5 luglio 2011: Anathema + Gamma Ray + Dream Theater live @ Villafranca di Verona

Creato il 07 luglio 2011 da Emanuelesecco
sottofondo: AnathemaThin Air

Cercare di descrivere la giornata di martedì si rivela essere un’operazione di una complessità immensa. Proviamoci comunque.
Tutto ebbe inizio alle 10.00 in punto, quando, con la mia adorabile metà di sesso femminile, arrivai davanti al Castello Scaligero di Villafranca di Verona. Una cornice perfetta per i grandi eventi musicali e, perché no, teatrali.

Oppure potrei dire che il principio fu l’arrivo di alcuni messi comunali per installare dei gazebo davanti agli ingressi del castello (un applauso al comune e all’organizzazione) per proteggere il naturale pallore mortifero di noi individui di razza metallara dai raggi solari che da ore e ore rischiavano di farci abbronzare (cosa che poi è successa comunque, ma questa non vuole essere affatto una lamentela).
Cominciò ad esserci un po’ di ammasso di gente verso le ore 16.00, ma niente di incontrollabile siccome eravamo ancora in poche centinaia.

Alle 17.00 in punto, come scritto sul programma, cominciammo ad invocare l’apertura delle transenne… ma niente. “Deve arrivare la finanza”, così ci dissero.
La finanza? “Eh sì”, rispose un addetto alla sicurezza, “per i controlli anti-droga”. Ah che culo…
Intorno alle 17.45 dei finanzieri neanche l’ombra. Cominciammo a innervosirci, tutti. I security-boys non sapevano più che dirci per farci stare calmi. “E meno male che queste sono le forze dell’ordine”, pensai, “non arrivano neanche in orario per un banalissimo test anti-droga”.
Alle 18.00 in punto i guardians ci fecero entrare, infischiandosene della finanza (almeno così sembra) e di controlli delle mie palle. In fondo li capisco, la situazione stava diventando sempre più incontenibile.

Dopo qualche minuto di corsa eccomi arrivare in seconda fila, pronto per godermi il mega concerto che aspettavo da mesi.

Anathema
Scaletta
1. Thin Air
2. Summernight Horizon
3. Everything
4. A Natural Disaster
5. Closer
6. Flying
7. Fragile Dreams

Il gruppo inglese di Liverpool alle 18.30 circa inizia a invaderci le orecchie con il suo rock d’atmosfera e dalle tinte goticheggianti. Non tutto il pubblico sembra apprezzare, ma il vostro affezionatissimo (cioè io, spero) era lì anche per loro.
Pescano da un po’ tutta la loro produzione, però prediligendo gli ultimi lavori e lasciando decisamente da parte il doom metal degli esordi.
Devo ammettere che una canzone come Thin Air, sentita dal vivo, rende mille volte più che la versione cd. Per non parlare di A Natural Disaster, capolavoro di atmosfera cantata dalla voce di Lee Helen Douglas. Apoteosi per le orecchie.
Peccato per l’acustica non proprio ottima: i bassi erano messi un po’ troppo in evidenza, e questo aspetto tendeva a rovinare un po’ il sound del gruppo.
I tre quarti d’ora di esibizione passano in fretta, e mi trovo a desiderarne altrettanti, così da potermi gustare ancora un po’ di buona musica come quella offertaci dai magistrali e a tratti sorprendenti Anathema.

Gamma Ray
Scaletta
1. Welcome
2. Gardens of the Sinner
3. New World Order
4. Fight
5. Empathy
6. Gamma Ray
7. Rebellion in Dreamland
8. I Want Out (Helloween cover)
9. To the Metal
10. Somewhere Out in Space
11. Send Me a Sign

Verso le 19.45 Kai Hansen e soci salgono sul palco, infiammando fin dalle prime note (Welcome) la folla del Castello Scaligero, che durante l’esibizione degli Anathema ha continuato ad aumentare a vista d’occhio (anche se il numero massimo lo si potrà vedere solo i Dream Theater).
I Gamma Ray ci fanno subito capire di che pasta sono fatti, saltando da una parte all’altra del palco e spettinandoci con potenti riffettoni di puro power metal teutonico.
Il pubblico pian piano si scalda a dovere e sulle note di I Want Out parte il delirio totale.
Ammetto che non sono mai stato un grande fan di questa band, ma come spesso accade ad un concerto, e sempre che la band sia valida, mi sono ritrovato a rivalutarli completamente. Davvero un’ottima esibizione.

Dream Theater
Scaletta
1. Intro
2. Under a Glass Moon
3. These Walls
4. Forsaken
5. Endless Sacrifice
6. Drum solo by Mike Mangini
7. Ytsé Jam
8. Peruvian Skies
9. The Great Debate
10. On the Backs of Angels
11. Caught in a Web
12. Through my words/Fatal Tragedy
13. The Count of Tuscany
Encore:
14. Learning to Live


Ed eccoci qui alla band headliner della serata e per la quale la maggior parte del pubblico si trovava in quel del Castello Scaligero.
Le novità si presentano subito dall’intro, non più la colonna sonora di Psycho ma del recente Inception (che data la trama, ad una band con un nome del genere, non può che calzare a pennello).
Questa volta il delirio si fa sentire fin dalle prime note di Under a Glass Moon, per poi continuare senza interruzione fino a Endless Sacrifice. Si capisce subito che le canzoni scelte appartengono a tutta la storia musicale del gruppo, e soprattutto che si tratta di pezzi che non si sono sentiti molte volte dal vivo.
A questo punto l’assolo del nuovo drummer, Mike Mangini, introduce la parte della scaletta più rivolta alla tecnica, con canzoni più rivolte al virtuosismo strumentale che alle parti vocali.
Qualche sbavatura e mini-stecca c’è, ma non importa… servono a farci capire che i musicisti che abbiamo di fronte sono degli esseri umani, e non dei mostri sacri e infallibili come la maggior parte dei loro fan(atici) vuole farci credere.
Con la nuova On the Backs of Angels il pubblico torna ad agitarsi, dimostrando come una canzone lanciata su You Tube da pochi giorni possa essere amata alla follia.
La successiva Caught in a Web porta ancora più in alto il tiro del concerto, destinato ad assumere con la successiva tripletta di canzoni un andamento sognante e melodico come non mai.
Ed eccoci finalmente al bis finale, quella Learning to Live che non veniva eseguita in sede live da un bel po’ di anni. Qui James LaBrie, cantante, lascia senza parole il pubblico eseguendo quell’acuto che ha sempre fatto sognare i fan della band americana, dimostrando di essere in pieno possesso delle sue capacità.

Ed eccoci giunti alla fine.
Cosa posso dire ancora… è stato molto difficile scrivere questo post. Il miscuglio di emozioni provate durante il concerto è stato molto difficile da mettere in ordine.
Un applauso finale all’organizzazione, davvero un ottimo lavoro.
Ed ecco che vi lascio con il mio piccolo trofeo di quella sera: la foto scattata assieme a Kai Hansen, cantante dei Gamma Ray.

E.


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