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5 "falsi storici" che tu pensi siano Storia vera

Creato il 16 settembre 2014 da Sommobuta @sommobuta

Strano, ma vero! Eppure, tecnicamente, è proprio così! George Washington, il celeberrimo George Washington, l’irreprensibile George Washington, l’uomo leggendario, il primo grande presidente della storia degli Stati Uniti d’America…in realtà non fu il primo grande presidente americano della storia degli Stati Uniti D’America.
O forse no?
Scopriamolo insieme, in questo nuovo appuntamento con “5 falsi storici che tu pensi siano Storia vera”!
Dopo l’articolo di qualche mese fa “Non siamo mai stati sulla Luna”, in cui vi raccontavo alcune leggende metropolitane riguardanti fatti storici che tutti pensavate fossero “cose reali” me l’avete chiesto in tanti: “Facci una rubrica fissa!”
E quindi vi ho accontentato. Un’altra delle novità del Viagra della Mente sarà questa rubrichetta, in cui di tanto in tanto vi racconterò di come alcune leggende metropolitane siano passate alla Storia come “Storia Vera”.
Eccovi perciò un’altra simpatica carrellata di fatterelli interessanti!

Filippide annunciò agli ateniesi la vittoria sui persiani a Maratona
Questa storia probabilmente la conoscete tutti, merito anche di uno dei più azzeccati episodi di SuperFantozzi: i greci vincono miracolosamente sui persiani, sconfiggendo l’armata di Dario sulla piana di Maratona, salvo poi accorgersi che c’è un pericolo mortale! I persiani hanno intenzione di attaccare Atene via mare. Bisogna approntare le difese, così viene incaricato Filippide, famoso atleta olimpico che ha combattuto la battaglia, di correre ad Atene e avvisare tutti.
Filippide ubbidisce. Percorre i famigerati 42 km (e 195 metri), annuncia la vittoria, avverte che i Persiani stanno arrivando…e poi muore.
Questa storia ce la racconta Luciano di Samosata. Il problema è che Luciano di Samosata l’ha scritta 500 anni dopo i fatti, e l’unico storico “attendibile” su Maratona rimane Erodoto. Il quale racconta che l’unico Filippide famoso fu quello che andò a chiedere aiuto agli spartani…
Soldato! Tu che sei un volontario...

Napoleone rubò la Gioconda
Quante volte, guardando una partita tra Italia e Francia, spunta il cartello: “Aridatece la Gioconda"?
Sono sicuro che l’avete visto decine e decine di volte.
Così come sono sicuro che decine di volte avete sentito la storia che Napoleone, nel corso delle sue campagne militari, abbia trafugato migliaia di opere d’arte. Le sue preferite? Quelle italiane, naturalmente. Celeberrima, tra tutte, il ratto della Monna Lisa. Napoleone prende l’Italia come trofeo personale, sgraffigna l’impossibile, e tra le tante cose, proprio non riesce a lasciare il capolavoro di Leonardo da Vinci al suo posto.
Peccato che la cosa sia storicamente falsa.
La Gioconda è uno dei dipinti a cui Leonardo da Vinci era più affezionato, tanto che non riusciva a separarsene. E quando Leonardo si trasferì in Francia, alla corte di Francesco I, la Monna Lisa era sempre con lui. E in Francia rimase, alla morte del genio italiano.
È vero, invece, il contrario: ovvero che fu un italiano a rubare la Gioconda dal Louvre. Provate a cercare la storia di Vincenzo Peruggia!

Aridatece la Gioconda!
Il pollice “verso” dei romani era sinonimo di morte per il gladiatore
Il pollice “in su” e il suo opposto, il pollice “verso” sono due gesti che fanno parte a pieno titolo della nostra vita di tutti i giorni. Pensate anche ai social network, al tastino “mi piace”: com’è indicato? Esatto, col “pollice in su”. Questo perché tale gesto, all’epoca degli antichi romani, se compiuto dagli spettatori di un gioco gladiatorio (o di una particolare condanna) indicavano il gradimento da parte del pubblico, che voleva si graziasse la persona in questione.
L’azione inversa, ovvero la richiesta di morte da parte del pubblico pagante, era indicato, secondo le fonti storiche dell’epoca, con l’espressione “pollice vertere” (o versa pollice). Non sappiamo cosa stava ad indicare, ma verosimilmente gli storici ritengono che spettatori infilassero il pollice all’interno del pugno chiuso.
Com’è nata la faccenda del “pollice in giù”, allora?
Dovete ringraziare il pittore Jean-Leon Gerome e il suo celeberrimo dipinto “Pollice Verso”.
Ispanico! Ispanico! Ispanico!
D’Annunzio si fece togliere due costole
È oltremodo celebre la passione che Gabriele D’Annunzio, sommo Vate dell’Italico stivale, provasse per il sesso in tutte le sue forme. Ed è altrettanto celeberrima la storiella secondo la quale si fosse sottoposto a un particolare intervento chirurgico per farsi asportare le ultime due costole, in modo da praticare l’autofellatio.
In realtà non esistono prove di questa operazione. Nessuna autobiografia, né quelle ufficiali né quelle ufficiose riportano una cosa del genere, e anche dal punto di vista medico l’idea che un’operazione simile possa consentire una tale pratica erotica è priva di fondamento.
Si tratta in sostanza di una leggenda metropolitana che non faceva altro che ingigantire la già celebre nomea “godereccia” del D’Annunzio, famoso soprattutto per l’approccio pepato ai “piaceri” della vita.
Tolgo o non tolgo?
Washington non fu il primo presidente degli Stati Uniti
E concludiamo da dove abbiamo iniziato: con Washington.
Sì, lo so, ora vi mino una delle poche certezze storiche della vostra vita. Perché è vero che Washington fu il primo presidente americano, ma solamente secondo le norme della Costituzione attualmente vigente. Tuttavia bisogna dire che quando si insediò nel 1789, al termine della Guerra d’Indipendenza, gli Stati Uniti esistevano formalmente da 13 anni, poiché la dichiarazione d’Indipendenza, è del 1776.
Questo vuol dire che in quegli anni era presente un vero e proprio Congresso, presieduto, com’è naturale, da un presidente legalmente eletto. I più conosciuti: Peyton Randolf e John Hanson.
In compenso, lui è stato il miglior presidente degli ultimi 150 anni...
Nella prossima puntata:
- Ebrei nello spazio;
- Hitler e il pattinaggio.
State tonnati!
Ps: se v'è piaciuto l'articolo...il tasto "condividi" è gratisssss...Chi non condivide è una leggenda metropolitana. Di quelle false, però! ;)


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