5 fattori chiave per la costruzione di un asset allocation strategica

Da Robertopesce

Se segui il blog da un pò di tempo ma soprattutto se hai frequentato uno dei miei seminari dal vivo (INTELLIGENZA FINANZIARIA in primis ma anche gli altri) mi avrai sentito innumerevoli volte ribadire l’importanza di prendersi cura del proprio risparmio e investirlo sistematicamente andando così a costruire la propria “Fabbrica della Ricchezza”.

Compreso il principio generale, la domanda tipica che ricevo ogni due per tre è quindi: “Ok Roberto, ho capito, quindi cosa devo fare, in cosa devo investire?”

In effetti, in passato ho parlato spesso di azioni e di molti modi diversi di utilizzarle (investing, position trading, core trading, swing trading etc.), ho spiegato cosa sono gli ETF e gli ETC e come utilizzarli  anche con sistemi di investimento automatizzati come il PAC, quindi ho tirato in ballo le obbligazioni che tutto sommato rendono poco e, ultimamente avendo iniziato ad operare sul forex sto testimoniando in prima persona rendimenti stratosferici ottenuti sia operando in maniera meccanizzata (forex robot) che manuale, operatività quest’ultima di cui pubblicherò presto un aggiornamento perchè ormai, euro più euro meno, posso con soddisfazione dire di aver raggiunto il mio obiettivo di raddoppio del conto corrente in meno di due mesi di attività.

A fronte di tutto ciò, la domanda legittima che mi fanno in tanti è: “Insomma, ma di tutti questi strumenti e strategie quali devo utilizzare e perchè non posso puntare tutto direttamente su quello che rende di più?”

La risposta a queste due domande si chiama ASSET ALLOCATION che, per dirla con un linguaggio non tecnico, altro non è che il modo in cui decidi di organizzare la tua disponibilità patrimoniale in comparti diversi ed eventualmente anche strategie diverse attribuendo ad ogni comparto o strategia una certa percentuale delle tue risorse.

Senza aver la pretesa di esaurire un argomento così importante e complesso in un post sul blog, partiamo comunque dal fatto che per costruire un’efficace asset allocation rispondente alle nostre specifiche necessità sia necessario prendere in considerazione e bilanciare i seguenti 5 fattori:

  1. RENDIMENTO ATTESO. Ogni asset class (azioni, obbligazioni, forex, immobili, materie prime etc.) ma soprattutto ogni strategia operativa ha un proprio rendimento di riferimento che mediamente si ottiene con una certa costanza all’interno di un determinato periodo storico. Fermo restando che l’obiettivo minimo che vogliamo perseguire è l’annullamento dell’inflazione (attualmente stimata in un 3% annuo circa), da lì in poi ovviamente più il nostro risparmio rende e più siamo contenti ^_^. Parlando di resa annua, possiamo così partire dal 4-5% tipico del mercato obbligazionario attuale, all’8% del PAC automatizzato senza grandi interventi esterni, al 10-30% delle strategie attive di trading, fino ai super rendimenti del forex che possono tranquillamente darci ritorni del 100-200% annui o superiori. Il rendimento è sicuramente un elemento chiave ma non è tutto, occorre infatti bilanciarlo con il …
  2. RISCHIO E VOLATILITA’. La tipica equazione rendimento alto = rischio alto a mio parere è erronea, dovremmo piuttosto più correttamente parlare di strumenti ad alta volatilità che è la caratteristica che può dare vita ai rendimenti importanti da un lato ma anche alle grandi perdite dall’altro. Volatilità e rischio non sono tuttavia la stessa cosa perchè il rischio dipende tantissimo dalla strategia e dalla competenza con cui operi e dall’attenzione che decidi di dedicare ai tuoi investimenti. Per capirci: se compero azioni, fondi o ETF azionari senza curarmi particolarmente del timing di acquisto e poi li lasciò lì con un approccio da cassettista, quando andrò a riguardarli tempo dopo quasi certamente sarò in forte guadagno o forte perdita proprio perchè sono strumenti molto volatili ma il fatto che vengano anche definiti rischiosi presuppone che chi investe in tali strumenti non sappia cosa sta facendo e con quali criteri tecnici operare (il che è ovviamente sempre una cosa sbagliata da fare).  Ciò ci conduce quindi al prossimo elemento chiave che è la …
  3. COMPETENZA NECESSARIA. Parliamoci chiaro: i mercati finanziari non sono stati creati per far guadagnare il primo che passa e se bastasse aprire un conto corrente e dotarsi di un computer collegato ad internet per fare soldi allora saremmo tutti milionari. Strumenti e strategie diverse richiedono competenze diverse e più o meno complicate o lunghe da acquisire per poter essere utilizzate con successo e i corsi e la formazione servono proprio per colmare questa lacuna. Tra le competenze necessarie da acquisire non bisogna poi mai sottovalutare l’importanza dell’esperienza che è quella che ti fornisce l’indispensabile passaggio dal “sapere” al “saper fare”, che come in ogni mestiere o disciplina sono notoriamente due cose diverse e aventi tempi di acquisizione differenti. Non ultima, serve una certa competenza emotiva e padronanza delle proprie emozioni, fattore quest’ultimo tipicamente sottovalutato ma estremamente importante quando si opera con strumenti volatili come le azioni o addirittura a leva spinta come il forex. Un modo per aggirare l’ostacolo dell’emotività può sicuramente essere quello di operare tramite sistemi o strategie automatiche che, una volta impostate, non richiedono mai o quasi mai l’intervento umano, il che non solo toglie la necessità di una spiccata competenza emotiva ma agisce anche positivamente sul prossimo elemento che è l’ …
  4. IMPEGNO e TEMPO DA DEDICARE. Qua l’equazione è semplice da capire: più si dedica tempo e attenzione ai propri investimenti più si è in controllo di quello che sta succedendo e se si possiede anche la competenza per sapere cosa fare questo è sicuramente un elemento che giova alla massimizzazione dei profitti e al contempo alla minimizzazione dei rischi. Il problema è però che il tempo (e la voglia) sono le risorse di cui tipicamente difettiamo soprattutto se, come per la maggioranza dei miei clienti e allievi, la propria attività professionale principale è un’altra. Ecco quindi perchè occorre bilanciare le varie strategie e asset classi di investimento tra i sistemi completamente automatici (reddito o rendimento passivo) a quelli che richiedono una quantità di attenzione giornaliera o settimanale più o meno importante. La tecnologia informatica e la competenza specifica in questo ambito sono importanti nel senso che sapendo bene come utilizzare i vari software disponibili per il trading e come utilizzare gli ordini automatici (ordini di entrata, stop loss e take profit) si può sicuramente risparmiare quantità importanti di tempo, fermo restando che se parliamo di trading attivo un pò di impegno occorre sempre considerarlo. In ultimo parliamo di …
  5. LIQUIDABILITA’ E ASSE TEMPORALE. Alcune forme di investimento pongono dei limiti alla liquidabilità dei propri asset inserendo ad esempio vincoli contrattuali o penali in caso di disinvestimento anticipato, in altri casi invece la liquidabilità è teoricamente immediata dal punto di vista tecnico ma lenta o complicata all’atto pratico (pensa alla vendita di un immobile o di un’opera d’arte tanto per capirci). Esistono poi asset e strategie che hanno un ottimo rapporto tra il rendimento atteso e i rischi correlati ma che hanno senso solo in un’ottica di medio-lungo termine mentre perdono il proprio senso o la propria funzionalità in caso li si voglia utilizzare come strumenti per produrre cash flow su base costante allo scopo di incrementare o sostituire il proprio reddito principale.

