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La trama (con parole mie): Samson Gaul, un ex soldato e mercenario tornato nella terra d'origine al mestiere di suo padre, il macellaio, di tanto in tanto viene assoldato da privati cittadini che vedono le loro figlie e figli rapiti affinchè gli stessi finiscano nel giro oscuro della prostituzione minorile.A seguito di un raid finito male in perdono la vita alcune ragazzine, Gaul si ritira buttandosi nell'alcolismo, tormentato dai sensi di colpa: quando, però, la giovane figlia del campione di MMA americano Andrew Fayden viene rapita da un boss locale che vorrebbe facilitare un affare con un emiro, il fu mercenario torna alla carica aiutato dal figlio e dagli stessi genitori della ragazza chiudendo definitivamente i conti con il passato senza ovviamente lasciare che alcuno dei criminali venga risparmiato.
Non troppo tempo fa mi capitò di incrociare per caso - e per questioni lavorative - il dvd di questo film, uscito direttamente per home video nonostante il recente ritorno alla ribalta del mitico JCVD nell'altrettanto mitico Expendables 2: per quanto possa voler bene al buon Jean Claude, la mia espressione la disse lunga a proposito della possibilità che fosse anche solo lontanamente una pellicola in grado di essere associata ai grandi cult del passato con protagonista l'attore belga, e finii per riporla senza troppi patemi nel dimenticatoio.
Evidentemente avevo sottovalutato - purtroppo per me - la determinazione di uno dei miei action heroes preferiti di tutti i tempi, che spinto da recensioni neppure troppo negative in rete ha finito per incuriosirmi tanto da recuperare il film in questione, appartenente al recente filone est europeo responsabile di aver rilanciato Van Damme negli anni successivi l'ottimo e spesso citato da queste parti JCVD: l'atmosfera da b-movie selvaggio in grado di mescolare malinconia per i vecchi tempi e tematiche scomode - in questo caso il mercato dei minori - è riuscita a farmi piacere una proposta che, tecnicamente, appare alla stregua dei peggiori prodotti televisivi, nonostante l'assenza dei calci rotanti e delle sequenze profondamente fisiche necessarie affinchè un prodotto con Van Damme possa essere considerato un prodotto con Van Damme.
Il regista Ernie Barbarash - lo stesso che firmò l'altrettanto brutto ed affascinante Assassination games - comincia addirittura ad essere stimato dalle parti del Saloon proprio per la sua appartenenza ad una così infima categoria di cineasti da non rendere neppure più necessaria quella tamarraggine che mi parve mancare al titolo appena citato, all'interno del quale non soltanto il Nostro, ma perfino Scott "Boyka" Adkins non venne sfruttato per qualche roboante scazzottata: questo 6 bullets risulta talmente imbarazzante, infatti, da ipnotizzare, e reggere nonostante una durata decisamente notevole per una proposta di questo genere - i novantatre minuti ufficiali indicati da Imdb non collimano con quella che evidentemente è la director's cut cui ho assistito, che è riuscita ad accarezzare le due ore piene - in grado di provare fisicamente non soltanto i detrattori, ma anche i più fanatici estimatori di questo tipo di pellicola.
Rimango comunque grato a regista, truccatori e sceneggiatura per la straordinaria sequenza d'apertura all'interno dalla quale Gaul/Van Damme, infiltratosi in un covo di trafficanti di minorenni alla ricerca del ragazzino che ha il compito di recuperare, sfoggia due look clamorosamente ridicoli che paiono omaggi al Walter White del magnifico Breaking bad e al Verdone prete di Un sacco bello nel giro di dieci minuti scarsi che, da soli, varrebbero l'intera visione.
Come se questo non bastasse, vengono poi liberate sequenze di stampo malinconico in cui il protagonista, roso dai sensi di colpa, serve al banco della sua macelleria bevendo vodka come fosse acqua di fonte intento a tagliare fettine per i clienti con cura e tanto di guanto di lattice salvo poi servirle con la mano libera in bisunti sacchetti di carta osservando con gli occhi vitrei i fantasmi delle ragazzine morte a seguito della sua missione di salvataggio "mascherato": impagabile davvero.
Il ridicolo involontario viene poi riproposto nel momento della riscossa dell'antieroe e dei genitori della quattordicenne scomparsa il cui ritrovamento diviene motore della ripresa del vecchio Gaul schiacciato dalla depressione, una missione di salvataggio che pare scritta da un qualche ragazzino tra elementari e medie che, in effetti, a fronte di un titolo di questo genere, rischia di divertirsi come un pazzo se non fosse per l'assenza di roboanti sequenze d'azione - probabilmente, dato il budget a disposizione monopolizzato dall'ingaggio di Van Damme, impossibili da girare -.
Un titolo che è dunque già leggenda per i fan hardcore di uno dei più grandi interpreti del trash tamarro di tutti i tempi, e che potrebbe addirittura significare l'inizio di una nuova corrente nella produzione che lo coinvolge: considerata l'età che avanta ed un'elasticità non più all'altezza dei tempi delle spaccate, la malinconia in stile Lionheart unita allo stile da piccolo schermo che ha fatto la fortuna di Segal e Chuck Norris negli ultimi anni potrebbe significare un capitolo ancora tutto da scrivere nella carriera di uno dei volti più importanti che il Cinema di botte abbia mai conosciuto.
MrFord
"Children of tomorrow live in the tears that fall today
will the sun rise up tomorrow bringing peace in any way?
Must the world live in the shadow of atomic fear?
Can they win the fight for peace or will they disappear?"Black Sabbath - "Children of the grave" -
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