(..eppur mi ero scordata di te..)
Accidenti quanto ti ho odiato! Essendo io nata per errore e forse anche tu, Madre Natura e Madre Bianca, mi hanno dotata di un intestino assai bizzarro.Codesto strano organo interno, sino a poco tempo fa mi costringeva ad utilizzarti troppo, causa una colite nervosa cronica di tipo diarroico.E fin qua nulla di strano, succede a milioni di esseri umani sofferenti di ansia e nervosismi vari. Ho sfogato con la pancia tutte o quasi le mie nevrosi e le mie ansie, ti ho sfruttato a più non posso e me ne vergogno.Non ti ho apprezzato a sufficienza, ti ho considerato solo un nemico da guardare con rabbia ed ostilità, dove correre in diversi momenti della mia giornata. Quasi sempre eri già impegnato con altri familiari e da piccola, i grandi della famiglia avevano sempre la precedenza. Vi era una turca adiacente la stalla, ma anche allora ero all’antica e preferivo l’articolo “il” e non “la”. In casi di emergenza, mamma mi suggeriva di farla nella stalla direttamente, usando la toilette delle mucche, ossia il canaletto che raccoglieva le loro sproporzionate produzioni, ma non mi sembrava carino e poi non volevo disturbare quelle care ragazze! Causa la solita antipatica colite stizzosa che nessun carbone vegetale o compresse di otilonio di bromuro* (antispastico*) calmò mai. Quando il water era finalmente libero peccato!Puntualmente mi ero potuta liberare anch’io e ironia della sorte, non mi serviva più. Ovviamente questi comportamenti dannosi per me, ma di grande soddisfazione per i water, mi hanno fatto un pochino ricredere sugli strani atteggiamenti che hanno a volte gli esseri umani.Certo che se io fossi un water a tutti gli effetti, come spero di diventare per poterlo capire ancor meglio, dovrei accogliere tutte e dico tutte le stranezze che ci fanno bere. Me ne dovrei stare in silenzio, inghiottendo bocconi amari senza possibilità di replica, dovrei aspettare il fidanzato per giorni e giorni o prenderlo solo quando ha veramente voglia di vedermi.A quel punto stufa, potrei anche tradirlo, ospitando su me stessa altri miei corteggiatori o presunti tali. Motivo per cui in casa mia ne ho ben quattro, tanti quanti sono i componenti della mia famiglia.Ognuno di noi ha il proprio personale e lo usa con criterio; c’è chi come me lo pulisce a fondo, lo tratta bene ed ogni tanto gli dà la giornata libera. Proprio come si fa con un maggiordomo o una governante. Non lo trovo mai occupato, è mio e solo mio, guai a chi me lo tocca o si vuol fidanzare con lui.Water lui, turca io, ma se nasce un bimbo cosa diventa: waterino o turchina? L’ho anche battezzato regalandogli un nome e una rispettabilità: si chiama “Water dei desideri”, finora me li ha esauditi tutti. O quasi. Naturalmente gli anni passano e le cose si trasformano, per via della solita frase”cenere siamo e cacca ritorneremo”,complice la mia solita sfortuna, la colite stizzosa mi si è tramutata in una costipazione cronica terribile. Il mio intestino è diventato pigro e ha deciso di non collaborare più con me nemmeno se lo metto in regola, pagando fior di contributi e dandogli anche la tredicesima. Sbuffo e soffio, soffro e mi piego in due, ma non c’è via d’uscita, non ne vedrei altre sinceramente per liberarmi da quei dolori insopportabili al basso ventre Tangenziali non me ne hanno ancora costruite, gallerie nemmeno a parlarne e quei circa nove metri di crasso e tenue che mi ritrovo, sono ancora chiusi per lavori in corso. Non riesco mai a lasciarlo, come si fa con un amante: ogni giorno mi ripropongo di farlo poi qualcosa mi trattiene, non posso più vivere senza la sua rassicurante presenza e rimando al giorno dopo.In ogni minuto della giornata devo correre a sedermi su di lui, mi devo sfogare, ma non ci riesco e trattengo tutto, a parte le mie lacrime di coccodrillo che poverino si deve sorbire ogni volta.E lui? Sempre paziente e disponibile mi ascolta, mi conforta e mi suggerisce strade alternative alle mie sofferenze. Come posso lasciarlo? Proprio ora che sto iniziando a conoscerlo non mi staccherei da lui nemmeno quando sento odore di strinato che mi arriva alle narici dalla cucina. Allora,a malincuore mi devo alzare, riposizionare la pancera contenitiva, salutarlo con affetto e promettergli che tornerò prestissimo.
Chissà se gradite anche questo pezzettino dell’amata ceramica! io attendo sempre vostri commenti che mai arrivano, in codesto modo non so se lo apprezzate oppure no! Buon sabato e a presto, Fabiana.