La grande varietà di professioni e servizi che si possono offrire oggigiorno tramite internet, skype o per telefono aumenta ad una velocità incredibile. Vista questa tendenza, un’ elevata quantità di persone mai vista in passato, sceglie di svolgere una professione come libero professionista o comunque considera seriamente la possibilità di avviare una professione da freelance … molto spesso però senza sapere bene di cosa si tratta in realtà.
Spesso ricevo domande riguardanti il lavoro da freelance, e in questo articolo vorrei sfatare i falsi miti che incontro con maggior frequenza.
Mito #1 – Il libero professionista è il suo unico capo, nessuno gli dirà cosa fare
La gente è solita pensare, sbagliando, che il libero professionista non è mai in debito con nessuno e non ha un datore di lavoro a cui dover dare spiegazioni. Nonostante sia vero che un freelance abbia una maggiore libertà nella gestione del tempo a disposizione da dedicare al lavoro rispetto ad un normale impiegato, deve comunque seguire istruzioni, richieste e direttive imposte dalla persona che gli commissiona il lavoro. E vi dirò di più, qualunque freelancer che si consideri responsabile, mantiene un contatto periodico e regolare con i suoi clienti.
Mito #2 – Il Freelance non lavora tanto
La gente che non è abituata a questo stile di vita, pensa che chi lavora su internet passi la maggior parte del tempo facendo sciocchezze al pc o guardando l’ultimo reality in tv. Senza dubbio, lavorare da casa significa avere il tempo a disposizione per fare anche queste cose.
È possibile che molti freelance lavorino la metà delle 40 ore settimanali previste da un regolare lavoro come impiegato, ma è anche vero che c’è chi lavora 50 ore o più. La quantità di ore cambia infatti in relazione alla quantità di progetti ai quali uno decide di lavorare, di quanto lavoro ha bisogno effettivamente ognuno di questi progetti e di quanto siamo capaci di amministrare il nostro tempo.
Mito #3 – Solo i disoccupati scelgono di lavorare come liberi professionisti
Essere un libero professionista è una questione di scelta, così come lo è lavorare da impiegato.
Non solo non è vero che le persone che non riescono a trovare lavoro scelgono di lavorare come freelancer, ma molti professionisti eccellenti optano per il lavoro tramite internet, stanchi di ambienti lavorativi mediocri che non permetteno di trovare la motivazione necessaria per continuare a lavorare.
La prospettiva di lavorare tramite internet offre sicuramente una grande quantità di vantaggi, e risulta molto attrattiva anche per le persone che un lavoro ce l’ hanno già e non ci sono reali motivi per abbandonarlo.
Mito #4 – È raro che i freelance siano professionisti laureati
La presenza di migliaia e migliaia di lavoratori del genere smentisce questo mito. Molti professionisti, tra i quali programmatori, designers, grafici, traduttori e giornalisti, scelgono di offrire i loro servizi tramite internet; ad esempio anche le testate giornalistiche meno importanti scelgono redattori che abbiano seguito un persorso di studi che sia legato ai temi che dovranno trattare.
Mito #5 – Stando intere giornate a casa, il freelance non ha una vita sociale
Il lavoro via internet porta inevitabilmente alla costruzione di rapporti tramite social network. Non bisogna però interpretare in maniera errata questo aspetto; non si tratta infatti di passare ore su facebook a chattare con i nostri amici, quanto in realtà di utilizzare questi mezzi per creare nuove relazioni, trovare nuovi contatti per aumentare le opportunità di lavoro o anche per beneficiare dello scambio di informazioni con professionisti del nostro stesso settore.
Questo in realtà deve essere visto come un punto a favore: basta farne un uso intelligente, e scopriamo che dietro l’apparente frivolezza di queste piattaforme virtuali si nasconde la possibilità di trarre enormi vantaggi.