É quasi certamente colpa mia. Sì, insomma, forse non ho messo abbastanza impegno nel coltivare i rapporti con persone geograficamente vicine. O forse è solo che non puoi aspettarti altro, quando vai ai concerti fuori. Con gente di fuori. E sei - ammettiamolo - un po' fuori anche tu. Resta il fatto che gli eventi in Regione, o almeno quelli interessanti, sono sempre per me fonte inesauribile di stress. Mi ritrovo a mendicare compagnia. A scorrere indefessa elenchi di contatti Facebook con annessi campionari di scuse. Inevitabilmente, finisco col sentire il peso di tutti i kilometri che mi separano dalle amicizie più importanti. Quelle di più vecchia data. Quelle che "vorrei, ma". Capita persino che finisca al confine estremo delle lacrime. Di notte. Negli apici di drammaticità per cui mi accuso nella testa di essere sfigata e sola e PerchèDioPerchèCosaHoFattoioDiMalePerMeritarmiCiò. Certo, poi mi passa, eh. Ma, nel frattempo, non si può certo dire che la viva bene.
Quando un musicista che segui suona finalmente vicino a te e nessuno vuole venire (AKA: la storia della mia vita). pic.twitter.com/MsjCPkE48L— Ilaria (@Luna84) 29 Settembre 2015
E' da quando seguo Il Cile (e cioè dal 2012) che sogno invano un suo live a pochi passi da casa. Noi concertiste abbiamo sempre avuto questa bizzarra tendenza a considerare due tipologie di date superiori alle altre per impatto emotivo: quelle dove vive l'artista, e quelle dove viviamo noi. Immaginavo che, quando fosse accaduto, mi sarei goduta lo spettacolo sotto palco, circondata da un sacco di persone. Credevo che, una volta finito, sarei rimasta a festeggiare con loro. Che sarebbe stato...non lo so, speciale. Ora, finalmente, le mie richieste sono state esaudite. Dopo averlo seguito in giro per l'Italia; dopo essere andata a sentirlo fino a Parigi e a Bruxelles, il Cile suonerà il prossimo Venerdì 9 Ottobre nella cornice della Barcolana. A Trieste. Che, per quanto non sia proprio la mia città, è la location ad essa più vicina che mi sarei potuta ragionevolmente aspettare. Ma, ancora una volta, trovare compagnia si sta rivelando un'impresa titanica.
Così, a pochi giorni dall'evento, mi preparo ad affrontarlo con svariati kili in meno e capelli grigi in più. Eppure una cosa l'ho capita: se anche mi trovassi a viverlo da sola, in fondo alla Piazza, per andarmene dopo l'ultima nota, speciale lo sarà in ogni caso. Lo sarà tanto che ho deciso di elencarvi almeno 5 motivi per cui, secondo me, dovreste venire. Non importa se in mia compagnia o meno. 1. Il Cile non è quello di Maria Salvador. E neanche (solo) quello di Cemento Armato.
Se lo conoscete solo per le due hit radiofoniche più note, resterete piacevolmente sorpresi nello scoprire piccoli capolavori di malinconia struggente comeParlano di Teo Ascoltando i tuoi passi, e lo stesso vi accadrà per i brani più ritmati - dai testi ugualmente magistrali - quali L'Amore è un Suicidio, La Ragazza dell'inferno Accanto, Baron Samedio Tortura Medievale.
2. Quello di Trieste non è un concerto qualunque.
Se la memoria non mi inganna (o meglio: se non sono stata così cretina da perdermi altri appuntamenti per strada) quella del 9 sarà la prima data del Lorenzo Cilembrini solista in tutto il Friuli Venezia Giulia. Perchè non importa quel che dice Il Piccolo: sfocate manifestazioni Tim degli anni 2000 con band poi sciolte e miei improponibili cappellini a fiori hawaiani azzurri e bianchi (lo so, stendiamo un velo pietoso) non contano. Non solo, ma sembra anche che l'evento segni la degna conclusione del suo tour estivo.
3. La cornice è unica.
Non importa chi suona, in fondo. Anche se non vi piace il genere, un concerto durante la Barcolana va visto e vissuto. Pochi altri palchi, in Italia, sono così emozionanti come quello allestito in piazza Unità, con il mare sullo sfondo, gli stand illuminati, le barche ancorate in doppia o tripla fila sulle Rive e l'atmosfera gioiosa che si riflette nei volti di equipaggi, turisti, e locali.
4. É gratis!
In tempi di crisi, non è un dato da poco. E - come disse una volta una delle mie compagne di avventure concertistiche - se è vero che andare ai concerti è cosa buona e giusta, andare a quelli gratis è quasi un obbligo morale. Insomma, dategliela una possibilità! Non vi costa niente, e se proprio rimarrete delusi potete sempre dirigervi verso gli stand per una birra in riva al mare.
5. É uno di noi.
Il Cile non è una di quelle popstar che se la filano in malo modo appena terminato lo spettacolo. Al contrario, è un ragazzo alla mano che - a quanto ho avuto modo di constatare in questi anni - è sempre disponibile per foto, strette di mano e chiacchiere con tutti. Un motivo in più per venire, se siete tra quelli che amano instaurare un seppur fugace contatto o scambio di opinione con gli artisti.
In più, se la vostra perplessità riguarda i mezzi di trasporto, sappiate che per una volta Trenitalia è dalla nostra. Perchè è sicuramente vero che raggiungere Trieste in auto e sperare di trovare un parcheggio, in piena Barcolana, è una missione persa in pazienza. I treni, però (almeno fino a Monfalcone) ci sono fino all'1.26 del mattino, il che vi consente di godervi il concerto e tornare a casa in tutta tranquillità. Se invece siete dei nottambuli e volete godere appieno dello spirito della manifestazione, potete far baldoria fino alle 5.15, quando il servizio ferroviario riprende a tutti gli effetti la sua regolare attività.
Io vi aspetto lì.