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Castellamonte presenta la cinquantesima edizione della Mostra della Ceramica.
Le Terre di Castellamonte sono conosciute nel mondo per l’originale compenetrazione tra le bellezze naturali ed il prodotto di un’operosa ed intelligente trasformazione dei luoghi da parte dell’uomo.
Ma questa terra e quegli uomini, in certi luoghi, non sono soltanto rappresentati in un paesaggio straordinario: da questo connubio, tra terra e laboriosità umana, dove il lavoro si è più volte mischiato con l’ingegno e lo spirito creativo, sono nate anche produzioni di grande valore artistico che rappresentano uno straordinario itinerario ideale per conoscere nel Canavese di oggi, il sapore della storia antica e le bellezze dell’arte contemporanea.
L’arte antica dell’uomo di plasmare la propria terra ed inventarsi una forma, abbinare un colore, è divenuta in questi luoghi, oltre che una vocazione produttiva ed artistica, una vera e propria tradizione culturale. Palazzo Botton, sede del Museo della Ceramica, ancora una volta sarà il fulcro della mostra. Sulle sue antiche mura, prospicienti la grande piazza antistante, verrà inaugurato un bassorilievo di Rachele Bianchi, protagonista indiscussa dell'arte italiana del Primo Novecento.
Al primo piano del museo è allestita una sua mostra personale. Degna figlia della storia e contestualmente testimone della contemporaneità, Rachele Bianchi rappresenta un esplicito esempio di artista capace di filtrare le esperienze già sviscerate per trarne spunti di modernità, segnando, così, l'avvicendarsi delle epoche temporali e culturali. Ella ha raccolto le lezioni dei grandi maestri del Novecento e con essi gli insegnamenti del passato, per raggiungere una definizione del linguaggio plastico fedele all'attualità in cui si esprime, sia per l'intrinseca proficuità delle indicazioni proiettate nel progresso futuro e sia per i risultati formali in sé, senza cadere nelle varie trappole avanguardistiche.
Sempre a Palazzo Botton, al piano terra, è allestita "L'Anima della Terra". Così, dopo la gloriosa presenza della ceramica nell'arte italiana della prima metà del secolo, la mostra si dipana in maniera più rarefatta attraverso le opere di alcuni artisti che, dagli anni settanta ad oggi, hanno saputo lavorare con la ceramica per esplorarne le potenzialità in modo più originale, ma non per questo meno significativo. Se le opere di Arman si pongono come riflessione per instaurare un diverso rapporto tra l'uomo ed il mondo postindustriale del consumismo, Paolo Echaurren, artista cresciuto a stretto contatto con l’avanguardia - suo padre è il pittore surrealista cileno Sebastian Matta - esplora tutte le possibili relazioni linguistiche tra pittura e fumetto.
Di matrice più autobiografica l'opera di Giosetta Fioroni, unica donna a far parte della scuola di Piazza del Popolo - con Tano Festa, Mario Schifano e Franco Angeli - che racconta attraverso le sue opere un'arte sospesa tra sogno e realtà. Legata alla tradizione dell'informale è il lavoro di Luisa Gardini, che riporta la materia alla sua essenza grezza e primitiva. Nelle opere di Nicolas Leiva, la ceramica colorata si unisce alle forme per cambiare la gradazione del lavoro e la relazione con il colore. Nelle opere di Aldo Mondino, troviamo una poetica più vicina all'arte concettuale.
Al gruppo della Transavanguardia appartiene Mimmo Paladino, che con i suoi vasi recupera arcaiche suggestioni provenienti dalla scultura di popoli antichi. Con le sue opere, Ettore Sottsass, artista di molteplici interessi - figlio d’arte - che ha contaminato la sua formazione accademica di architetto con esperienze dirette nel campo delle arti visive, si rivela ancora una volta, artista indiscusso. Nel Gymnasium, dedicato al Design, presentano le loro opere Emmanuel Bable, Martine Bedin, Mark Beneschi, Alberto Biagetti, Andrea Branzi, Masimo Giacon, Ron Inglish, Mauro Martinuzzi, Alessandro Mendini, Marcello Morandini. Nel Castello di Castellamonte, dedicato ai Maestri della Ceramica, espongono con mostre personali, Guido Mariani, Carlo Sipsz. Una collettiva, con la presenza di ceramiche di grandi dimensioni, vede all'opera: Guido Garbarino, Riccardo Giraudo, Emanuele Luzzati, Paola Malato, Marcello Mannuzza, Manuz, Aldo Pagliaro, Ylli Plaka, Nino Ventura e Carlo Zoli. Al centro ceramico “La Fornace” troviamo un' altra selezione di ceramisti noti: Antibo Attilio, Carmen Barbini, Arturo Bertagnin, Roberto Bertagnin, Guglielmo Bozzano, Franco Bratta, Silvia Calcagno, Carlos Carlé, Albano Frediani e Graziosa Bertagnin, Dino Gambetta, Enzo L'Acqua, Rosanna La Spesa, Sandro Lorenzini, Claudio Manfredi, Renata Minuto, Milena Milani, Giorgio Moiso, Walter Morando, Enrica Noceto, Paolo Parini, Simonetta Porazzo, gianni Piccazzo, Giovanni Tinti, Alberto Viola.
Nelle sale della Fabbrica La Castellamonte espongono Silvio Vigliaturo, Sandra Baruzzi, Miro Gianola, Guglielmo Marthyn. Altre sedi espositive sono il Theatrum, dove trova spazio la ceramica del territorio, gli artisti di Castellamonte, propongono le loro sculture: Sandra Baruzzi, Maurizio Bertodatto, Giose e Corrado Camerlo, Roberto Castellano, Miro Gianola, Cristian Grandinetti, Maurizio Grandinetti, Guglielmo Marthyn, Giovanni Matano, che propone un'opera già presentata alla Quadriennale di Roma, Alberta Nex, Nicola Mileti, per anni instancabile curatore della Mostra della Ceramica di Castellamonte, Brenno Pesci, Angelo Pusterla, Davide Quagliolo, Maria Teresa Rosa. Espongono le loro particolarissime stufe: Ceramiche Castellamonte, Ceramiche Cielle, Ceramiche Savio, La Castellamonte.
Nella sede del Liceo Artistico Statale "F. Faccio" sono presenti le opere di autorevoli artisti della ceramica che si sono alternati nell'insegnamento, nonché di giovani talenti che hanno frequentato la scuola, mentre alla Casa Museo Famiglia Allaira sarà possibile ripercorrere la storia della ceramica, delle stufe e della loro produzione storica. La rassegna prosegue con altre importanti esposizioni che coinvolgono il Canavese: nel Castello ducale di Agliè, sarà visibile una collezione di Stufe dell’appartamento del re. Sempre ad Aglié, nella Confraternita di Santa Marta, è allestita una personale di Carlo Zoli, a Palazzo Valperga di Caluso troviamo le divertenti opere di Tonino Guerra, noto sceneggiatore cinematografico, nel Museo D'Andrade di Pavone, la personale di Giacomo Lusso. Infine una mostra collettiva al Canavese Golf & Country Club in frazione San Giovanni Boschi e in Torino, al Borgo Medievale di Torino è presente Carlo Zoli.
Curatore delle mostre è Vittorio Amedeo Sacco, componente del Consiglio Nazionale Ceramico presso il Ministero dello Sviluppo Economico, direttore del locale costituendo Museo della Ceramica, Presidente Commissioni Disciplinari della Regione Piemonte.
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