48 ore con mia madre

Da Silvia

Per una serie di inspiegabili congiunzioni astrali, casi fortuiti, impegni epocali ed incastri complessi, la mia mamma, ha lasciato la campagna per stare ben due giorni, dico due giorni a casa nostra, con noi.
I bambini erano felicissimi ed eccitati e ripetevano:"davvero nonna dorme da noi?"e saltavano a destra e a manca.
Si è portata dietro uno spazzolino da denti, il filo interdentale, un pezzo di cristallo di rocca per deodorarsi(con il quale io puzzo come un cavallo sotto sforzo mentre lei no), il suo solito abbigliamento fuori stagione e scomodissmo con i tacchi e le scollature, ed infine due pensierini per i miei figlioli.
E' stata discreta ma presente, ha bevuto vino bianco con Marco e riso osservando i nani che ballavano scalmanati.
E' rimasta con noi giorno e notte, ha preparato il latte caldo ai nani ed il pane e marmellata, ha detto a me:"siediti e fai colazione un minuto tranquilla".
Ha preparato il pranzo, sistemato i panni, stirato le lenzuola, usato quelle accortezze e carinerie che solo una madre sà dispensare, senza dirtele nè sottolinearle.
Ha intuito da sè di cosa ci fosse bisogno in questa casa, ha giocato con i bambini e cenato seduta nel chiasso della nostra famiglia.
Ha dormito sul divano svegliandosi non appena io mi sono svegliata per il gran dolore che avevo, ed anche se non me lo ha detto, non si è riuscita più a riaddormentare per la preoccupazione, ne sono sicura.
Si è messa la camicia da notte bianca, si è infilata nel lettone grande ed ha raccontato a me ed ai bambini, due storie di topolini, aveva la stessa voce e lo stesso modo di pronunciare le parole, di quando ero bambina e sapeva di acqua di rose e cera di cupra e leggeva facendo le voci dei personaggi.
Quando tornavo dal lavoro sapevo che l'avrei trovata a casa con i bambini e mi sentivo più serena e meno stanca.
Mia nonna, sua madre, le diceva sempre che chi ha la mamma non piange mai, ora capisco perfettamente il perchè.

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