Magazine Informazione regionale

5 mosse per salvare dal disastro Trastevere, San Lorenzo, Pigneto. E molte altre riflessioni sulle quali vogliamo il vostro parere

Creato il 06 agosto 2015 da Romafaschifo

5 mosse per salvare dal disastro Trastevere, San Lorenzo, Pigneto. E molte altre riflessioni sulle quali vogliamo il vostro parere5 mosse per salvare dal disastro Trastevere, San Lorenzo, Pigneto. E molte altre riflessioni sulle quali vogliamo il vostro parere
5 mosse per salvare dal disastro Trastevere, San Lorenzo, Pigneto. E molte altre riflessioni sulle quali vogliamo il vostro parere
5 mosse per salvare dal disastro Trastevere, San Lorenzo, Pigneto. E molte altre riflessioni sulle quali vogliamo il vostro parere
5 mosse per salvare dal disastro Trastevere, San Lorenzo, Pigneto. E molte altre riflessioni sulle quali vogliamo il vostro parereIl degrado genera le condizioni ideali per la criminalità organizzata, dice il prefetto Gabrielli. Dopo 20 anni (sono almeno due decenni che questo concetto gira a livello internazionale) la Prefettura se n'è accorta, chissà quanto impiegherà (altri 20 anni soltanto, dunque 2035, o forse qualcosa di più?) ad accorgersene il Ministero degli Interni e l'amministrazione comunale.

Trastevere è un caso emblematico di come il caos urbano porto con se problemi ben superiori. Trastevere è uno di quei quartieri in questo momento davvero problematici (come San Lorenzo, Pigneto e in forma diversa Ostia, Torbellamonaca e San Basilio). Posti dove ci vorrebbe l'Esercito, non la Polizia, menchemmeno quella Municipale. Ma in attesa che il Ministero della Difesa comprenda la portata di questa partita, qualcosa si può fare eccome.

Togli le auto in sosta abusiva che riempiono ogni vicolo, ogni ancolo, ogni meraviglioso scorcio, ogni deliziosa piazzetta. Togli le cause del brutto e del cattivo gusto e darai enormi problemi ambientali ed enormi disagi alla criminalità che qui si palesa soprattutto come spaccio, ma anche come aggressività, violenza, abusivismo.

E' dietro le auto che si scambiano le dosi, è nascosti dalle auto che si consumano le violenze e le aggressioni. E' una macchina parcheggiata in maniera criminale, in spregio al patrimonio culturale più importante al mondo che ti fa sentire invincibile, coatto e prepotente all'ennesima potenza. Se posso parcheggiare come non potrei da nessuna altra parte al mondo allora posso fare tutto, è il ragionamento inconscio.

Questa qua sopra, di notte e di giorno, è Piazza della Malva. Un posto magico che per il semplice fatto di stare a Roma si è trasformato in un vero incubo urbano. Una fogna a cielo aperto sotto ogni punto di vista. Dove il paradosso è che - foto di giorno - gli abusi di scadenti ristoratori addirittura "migliorano" le condizioni di una piazza dove qualche folle amministratore invece di rendere tutto dedicato a tavolini e pedoni (lasciando una striscia centrale per il transito delle auto, non si chiedono certo pedonalizzazioni selvagge) ha disegnato strisce blu! I ristoratori usurpano le strisce, le saccheggiano con fioriere, secchi dell'immondizia, portamenu. Il comune mette un cartello surreale in cui, di fatto, vieta di posteggiare oltre ai parcheggi regolari usurpati. Una follia. La piazza non è neppure una piazza tanto che tutti i romani ci passano, ma nessuno (provate) sa come si chiama. Abusi ovunque di ogni tipo. Il degrado chiama la criminalità. A sistemare Piazza della Malva ci vorrebbero due lire e tanta, tanta visione amministrativa. Lo stesso ci vorrebbe per tutte le altre (una dozzina almeno) deliziose e ineguagliabili piazzette di Trastevere. Il caos parte da lì. Una strada per migliorare è questa: impedisci alle persone di esercitare violenza con la propria auto e impedirai automaticamente una enorme percentuale di violenze e crimini a valle. Vogliamo provare e o vogliamo rimanere così? Vogliamo tentare un cambiamento o vogliamo vedere fino a che punto possiamo arrivare? Basterebbe un pelo di arredo urbano, la cosa che fa rabbia è questa. Non ci vuol nulla e funziona senza meno.

Il punto che si vuole far finta di non capire, ma che è notorio in tutto il mondo civile ed evoluto, è che le città comunicano. Comunicano di un linguaggio non verbale che, come tale, è doppiamente efficace per i cittadini e per gli ospiti turisti. Comunicano mediante il "contesto" che è qualcosa di millemila volta più importante di qualsiasi norma, qualsiasi legge, qualsiasi codice. E' un concetto seminale, linguistico per dirla con Chomsky o con Wittgenstein. Il contesto forma il significato. Il significato è la comunicazione che la città trasmette a chi se ne serve. 

Cosa comunica Trastevere? 
Cosa comunicano queste foto qua sopra? 

E' molto semplice: comunicano che chiunque può fare, senza alcuna conseguenza, il cavolo che gli pare. E questo ha delle conseguenze immense e profonde.

Quello che vogliamo sottolineare è la semplicità. E anche la semplicità della risoluzione. Devi riqualificare il Pigneto? Devi riqualificare San Lorenzo? Devi fare lo stesso con Trastevere? E' dannatamente semplice (ecco perché non si fa). Lo puoi risolvere in cinque punti al massimo.

1. togli le auto, quelle abusive, ma non solo: i quartieri della vita notturna devono essere posti accoglienti, non garage a cielo aperto.

2. togli i graffiti dai muri e le affissioni abusive dei localari e dei centri sociali: comunicano illegalità, strafottenza, menefreghismo e anarchia. Non sono innocui! Non è vero che i problemi sono altri.

3. aumenta l'illuminazione delle strade.

4. dota i quartieri di videosorveglianza.

5. pattugliali in maniera fissa, non militarizzando, ma con una presenza discreta, seria e inflessibile.

Non serve neppure arrestare gli spacciatori e i violenti, perché il crimine, da un contesto simile, scappa via. Va altrove o cambia mestiere.

Con venti anni di ritardo hanno capito che il degrado porta criminalità. Ce ne vorranno ulteriori venti per capire che in un contesto come quello romano il degrado è in larga parte provocato dal rapporto malato dei romani con le loro auto. Aspettiamo.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :