<<Doppio Geffer con ghiaccio?>>PRESENTE!!!!<<E certo, sei in vacanza, il fidanzato suona, ti godi la bella vita....col cavolo che ti ricordi di questo spazio,vero?>>La bella che?<<Vita.>>La vita? Cos'è? No, perchè qui ci son serate su serate, tempo ballerino a go go e impossibilità di andare in spiaggia.<<Indisposta?>>No: INCIVILI.
Signori cari, si sa che a Ferragosto, in tutta Italia, le mete preferite son sempre due: mare o montagna.
Si cerca la natura, il fresco, la serenità....e si vuol stare con gli amici, intorno ad un fuoco, cantando a squarciagola fino a quando il sonno non prende il sopravvento e ci si rintana con la persona che si ama dentro una tenda comprata per l'occasione.
Almeno, così dovrebbe essere.
Perchè qui in zona, PURTROPPO, il Ferragosto è più...più....come descriverlo?
Ecco, diciamo che il Ferragosto locale è stato ampiamente rappresentato da questa fotoalla vostra destra che no, grazie al cielo non ho fatto io.
Commenti a cotanto scempio?
Da parte mia solo parolacce e maledizioni di malattie esantematiche e veneree a chiunque abbia combinato le spiagge della nostra zona così.
Ma, ancor di più, maledizioni a non finire verso chi, in teoria, avrebbe dovuto vigilare sull'igiene, la legalità ecc ecc.Perchè un conto è avere come vicino di tenda l'allegro signore che per colazione (alle sei del mattino) decide di arrostire lei puntine di maiale sulla carbonella....e un conto è avere persone armate di gazebo, gruppi elettrogeni, frigobar e chi più ne ha ne metta, che defecano e quant'altro lì dove, in teoria, dei bambini potrebbero andare a giocare.Un conto è avere come vicini di tenda una coppietta troppo focosa che gioca alle ombre cinesi hard dentro una tenda dal telo sottile come la carta velina...un altro è ritrovarsi con le piante dei piedi pieni di cocci di bottiglia, ami, forchette, aghi e quant'altro sia stato sotterrato nella sabbia "cosicché non si noti".Insomma, per quanto sia bella una notte in spiaggia sotto il cielo stellato in compagnia dei propri amici, non è certamente bello rischiare la salute il giorno dopo (o, addirittura, la settimana dopo) per l'immondizia lasciata sia sul bagnasciuga che nel mare stesso.
Anche perchè io lo so che quelli che per primi si lagnano degli scarsi controlli in spiaggia e della carenza di depuratori, sono anche i primi che riducono le spiagge in questo modo al suono di "tanto lo fanno tutti".
E, proprio per tal motivo, il mio Ferragosto è stato in ben altri lidi. O meglio, in ben altri boschi.
Io, il mio fidanzato, gli amici e la mia fedele ipocondria.
Cosa abbiamo fatto? Quanto ve ne interessa? Ve lo riassumo in cinque foto.
La Notte del 14:Siamo saliti con alcuni amici verso un piccolo angolo di paradiso situato sull'Etna, alla ricerca di un poco di pace, di fresco e della casa in cui siam stati invitati. Armati così di una sola confezione da 6 bottiglie da 2L di CocaCola, una decina di kg di carne e un'anguria di 14kg, abbiam superato il famoso Castagno dei 100 Cavalli e abbiam raggiunto zone talmente impervie che non solo il mio telefono non prendeva...ma a stento c'era la corrente elettrica. Strada facendo, di fatti, attorno a noi c'era solo qualche sparuto albero e tantissima pietra lavica ormai solidificatasi da qualche eruzione non del tutto antica. Insomma, natura, natura e natura.
Talmente tanta che, giunti a destinazione e in una stupenda casetta di pietra con il tetto in legno (altro che Heidi!), abbiam potuto cenare sotto i rami di una grande quercia circondati da moscerini, falene e....volpi.
La piccola volpe (soprannominata Matilda) c'ha tenuto compagnia fino a tarda notte, mangiando quel che le davamo addirittura dalle mani dei più temerari.
Inoltre, ha anche assistito ad un piccolo concerto improvvisato con una vecchia chitarra, due bacchette della batteria ormai logore e un secchio per i panni usato a mo' di gran cassa.
Salsiccia, patatine, salse, insalate...il classico pranzo di Ferragosto per mantenersi leggeri con questa calura.
Noi dieci, e tanti altri ospiti più o meno graditi come la gattina nella foto a destra (abilissima a salire sul tavolo per mangiare patatine, salsiccia e qualsiasi cosa venisse lasciata incustodita) con le relative sorelline meno avvezze alla macchina fotografica; tante zanzare ben disposte a banchettare con il nostro sangue colmo di trigliceridi e, nel momento clou della cottura della carne, un bel po' di loro: le vespe.Abbiamo assistito a certe lotte tra le vespe e i pezzetti di carne rimasti che nemmeno nella WWE!
Inoltre, per quanto cercassimo di allontanarle, esse si infilavano in ogni dove, costringendoci così a mangiare alla velocità della luce.Per fortuna, tra caldo e cena pesante nemmeno 12 ore prima, abbiam finito di mangiare presto per dedicarci ad una lenta digestione con il suono della chitarrache ormai avrà il legno impregnato di grasso di maiale arrostito, salsa barbecue e chi più ne ha ne metta.Ed infine, quando il caldo sembrava aver lasciato posto ad una tiepida brezza e il sole pareva meno forte.....è arrivato il diluvio.
Raccogli quello, porta quell'altro, salva la salsiccia rimasta, corri dentro...tutti fradici, con il cibo ancora a metà del processo digestivo e un sottofondo di tuoni degno di un film sul Diluvio Universale.
Noi, al buio dentro questa cascina.
Noi, circondati dal grigio del cielo e dallo scrosciare della pioggia impetuosa.
Io, l'unica scema seduta di fronte a questo quadro.
E non ditemi che non sia inquietante, perchè a me fa così impressione che pure la mia ipocondria è sparita....almeno, fino a stamane.
Buona digestione!