Cosa posso dire de la desolazione di Smaug che ancora non è stato detto?
Non possiamo dimenticare l’eccellente performance di Martin Freeman, che è stato capace di rendere in maniera eccelsa il mutamento conseguente all’utilizzo dell’anello del potere… Ma questo è stato detto di sicuro!
Non dimentichiamo la magnificenza del drago Smaug, realizzato con una cura e minuziosità tali da mettere la creatura sullo stesso piano della mascotte della saga cinematografica precedente, Gollum… Già detto anche questo!
E allora non dimentichiamo il ritmo così perfetto da tenere gli occhi incollati allo schermo per tutte e tre le ore di pellicola senza che se ne sentisse il peso, anzi -considerando la scelta del finale- capace di tenere alta l’attenzione dello spettatore anche molto oltre la fine… Detto e ridetto!
Allora non mi resta che dire di non dimenticare acqua e gas aperti quando andate a vedere il film! Questo di sicuro non l’hanno detto!
(Mi sono concesso questo piccolo omaggio a Troisi perchè mi ha accolto di ritorno dal cinema con uno speciale di rai storia e mi sembrava molto simile il contesto di un’intervista fatta da Gianni Minà e quello di questa mia recensione.)In effetti il web è stato sommerso di pareri e impressioni dedicate all’ultimo lavoro di Jackson e sembra veramente poco utile aggiungere altro, ma era così tanto che aspettavo questo secondo capitolo che non posso non dedicargli un post.
Ancora una volta mi rendo conto che le aspettative troppo alte non possono essere soddisfatte e creano più delusione che altro, ma sarebbe esagerato parlare di delusione.
Prima che si possa intendere diversamente, questo secondo capitolo mi è piaciuto: mi ha saputo intrattenere ma soprattutto mi ha portato ancora una volta nella Terra di Mezzo, e considerando tutti i mezzi esistenti, credo che il film sia quello che ha maggiore impatto.
In fatto di azione è stato spettacolare, anche se spesso viene da domandarsi: c’era davvero bisogno di tutti quei combattimenti?
Diciamo che tirando le somme ho compreso e accettato le scelte registiche di dividere la compagnia di Thorin, di aggiungere una lunga scena dedicata allo scontro trai nani e Smaug completamente inventata e tanti altri piccoli particolari.
“Dove vorresti arrivare?”
Quello che non mi è andato giù è stato il trattamento riservato a Legolas e Tauriel.
So che non è nuovo questo giudizio, ma è -secondo me- la toppa più eclatante.
Non comprendo per niente il bisogno del triangolo amoroso per moltissime ragioni:
- un’elfa e un nano?
- Tauriel sarebbe un’elfa?
- Fili sarebbe un nano?
È tutto senza senso, se poi mettiamo in conto che le prime parole che si scambiano i due riguardano il pacco di Fili lì non si può non incazzarsi: la maggiorparte dei fan di Tolkien ha accolto positivamente le scelte di Jackson nella prima trilogia perchè quello che emergeva in ogni singola scena era il rispetto immenso per l’opera originale, ma volendo essere disposto a comprendere le scelte fatte per questa nuova trilogia in fatto di soluzioni narrative, uno scambio di frecciatine volgari in un film in cui i dialoghi sono ben pochi a favore dell’azione non passa inosservata e mi fa storcere il naso, soprattutto se si tratta di Tolkien.
Comunque, tralasciando questo, ho trovato il tutto abbastanza positivo; ovviamente ripongo la mia fiducia nella versione estesa che uscirà a novembre dove spero avrò modo di gustarmi come si deve la sequenza in casa di Beorn che nell’edizione cinematografica è stata appena accennata con mio grande rammarico… Insieme all’aspetto di Smaug era infatti il character che non vedevo l’ora di vedere realizzato.
Questo è il primo post dedicato alla nuova trilogia jacksoniana, prima o poi arriverà una nuova cena come quelle già avute nei precedenti capitoli, c’è ancora molto di cui parlare… l’argomento Tolkien è tutt’altro che chiuso!