Come detto nella prima parte di questo articolo, nei film sulla schizofrenia le persone che soffrono di questo disturbo sono spesso descritte in modo negativo, come violente, pericolose, imprevedibili. Si tratta di informazioni che non corrispondono ai fatti e che rischiano di alimentare un pregiudizio e uno stigma verso chi ha questo grave disturbo mentale.
I film sulla schizofrenia
Ho scelto i film sulla schizofrenia che trovate elencati qui sotto con l’intento di aiutare chi non conosce direttamente una persona affetta da schizofrenia a farsi di quest’ultima un’idea un po’ più equilibrata e meno spaventosa.
Alcune delle trame sono volutamente scarne, per evitare sgradevoli anticipazioni a chi non ha mai visto questi film. Aggiungo che ciò che accomuna questi film sulla schizofrenia, e li rende particolarmente belli e coinvolgenti, è il fatto di permettere allo spettatore di vedere le cose dal punto di vista del protagonista. Salvo poi sentirsi sprofondare nella confusione quando scopre che la realtà è un’altra…
1. Il solista, 2009, Joe Wright
Basato su di una storia vera, Il solista racconta di Nathaniel Ayers, un musicista che ha cominciato a soffrire di schizofrenia mentre frequentava il secondo anno presso un prestigioso istituto musicale. Quando Steve Lopez, giornalista in cerca di una storia da raccontare ai suoi lettori, incontra Ayers, quest’ultimo vive per strada suonando un violino cui sono rimaste due corde.
Film sulla schizofrenia interessante perché illustra lo sviluppo di una relazione d’amicizia tra i due protagonisti. Stabilire un legame di fiducia con Nathaniel non è semplice: Steve deve affrontare la diffidenza di Nathaniel e contemporaneamente capire quanto lui stesso voglia avvicinarsi a Nathaniel, quanta responsabilità sia disposto ad assumersi.
2. Spider, 2002, David Cronenberg
Londra, anni Cinquanta. Dennis Cleg, soprannominato Spider dalla madre, viene dimesso da un ospedale psichiatrico, dopo avervi trascorso vent’anni. Spider è trasferito in una struttura di reinserimento, una sorta di pensionato per ex-degenti situato nel quartiere dove ha trascorso l’infanzia. Per Spider ogni angolo del quartiere è legato a un ricordo e l’intero film è una ricostruzione del suo passato.
Film sulla schizofrenia molto cupo, in cui immaginazione e realtà si mischiano costantemente e gli stessi ricordi sono reinventati. Utile per capire cosa voglia dire che il delirio è per la persona schizofrenica soggettivamente vero.
3. A Beautiful Mind, 2001, Ron Howard
È il 1947. John Nash (premio Nobel per l’economia nel 1994) viene ammesso a Princeton per studiare matematica. Introverso, Nash non frequenta le lezioni e trascorre il suo tempo soprattutto da solo, alla ricerca di un’idea veramente originale. Se non è da solo, è con Charles, il suo compagno di stanza, e Marcee, la nipote di quest’ultimo. Tempo dopo, William Parcher, del Dipartimento della Difesa, contatta Nash e gli assegna un incarico top secret: studiare quotidiani e riviste per individuare i codici usati dalle spie sovietiche.
Anche A Beautiful Mind mescola mirabilmente immaginazione e realtà e permette allo spettatore di “vedere” con gli occhi di Nash. Film sulla schizofrenia molto bello, ma non tutte le persone schizofreniche prendono il Nobel, ovvio!
C’è un breve dialogo nella biografia Il genio dei numeri. Storia di John Nash, matematico e folle, di Sylvia Nasar, da cui è stato tratto il film, che voglio riportare. Il dialogo è tra Nash e George Mackey, professore di Harvard:
Mackey: Come hai potuto tu, un matematico, un uomo votato alla ragione e alla dimostrazione logica… come hai potuto credere che gli extraterrestri ti stessero mandando dei messaggi? Come hai potuto credere di essere stato reclutato dagli alieni per salvare il mondo?
Nash: Perché le idee che avevo sugli esseri soprannaturali mi venivano allo stesso modo in cui mi venivano le idee matematiche. Così le prendevo sul serio.
Nash dice che per lui non c’era differenza tra le intuizioni matematiche e i pensieri che si riferivano agli extraterrestri. Non c’era differenza tra pensieri che erano veri e reali solo per lui (l’idea di ricevere messaggi dagli extraterrestri) e pensieri che erano veri e reali anche per gli altri (le sue teorie scientifiche): Nash era certo di comunicare con gli extraterrestri e non si rendeva conto che questa comunicazione esisteva solo nella sua mente.
4. Elling, 2001, Petter Næss
Elling ha quarant’anni e ha sempre vissuto con la madre. Dopo la morte della madre, Elling è ricoverato in un ospedale psichiatrico e qui conosce Kjell Bjarn. Trascorsi due anni in ospedale, sia Elling che Kjell Bjarn vengono dimessi e per loro il governo norvegese affitta un appartamento ad Oslo. Il film racconta le difficoltà che Elling e Kjell Bjarn affrontano per costruirsi delle relazioni sociali e avere una vita soddisfacente, nonostante angosce e insicurezze.
A rigore non è un film sulla schizofrenia come non è un film sulla malattia mentale. Ho voluto inserirlo in questa lista perché descrive molto bene il tipo di cura che si cerca di portare avanti con persone con disturbi mentali gravi, schizofrenia compresa. Come si diceva già nella prima parte di questo articolo, altro che farmaci e basta!
5. Angel Baby, 1995, Michael Rymer
Film australiano molto duro. Harry e Kate, entrambi affetti da schizofrenia, si conoscono durante una terapia di gruppo e s’innamorano. Vanno a vivere insieme e Harry trova un lavoro. Kate crede fermamente che il suo angelo custode, Astral, le parli attraverso la Ruota della Fortuna (il programma televisivo) e, quando rimane incinta, ritiene che Astral si sia incarnato nel figlio. Sebbene gli psichiatri e i parenti consiglino loro di abortire, Kate e Harry scelgono di tenere il bambino.
Tra le tante cose da sottolineare in questo film c’è il fatto che Harry perda il lavoro non perché ha commesso errori o si presenta in ritardo, ma perché il suo capo ha scoperto che Harry è stato ricoverato in un reparto psichiatrico. Ecco quali possono essere gli effetti dello stigma.
È un film sulla schizofrenia e, ancora di più, su due persone che cercano di portare avanti un progetto di vita insieme. Suscita forti emozioni e vederlo potrebbe turbare. Achtung!
6. Birdy. Le ali della libertà, 1984, Alan Parker
Durante la guerra in Vietnam Al Columbato ritrova in un ospedale militare il suo amico d’infanzia Birdy, anch’egli reduce dal Vietnam. Birdy, che già da bambino veniva chiamato così perché appassionato di volo e di uccelli, non parla con nessuno, trascorre le giornate accucciato; per mangiare deve essere imboccato.
Film sulla schizofrenia catatonica. Molto delicato.
Photo credit: Jennifer Finley
Rosalia Giammetta, psicologa e psicoterapeuta, è responsabile dell’area prevenzione dei comportamenti a rischio in adolescenza per l’associazione PreSaM onlus. Nell’ambito dell’educazione alla salute e della peer education, ha condotto numerose attività di formazione e ha pubblicato il volume L’adolescenza come risorsa. Per saperne di più, visita la sua pagina personale e leggi gli altri articoli.
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