, come una cagna fedele: -Ora tu!-, ordinò alla Bionda.
Dopo una breve occhiata alla sua padrona, Cate Sinclair avanzò a occhi bassi, sedendo sulle sue ginocchia con mite ubbidienza e lui le rovesciò indietro la testa, baciandola con livore.
Cate aveva sempre avuto meno charme della Rossa, pur essendo molto più graziosa, ma lui conosceva bene il motivo di quella ritrosia, di quella modestia immotivata. Era stato lui stesso a iniziarla al sesso e l’aveva fatto nel peggiore dei modi. Bambina in continua ricerca di affetto, la Bionda era dolce e condiscendente, la giusta compagna per ragazzini inesperti e debosciati troppo lenti, una garanzia per ogni tenutaria, quella ragazzina candida, perfetta per le finte deflorazioni.
Portarsi a letto la Rossa era come sopravvivere a un uragano, mentre la Bionda era la quiete dopo la tempesta, un binomio assurdo ma assolutamente da provare. La vedova Garth aveva scelto bene, indubbiamente!
Morgan guardò l’ultima rimasta: -Adesso tu, e nel mezzo.-, le ingiunse.
Blanca si alzò di scatto, precipitandosi alla porta, nello stesso istante Cate protestò e Morgan le colpì la bocca, zittendola con cattiveria, scostandola dal suo grembo.
Il silenzio era assoluto, sentiva i respiri trattenuti degli uomini e il deglutire schifoso del governatore, seduto alla sua destra, che tracannava vino, come ignaro di ciò che stava accadendo.
La donna dai capelli neri stava immobile davanti all’uscio intarsiato, non aveva provato la maniglia ma la porta non era chiusa a chiave e sarebbe potuta scappare, ma stava lì in piedi, esitante, forse sentendosi responsabile per le sue serve, oppure paralizzata dalla paura. Lo aveva già visto uccidere, di certo se ne ricordava.
Cornwell allungò una mano per intimargli di smetterla, infastidito, ma Morgan voleva conoscere in cosa consistesse la seduzione di una Mackenzie, prima di lasciarla scappare. Una figlia di Tortuga non era come le puttane inglesi, una mezzo sangue qualcosa di diverso lo doveva fare.
-Ven aquí, niña.-, la invitò con voce roca.
Blanca si voltò. Era imbarazzata e questo lo eccitava ulteriormente. La donna si mordeva la bocca, a disagio, sbattendo le palpebre basse sugli occhi scuri, ma Morgan era irremovibile e lei respirava a fatica, deglutendo. Alla fine però, avanzò a lunghi passi fin davanti a lui e gli diede la dimostrazione che lui attendeva. Quando Blanca alzò la testa, Henry si sentì potente: quella superba avrebbe dovuto soggiacergli, come lui aveva chiesto e desiderato.
E in effetti lo affascinò, ma lo fece alla maniera di un uomo: gli puntò gli occhi addosso, lo sguardo era così pesante che per un attimo Morgan dovette distogliere i suoi, poi lo passò in rassegna, partendo dalla parrucca di riccioli scuri. L'esame proseguì sulla fronte e sul naso, soffermandosi sulla gola e poi sulla camicia candida e sul panciotto damascato a motivi floreali, teso sullo stomaco pieno. Istintivamente Sir Henry trattenne il respiro, stringendo il ventre gonfio e Blanca discese alle brache di velluto blu scuro e all’inguine, già irrigidito, e vi indugiò giusto il tempo di fargli male. Continuò lungo le cosce e sulle ginocchia avvolte nelle calze di seta avorio, fino alle scarpe di pelle nera, quindi l'occhiata di Blanca riprese a risalire, senza battere ciglio, senza cambiare espressione, senza lasciar trasparire alcun sentimento, con lentezza esasperata, e fu devastante.
Quando nuovamente lo fissò negli occhi, Morgan non aveva più voglia di giocare.
-Va bene. Andatevene, sarete stanca.-, disse congedandola con ironia, ma la voce non gli parve abbastanza convincente e abbassò la testa sul bicchiere.
L’avrebbe posseduta, prima o poi, e gliela avrebbe fatta pagare.
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