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5 cose fastidiose del dover prendere la metro tutti i giorni

Da Iladev @IlariaDeVita

Per lavoro (chiamiamolo così con un atto di coraggio)- cioè per andare dalla quattrenne e dalla sorella di un anno a farmi riempire di abbracci storti, cercare giochi compatibili e distruggermi la schiena- devo prendere tutti i pomeriggi due metro. A Roma e praticamente sempre nell’ora di punta. Dico solo che arrivo al venerdì con i nervi che tesi che manco un maestro Shaolin potrebbe aiutarmi ( a propisito alleluja è venerdì!).

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Sapete quali sono le 5 cose più fastidiose che ho riscontrato nel mio viaggio underground della speranza? Vabbè, ve le dico subito.

1. In pole position ci sono ovviamente quelli che quando tenti di scendere sono sulla banchina e ti si parano davanti spintonando per entrare come se li stesse inseguendo Jack lo squartatore o la setta di invasati di Joe Carroll in The following. Cavolo il principio è elementare: fare scendere prima di salire. Tutto sarebbe più facile e non volerebbero parolacce e gomitate.

2.Quelli che, alla stazione Termini soprattutto, camminano con il trolley venti metri dietro di loro rischiando di farti inciampare ad ogni passo, farti fare una figura di merda e romperti pure qualcosa. Idem per quelli con l’ombrello portato sotto il bracco che lo dondolano avanti e indietro con la punta orientata verso di te che sfortunatamente gli cammini dietro e cerchi di superarli. Ma è così difficile portarlo dritto?

3.Da marzo coi primi caldi iniziano ad esserci quelli che con l’ascella sudata si piazzano sopra di te che cerchi di reggerti in piedi nella metro affollata. L’ascella in questione ovviamente non profuma ma anzi puzza di sudore tanto da farti perdere la voglia di respirare per i prossimi mesi o forse per sempre. L’utilizzo di un buon deodorante anche in questo caso sarebbe una semplicissima soluzione che pare non venga presa in considerazione.

4.Sei sulla scala mobile, hai sentito il rumore della metro che arriva e inizi ad affettare il passo per prenderla e non dover aspettare la prossima. Ma no, ci sono sempre quelli che ti si piazzano davanti sulla scala mobile senza spostarsi o che camminano a due all’ora sulla banchina e non si accorgono di te dietro che cerchi disperatamente di passare (si mi sto accorgendo di essere leggermente esaurita)

5. I ritardi. Ecco quando arrivo trascinandomi a fatica alla banchina e leggo sul display “tempo di attesa 10 minuti” mi prende uno sconforto che in confronto il libro Cuore fa sganasciare dalla risate. Che poi magari quel treno è troppo pieno pure per farci entrare uno spillo e devi aspettare l’altro. Insomma prendere la metro è sempre una gioia no?

Conclusione: voglio andare a vivere in campagna (com’era saggio Toto Cutugno).


Archiviato in:ispirazioni e divagazioni Tagged: attese, delirio, fastidio, metropolitana, Roma

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