Anno: 2014
Durata: 133′
Genere: Documentario
Nazione: Ucraina, Paesi Bassi
Regia: Sergei Loznitsa
Presentato all’ultimo Festival di Cannes, Maidan di Sergei Loznitsa arriva in anteprima nazionale alla 55/ma edizione del Festival dei Popoli di Firenze, la più antica e prestigiosa rassegna del cinema documentario d’Europa.
Novembre 2013: il presidente ucraino Viktor Yanukovich si rifiuta di firmare l’Accordo di Associazione con l’Unione Europea, un’alleanza economica e commerciale che avrebbe creato una zona di libero scambio tra Kiev e Bruxelles. Una larga parte della popolazione scende in piazza, il mancato accordo con l’Europa viene interpretato come la scelta del presidente di rafforzare i legami con Mosca prendendo le distanze da Bruxelles. A metà dicembre 2013 Yanukovich, sordo e indifferente alle proteste di piazza, firma consistenti accordi economici con il presidente russo Vladimir Putin che sogna di integrare l’Ucraina nel suo progetto di Unione euroasiatica. A Kiev, in Piazza Maidan, le contestazioni si trasformano in tumulti che danno il via ad una delle più grandi rivoluzioni popolari del nostro secolo.
Attraverso una serie di lunghi piani sequenza il regista, bielorusso di nascita ma ucraino d’adozione, mostra e descrive il malcontento della piazza, desiderosa di staccarsi dalla Russia e dal passato comunista, sfociato nel volgere di poche settimane in una vera e propria rivoluzione.
Loznitsa cerca un approccio neutro, distaccato, si limita a osservare e a filmare le migliaia di persone scese in piazza senza fornire allo spettatore facili spiegazioni. Il suo intento principale non è quello di schierarsi o di porsi da una parte della barricata piuttosto che dall’altra, né quello di suscitare lo sdegno e l’accorata partecipazione del pubblico bensì di documentare nel modo più asciutto e rigoroso l’evolversi della situazione. Non ci sono interviste o volti ricorrenti tra la folla, si sentono solo i discorsi dei leader del movimento di protesta, le voci, gli inni e gli slogan dei contestatori. Il vero ed unico protagonista di questo importante e prezioso documentario è l’immensa Piazza Maidan di Kiev, teatro di una rivolta durata novanta giorni e repressa nel sangue da un presidente capace di ordinare all’esercito di sparare sulla sua stessa popolazione prima di fuggire in Russia, il 22 febbraio 2014, all’indomani dell’occupazione da parte dei manifestanti del palazzo presidenziale.
«Il mio scopo è di portare lo spettatore in Piazza Maidan e di fargli sperimentare i novanta giorni di rivoluzione così come si sono svolti. Volevo tenermi a distanza dagli eventi, lasciando lo spettatore solo, senza nessuna voce di commento – ha detto Loznitsa – Ho usato piani lunghi per immergere lo spettatore dentro il racconto. Maidan è un enigma che devo ancora risolvere»
Boris Schumacher