Comprendere e bilanciare questi 5 fattori chiave all’interno della propria asset allocation è essenziale e non esiste una ricetta magica valida universalmente visto che tra una persona e l’altra cambiano elementi importanti come l’età, la situazione familiare e patrimoniale, la situazione lavorativa presente e futura, la tollerabilità emotiva del rischio e della volatilità, la fretta nel raggiungere determinati traguardi finanziari etc.

Ultimo ma non ultimo, occorre infine considerare il momento storico e di mercato che si sta attraversando che ci dice che un certo strumento finanziario tende ad essere favorito piuttosto che un altro e di ciò occorre tenere conto variando le percentuali di attribuzione del proprio patrimonio ai singoli asset o alle singole strategie così come si possono prendere in considerazione anche altri elementi quali la correlazione esistente tra strumenti diversi, i rischi o le difficoltà esterni o di sistema da prevenire o controbattere in qualche modo, l’importo e la forma di tassazione che grava sui vari strumenti etc.

Se diversificare tanto per il gusto di farlo o con poco discernimento è un’attività senza senso o, come dice Warren Buffett addirittura “un’ammissione preventiva di ignoranza”, costruire invece un’asset allocation che tenga conto di tutti questi elementi è fondamentale per il benessere e il futuro finanziario della propria famiglia e così come una sana alimentazione non può prevedere il 100% del nostro cibo preferito ma deve invece contenere la giusta varietà e quantità di carboidrati, vitamine, grassi, minerali e proteine, la stessa cosa vale per il nostro risparmio che può giovarsi allo stesso tempo dell’utilizzo di asset assai diversi tra loro come le azioni, le obbligazioni, il forex o gli immobili ognuno dei quali assolve ad una funzione ben precisa all’interno dello scenario generale.

Come nota finale, aspettando un tuo COMMENTO o una tua DOMANDA ALL’ARTICOLO, vorrei rassicurarti sul fatto che se il tutto ti sembra complicato o difficile da apprendere beh, non è così.

Come in tutte le discipline, è evidente che non si può apprendere tutto in un giorno e che serve un pò di tempo e soprattutto un pò di pratica e di esperienza per affinare il proprio pensiero e rendere i contenuti appresi da corsi e libri veramente propri. Tuttavia, considera che non stiamo parlando di cardiochirurgia o scienza missilistica per la cui padronanza occorrono 5 anni di università.

Per iniziare, puoi sicuramente buttare un occhio su questo mio VIDEO-CORSO INTRODUTTIVO GRATUITO per poi decidere di passare concretamente all’azione partecipando all’ultima edizione del 2012 del mio corso INTELLIGENZA FINANZIARIA (prossimi 30 novembre – 1 dicembre) che in sole due giornate ti porterà da zero ad una conoscenza della materia come non ti sei mai nemmeno sognato. Da lì in avanti toccherà poi a te continuare a costruire sui concetti appresi e rendere la tua preparazione e consapevolezza finanziaria giorno dopo giorno sempre più sicure e acute.

Se ti fa piacere, sarà come sempre mio piacere e privilegio farti da coach in questo cammino così utile e importante.

Roberto Pesce


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