“50 Fumature di Renzi”, di Pier Francesco Pingitore, è lo spettacolo di apertura della stagione 2015-2016 del Salone Margherita. Un titolo che è tutto una parodia? “Certo - risponde Pingitore - Partiamo dal film di Sam Taylor-Johnson, 50 sfumature di grigio, e leviamo la 's' iniziale. Perché, ormai, a furia di promesse, Renzi, maestro delle attività fumose, si è appunto fumata la credibilità politica. La sua attività governativa, infatti, sembra sfocata e annebbiata, a furia di annunci. In faccia alla gente si butta un sacco di fumo, per opacizzarne il pensiero critico e lasciarla all'oscuro”. Il sottotitolo, “La grande risata - 2”, sta poi a significare la continuità
con lo spettacolo della passata stagione, che tanto successo ha riscosso nell’inverno scorso. Il titolo, invece, allude chiaramente, sotto forma di parodia, al film e al libro ormai famosi, che narrano le gesta di un personaggio, psicologicamente assai complicato, dedito all’uso e all’abuso della frusta. Ma quale potrebbe essere il rapporto tra Renzi e la frusta? Per un politico, metaforicamente, la tentazione di usarla è sempre in agguato… tanto più che Renzi, nello spettacolo, non si limita a frequentare i luoghi della politica contemporanea, ma spazia nel tempo fino a farsi una girata anche all’epoca dei faraoni… Gli fanno compagnia, ovviamente, tutti i personaggi che popolano le cronache d’oggi, dalla Merkel a Papa Francesco, da Bersani, a Grillo, a Di Maio, a Salvini e via dicendo, senza dimenticare Maria Elena Boschi, oggetto del desiderio, sempre sull’orlo dei giochi pericolosi. Riuscirà il prode Matteo, impugnando la frusta, a dominare il mondo? O tutto si dissolverà tra le nuvole delle “50 Fumature”? Lo spettacolo ha l’andamento di una commedia da cabaret, punteggiata da balletti, canzoni, battute, parodie, imitazioni, come nella grande tradizione del salone margherita, sul cui palcoscenico si sono per tanti anni consumati i fasti del bagaglino.