" E' scaramantico. Gli specchi attraggono tutto ciò che riflettono, incluse le cose positive e negative; perciò la mamma ci mette davanti i soldi, cosicché il destino provveda""Mmmh... E' un'altra delle tue teorie sull'universo?""Esatto! Funziona, sempre! E' una questione di energie cosmiche; se vuoi qualcosa, l'universo non ti remerà mai contro. E' ovvio che non puoi aspettarti che ti piova una Mercedes tra capo e collo, ma se hai bisogno di qualcosa, se non sai come fare ma cerchi comunque di mantenere un atteggiamento positivo, di metterci tutto il tuo impegno, l'universo provvederà."
Sorridevo, ascoltando le sue bizzarre leggi sull'universo, sue e di sua madre. Non dubitavo che ci fossero delle energie a muovere il cosmo, ma pensare che addirittura l'Universo "in persona" si prendesse la briga di favorirci in qualche modo, sembrava troppo pure ad una svampita e un po' naive come me.
" Love the universe" mi ripeteva.Era una persona così fragile; ho sempre creduto che il suo problema fosse la paura di lasciarsi vedere.
Pareva che i piedi sapessero dove andare, in quel dedalo di sentieri e strade e case e alberi. Anche i miei, nonostante la mia totale mancanza di senso dell'orientamento.Finimmo su un ponticello rosso, che non avevo mai visto prima e che non ho mai più ritrovato; un gruppo di turisti spagnoli era intento a fotografarsi in improbabili posizioni acrobatiche; il sole a picco, e lui che mi ripeteva che l'Universo ci ascolta.
Si ferma, occhi a terra.Si china e raccoglie qualcosa.Sono soldi.Non un portafoglio, un fermasoldi, niente, nessuno intorno; perfino gli spagnoli non ci sono più.Solo quei 150€.Si rialza, si volta e mentre il sole gli inonda il viso niveo, un sorriso incredulo fa la stessa cosa.Eravamo così eccitati che iniziammo a ridere e saltellare, come bambini.
Tuttora mi rendo conto che non può entrarci il Signor Universo in questa storia.Eppure ...
"Andiamo, bella, stasera offro io; che ne dici se ci smezziamo un cinese untissimo?""Ma non è meglio se li usi per scopi un po' più nobili?""Ehi, ho detto che ti offro un cinese, mica ti porto da Carusel! Il resto va a mamma!"
Ripresero a girovagare, i nostri piedi; nel fitto di un boschetto inaspettato, dovevamo spostare i rami con le mani per non prenderli in piena faccia. L'aria satura dei posti dove le piante sono in numero nettamente superiore agli umani, le geometrie ballerine create dal sole che s'infilava tra i rami, io e lui in silenzio. Era bellissimo.Cavato dal viso anche l'ultimo ramo, ci ritrovammo su una collinetta rocciosa. Mi voltai, verso destra, e lei se ne stava lì, legnosa, maestosa, rosa. La casa, la mia casa sconosciuta preferita. Sembrava disabitata, eppure giurerei fosse viva. Era ancora più incantevole, vista da vicino. Rimasi immobile per un tempo indefinito, a fissare le fondamenta e quel torrettino colonnato lassù in cima, quasi sopra il cielo, finchè a Mr.Gorgeous non venne fame.
Andammo al cinese di fronte a Karhupuisto, vicino casa sua. Ridemmo come matti, in mezzo a tovaglie troppo sontuose e bacchette usate per tutto fuorchè per mangiare.
Fu una delle ultime giornate che passammo insieme.
Tempo dopo, quando lui era già partito, passeggiando in quel parco davanti ad Hakaniemi, inciampai in qualcosa di impalpabile.Era estremamente difficile, per me, non tenere il naso all'aria. Gli alberi da indovinare, le chiome sempre più verdi, i mille cieli pronti a declinarsi in gradazioni che non credevo possibili; tuttavia, lì, a quattro passi da casa di Mr.gorgeous e due dal mare, decisi di voltarmi e guardare in basso, per una volta, invece che regalare gli occhi all'Hakaniemi Round House.Sola, col mio "addio" in tasca, pronta a lasciare la Finlandia poco dopo, realizzai che, davvero, l'Universo può.Non so ancora bene cosa, ma può.
5, come i sensi. Usarli tutti, simultaneamente, consapevolmente, è una delle esperienze più stravolgenti al mondo. Anche se solo per passeggiare, si.