Sabato mattina e sono nella sala d'attesa della dottoressa, stritolo la mano di mia madre mentre aspetto.
Esce la dottoressa con una paziente, si salutano cordialmente e vengo invitata a entrare. Mi siedo sulla sedia di fronte alla sua scrivania rilassata come se l'imbottitura della sedia fosse in comode puntine da disegno.
- Allora, come mai hai preso appuntamento così urgentemente?E così mi metto a elencare i sintomi che sento sempre più insistentemente da qualche mese a questa parte, tra cui, a mero titolo esemplificativo:
- Perchè è un po' che ho notato qualcosa che non va.
- Un po' quanto?
- Da settembre.
- E vieni adesso? Con urgenza?
- Sì, perchè non mi ero preoccupata dei sintomi fino a che, l'altra sera, li ho googlati e ho scoperto che potrei morire da un momento all'altro.
- Sai che non si dovrebbero mai googlare i sintomi, vero?
1) Brufoli da tredicenne.La dottoressa mi guarda inclinando la testa verso destra. Le basi della comunicazione non verbale dicono che significa che si sta sforzando di comprendermi. Si sta sforzando. E me ne rendo conto che parlo come una persona che non ha tutti i venerdì, solo che non posso farci niente.
2) Gonfiore in qualsiasi parte del corpo.
3) Asma a manetta.
4) Sbalzi d'umore preoccupanti tipo scoppi di pianto o di risa da psicotica in ufficio.
5) Tensione muscolare che se non vado in palestra una volta al giorno rischio di uccidere qualcuno.
6) Varie ed eventuali.
Senza darmi risposta la dottoressa mi visita. Pura formalità per accertarsi che davvero una trentenne affetta solo da una leggera asma stia morendo come sostiene invece Google.
Poi toglie lo stetoscopio dalle orecchie e sospira.
- Per caso sei stressata, ultimamente? Che ne so, qualche problema al lavoro o in famiglia?Mi esibisco nella mia migliore interpretazione di risata "alla shining".
- Ahahahah!
- Che succede?La dottoressa mi ascolta attonita, con l'impassibilità di chi ritiene che da un momento all'altro potrei tirare fuori un coltello dallo stivale e fare una strage.
- Succede che il 2013 è stato un anno di merda. Sono stata licenziata in due ore, ho cambiato tre lavori, sono stata disoccupata, spaventata, agitata, non ho dormito per settimane.
- E ora come va?
- Ora da questo punto di vista va benone, ma tra meno di due mesi sarò sposata!
- Congratulazioni! E' una bellissima notizia!
- Certo, se non mancassero dettagli tipo "viaggio di nozze" e "bomboniere" perchè vivo con un eterno indeciso. Lavoro dieci ore al giorno e la sera navigo su Amazon cercando di convincerlo che cento sacchetti in organza a diciassette euro sono il massimo. Questo quando non trascorriamo entusiasmanti serate a leggere 24 preventivi che LUI ha richiesto per lo stesso, identico, spiccicato viaggio in Messico (ormai lo conosco così bene che mi pare di esserci già stata, potrei perfino presentarle Miguel, il vecchietto che fa il mojito all'ingresso della spiaggia). E poi c'è il libretto per la messa, che il parroco ci ha dato da modificare liberamente. Bella libertà del cacchio, in effetti, se non fosse che ha fatto quel cacchio di file in publisher e sono giorni che cerco un cacchio di software che mi permetta di cambiare quelle letture che ha scelto lui e che penso siano state usate l'ultima volta al matrimonio di Maria Stuarda!
- Ah.
- E poi ci sta abbandonando l'auto. Ero così contenta di non essere una di quelle spose che devono organizzare un matrimonio e preparare casa tutto assieme... Così contenta! Cristo santo, penso che se mi fosse successo di sposarmi trent'anni fa avrei dato di matto davvero. E invece no, ci si va a rompere l'auto e dobbiamo cambiarla.
- Tante spese, eh?
- Non è solo una questione di soldi, anche se, come dice il mio collega, "alla fine devi parlare di schei" (santo cielo, FF ieri sera ha fatto i conti delle spese del matrimonio, ha digitato male e ha "arrotondato per eccesso" di cinquemila euro e mi è venuto un attacco d'asma). E' questione che è un'altra cosa da fare. Vado al lavoro con un'auto che fa più rumore di una caffettiera e potrebbe lasciarmi a piedi da un momento all'altro e passo i sabati a girare da una concessionaria all'altra a cercare una nuova Clio gpl da provare. Chiaramente pare che si sia estinta e non ce ne sia una sulla faccia della terra. Sarebbe più facile trovare un panda albino. Sabato scorso pareva che l'avessimo trovata, FF doveva andare martedì a provarla e finalmente fermarla (perfino in pronta consegna, pensi lei che culo) e lui che fa? Non la ferma! Perchè con l'occasione ne ha vista una bianca che gli è piaciuta e lo ha fatto titubare sul grigio che avevamo deciso di comune accordo. Ma sa che me ne frega del colore, su una scala da 1 a 10? Qualcosa come meno mille! Chi se ne frega del colore! E invece sabato prossimo dovremo andare a vederla per la milionesima volta e dovremo passare altri dieci giorni minimo a decidere se sia meglio il grigio o il bianco, che per inciso a me fa tanto auto aziendale.
Poi prende il blocchetto delle ricette e mi fa: "allora, per gli sbalzi d'umore le prescrivo queste pastigliette...", e inizia a scrivere.
"Non si preoccupi se nel bugiardino legge che si tratta di un antidepressivo: è davvero molto blando".
No, non mi preoccupo, perchè io sono una persona CALMISSIMA.
La Redazione