Ricevo e volentieri pubblico un interessante commento di Fabrizio Napoli sul mio recente post, relativo alla pallanuoto in tv"...molti dirigenti ritengono che la pallanuoto sia un mondo chiuso, non espandibile, una piccola realtà destinata a rimanere avviluppata su sé stessa, ruotante attorno a microcosmi come i circoli sportivi...Tocca ai club aprire gli occhi.
A noi, giornalisti e osservatori, spingerli ad aprirli...Una volta fatto, proposte come la tua potranno essere discusse."
Ciao Edoardo, le tue 6 idee sono sicuramente valide e, per quanto semplici se paragonate a quanto la tv fa per altri sport, addirittura rivoluzionarie nella pallanuoto. Uso questo aggettivo, rivoluzionario, perché dipendono tutte da un assunto fino a ora dato per scontato: i club sanno quanto è importante la comunicazione. Non è vero.
Allo stato attuale, le società di pallanuoto vivono come un peso, come uno sforzo, anche il dover organizzare una conferenza stampa di presentazione pre-campionato o il dover inviare dei comunicati pre-gara agli organi di stampa. Parlare a questi club della necessità di creare un ufficio marketing o sviluppo tv, ora come ora, è fantascienza.
Prima di arrivare a proporre soluzioni come le tue 6 idee, bisognerebbe far capire ai club perché “farsi vedere” è importante. La mia ultima frase sembra stupida, ovvia, ma lo è meno di quanto si possa pensare. Per limiti di visione programmatica, pigrizia o semplicemente per una questione anagrafica, molti dirigenti ritengono che la pallanuoto sia un mondo chiuso, non espandibile, una piccola realtà destinata a rimanere avviluppata su sé stessa, ruotante attorno a microcosmi come i circoli sportivi. E che, per quanto uno possa impegnarsi e spendere denaro, rimarrà sempre così.
Cambiare questa mentalità è il primo passo. Con esempi concreti. Me ne vengono in mente due, in questo momento:
- la folla di bambini e appassionati che ha preso d’assalto il 7Bello per foto e autografi dopo l’All Star Game;
- Posillipo-Brescia dell’altra sera. Alla Scandone c’erano mille persone per una gara che, l’anno scorso, sarebbe stata vista al massimo da 200. Perché?
- Perché un dirigente nuovo, giovane, ha portato la squadra all’università e in diverse scuole per fare promozione alla gara.
- Perché il nuovo tecnico ha preteso che le giovanili fossero in tribuna.
- E perché la Eleven, sponsor tecnico del Posillipo, di sua iniziativa si è affidata ad un agenzia di pubblicità che ha lanciato una campagna di promozione dell’evento sul web. Professionisti, ecco tutto.
Tocca ai club aprire gli occhi.
Una volta fatto, proposte come la tua potranno essere discusse. E dovranno essere i club stessi a chiedere di cambiare, di modificare regole che vanno contro i loro interessi come quella delle 24 ore per la messa in onda. Richieste che dovrebbero essere portate avanti da un organismo autonomo dalla Fin, come la Lega.
Nel frattempo, però, tu continua a sfornare idee. Chissà che un giorno qualcuno non sia disposto ad ascoltare.
Fabrizio Napoli
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