Magazine Diario personale

52 settimane

Creato il 01 settembre 2014 da Povna @povna

Un anno fa, praticamente esatto, sul piazzale del Prefabbricato, la ‘povna rispondeva a una telefonata di Esagono. “Vuoi candidarti a funzione strumentale?” – le domandava lui, ex abrupto. “Mentirei se dicessi che non mi piacerebbe” – rispondeva la ‘povna, ma poi aggiungeva, subito, a fondamentale glossa: “però io devo andare in piscina”.
Sono passate 52 settimane piene, da quel giorno. 52 settimane che la ‘povna si è nuotata con puntiglio, una dopo l’altra. Non c’è stato nessun vuoto, in questo tempo; e non si parla di statistica. Per quella, a voler essere precisi, le volte a settimana sono state 3 (di media), quasi 4, con punte di 7 (durante tutta l’estate, sostanzialmente), di 5 (durante i giorni di #fugadamaggio), e anche di una, tristemente, nello sfortunato periodo in cui aveva chiuso la sua vasca. Qui però la ‘povna vuol dire in realtà altro: e cioè, che non c’è stata settimana nella quale, per diritto e per rovescio (persino nella settimana della gita e del convegno, persino a mezzo agosto), la ‘povna non sia entrata in una piscina regolamentare e pubblica e abbia fatto allenamento. Il che significa, anche (e pure soprattutto), che non c’è stata settimana dell’anno nella quale la ‘povna non abbia saputo anteporre, almeno per un’ora e spiccioli, quello che voleva fortemente, e il suo benessere, a qualsiasi altra possibile richiesta, seduzione, rottura di palle, gioia, tristezza, cosa.
Così oggi la ‘povna – courtesy di una Barbie che mette il collegio dei docenti al pomeriggio, anche quest’anno – ha approfittato della riapertura della piscina comunale (che non è la sua, che aspetta inizio ottobre, parrebbe, ma è pur sempre meglio del treno fino a Tràscina), si è alzata, ha fatto colazione ed è andata a chiudere il suo cerchio. L’anno finisce – “nella mia fine è il mio principio”, eliottianamente – proprio là dove incomincia.
Se tutto questo ha un senso (e per la ‘povna la risposta è sì, senza alcun dubbio), adesso comincia il gioco duro, paradossalmente (come ha già accennato mentre raccontava il paese-che-è-casa, sabato scorso). Ma non è questo il tempo di pensarci. Adesso, è il tempo di terminare di limare il suo talk, per la Neverland di settembre (che apre oggi i suoi battenti, anche se la ‘povna vi planerà con 24 ore di ritardo), preparare la valigia, vestirsi bene per il gran rientro.
Oggi è il 1 settembre, e ricomincia tutto: un’altra sfida, un’altra cavalcata, un altro anno. Ci sarà il seguito del progetto Comunità del Libro, la maturità dei Merry Men, la nuova classe. Ci sarà la funzione strumentale (che riprenderà, se gliela danno), il coro, il cinema scolastico. Ci sarà un convegno universitario molto bello, a dicembre, nella città rossa. Ci sarà il nord, e una gran festa che si annuncia, alcuni nuovi arrivi tra gli amici (e sarà bello). Ci sarà questo, e chissà ancora che altro, imprevedibile. Ma la ‘povna, mentre si appresta a spiccare il volo, ancora una volta, sa che, tra tante variabili, sicuramente ci saranno, incastrate tra i mille impegni, e i treni, e gli orari, e cambi-mondo, le sue inderogabili nuotate.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog