5 motivi per cui odio l’estate in città

Creato il 17 giugno 2014 da Signorponza @signorponza

Buongiorno, piccoli mini pony del mio cuore! Come state, vi sono mancata come l’acqua nel deserto, vero?! Oggi non si parla di uomini, oggi ho voglia di lamentarmi come una signora qualunque alla fermata del bus, non perché non abbia alcuna storia in ballo da raccontarvi eh (nooo appena), ma perché la banalità è la mia migliore amica.

Ho deciso di affrontare una tematica delicata, una roba che o si odia o si ama: l’estate. Io ovviamente la odio. Non credo esista periodo dell’anno che più detesti, soprattutto quando sono costretta a rimanere a Milano a causa delle vicissitudini di questa vita amara (#nonsonounostraccionesolounpoveraccio).

Ma la domanda è: perché?

Il caldo.
Insopportabile. Sarà che sono nata il 24 dicembre, ma a me piace l’inverno; mi piace stare appallottolata sotto il piumone, bermi la camomilla bollente prima di andare a dormire, l’aria fredda, la neve, il buio, la sciarpa. Ecco.

Non mi piace vivere in un forno a 180°, perché, santo cielo, non sono un pollo arrosto.

Ma lo schifo dell’asfalto che si squaglia sotto i piedi? E l’aria rovente. E la metro senza aria condizionata. E non si riesce a dormire. E il trucco che non regge neanche da casa a lavoro, signora mia. Dai su, non siamo nel video di I’m a slave for you, non c’è niente di sexy nell’andare in giro sudati come lottatori di sumo.

Per fortuna sono una elusive chanteuse e riesco sempre a darmi un tono. E invece.

Le zanzare.
Ho proprio il sangue dolce, bitches, così mi ritrovo con dei morsi gonfi come palline da tennis. Una volta mi sono pure dovuta far fare le punture di cortisone <3

Che città orrenda, ma perché non me ne vado in Svezia? Lì mica ci sono le zanzare. Lì solo concerti di Robyn, freddo e boni in ogni angolo.

Non rimane nessuno.
O meglio, rimaniamo io e i relitti della società, che ci guardiamo per strada con sguardo complice, come fossimo supereroi. Però, devo ammettere che un po’ questa cosa è bella, specialmente in agosto: non c’è coda all’Esselunga, trovi posto per sederti sui mezzi e miracolosamente c’è parcheggio.

I locali estivi.
Metti che ti viene voglia di uscire con uno dei tuoi pochi amici rimasti in città, dove vai? In un locale all’aperto? Che Dio ce ne scampi. Penso che non sia un’usanza solo milanese questa di chiudere i locali invernali e spostare le serate all’aperto in posti demmerda, in chiringuiti pieni di gente, in piscina o peggio all’Idroscalo. L’Idroscalo è il mio nemico numero uno. E’ di una poracceria inaudita e ci sono le zanzare e no, non sembra di stare al mare, non raccontateci stronzate voi di Studio Aperto.

Perché non rimaniamo negli stessi posti, ma con l’aria condizionata a manetta così poi ci prendiamo la bronchite per l’escursione termica e stiamo a casa dal lavoro, dico io!? Ma vi devo insegnare tutto?

I palinsesti tv.
Quindi, di uscire non se ne parla, però, dannazione, in tv non c’è più nulla da vedere. L’unico programma nuovo è Reazione a catena con Amadeus, ma io non lo so. E poi non si può neanche stare a letto a guardare una serie tv con il pc sulla pancia, ché fa troppo caldo e io no, l’aria condizionata non ce l’ho. Insomma la noia mortale che alla fine mi ritrovo a passare l’estate sul divano a guardare le televendite di QVC con il ventilatore sparato in faccia. Un’immagine orrenda.

(Adotta Ilalicious, falle fare qualcosa quest’estate, non lasciarla sola sul divano a guardare le televendite).

I vestiti.
Ma l’avete vista come va in giro vestita la gente d’estate? Enzo Miccio durante questa stagione soffre di innumerevoli micro infarti quotidiani. Ogni infradito è un colpo al cuore, ogni pinocchietto da uomo è una vena che scoppia. Mamma mia, che triplo orrore. La gente ha così poca dignità quando si tratta di esibire il proprio corpo. E’ tutto un tripudio di piedi nudi, cosce troppo grosse per quegli shorts, canottiere urende, pance che strabordano, tatuaggi di dubbio gusto. Ma non è più bello coprirsi? Un po’ di decoro, non siamo mica tutti Federica Nargi.

Una cosa che però adoro è il ventaglio. Il ventaglio è l’accessorio più top che ci sia, ti dà quell’aria da Marta Marzotto in un attimo e via che mi sento subito sciura.

Amici, ho finito la mia arringa e ora mi sento spossata manco avessi fatto 10 minuti di tapis roulant velocità 7.
Voi siete #TeamEstate o #TeamInverno? Dai, non deludetemi, lo so che siete delle personcine per bene.


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