Broadwood Stadium (Cumbernauld) - "È un peccato perdere dopo aver giocato una buona partita e sono convinta che l'Inghilterra abbia capitalizzato al massimo i nostri errori. Dobbiamo continuare a lavorare su alcuni aspetti, ma sono orgogliosa di tutte le ragazze perchè siamo riuscite a rimanere concentrate e giocare con intensità per tutti gli ottanta minuti". Il 6 Nations della Scozia femminile comincia con una sconfitta contro le campionesse del mondo in carica ma le parole del nuovo capitano delle Dark Blues, Lisa Martin, fanno ben sperare per il futuro del rugby femminile scozzese. Solo un anno fa, molto probabilmente molti avrebbero messo la firma per una sconfitta "onorevole", ma dopo la 'cura-Munro' le ragazze scozzesi hanno dimostrando un nettissimo cambio di mentalità. Certo, anche stasera va registrata una sconfitta senza una meta marcata, ma alla prima uscita ufficiale del nuovo corso ci si deve soffermare sugli aspetti positivi. Se il match di stasera doveva gettare le basi, fissare uno standard, per il rugby femminile scozzese le prospettive sono davvero incoraggianti.
L'Inghilterra parte malissimo, regalando subito una mischia per un errore nel kick off - con tutte le giocatrici in bianco che partono prima che Amber Reed abbia calciato l'ovale - ma si rifà nell'azione successiva (dopo che il pack scozzese aveva vinto la prima scrum della serata) arrivando a pochi metri dalla linea di meta.
Le Bianche spingono ma la difesa scozzese tiene benissimo, pur messa sotto una pressione asfissiante; nei primi dieci minuti di gioco l'Inghilterra crea almeno cinque occasioni pericolose e tre di queste nascono da rolling maul. L'unica azione in campo aperto, che si sviluppa da destro verso sinistra, vede il centro Cattell servire l'ultimo passaggio all'ala Clapp, che viene però fermata in touche da un placcaggio di Rhona Lloyd in copertura.
Piace, e molto, l'atteggiamento con cui la Scozia ha approcciato questa gara; già dalla vigilia si sapeva che affrontare le campionesse del mondo in carica sarebbe stato difficile ma le Dark Blues sono scese in campo per giocarsi la partita a visto aperto. Dopo qualche fase di sofferenza, la Scozia si affaccia nella metà campo inglese arrivando Ben addentro ai 22m avversari grazie ad un bel calcio tattico di capitan Lisa Martin - e all'errore di giudizio di Clapp.
Il forcing scozzese non produce punti ma dà entusiasmo alle ragazze in campo e al pubblico sugli spalti, perchè la partita resta in equilibrio per più di un quarto di gara. L'Inghilterra, però, va in meta al 24′ con il centro Cattell al termine di un'azione nata da un errore di Lloyd che, nella foga di controllare un calcio di avanzamento, perde l'ovale consegnandolo nelle mani avversarie.
La Rosa trova la seconda marcatura poco dopo la mezz'ora ma solo grazie ad uno spunto personale del flanker Millar-Mills che riceve l'ovale sulla sinistra d'attacco e si infila in un buco della difesa scozzese; Reed, che manca la prima trasformazione e un piazzato, aggiunge cinque punti dalla piazzola con la trasformazione della seconda meta e un calcio di punizione dentro i 22m scozzesi a tempo scaduto mandando le Bianche a riposo avanti 0-15.
I primi quaranta minuti ci consegnano quindi l'Inghilterra avanti nel punteggio, come da pronostico, ma una gara decisamente equilibrata in cui la Scozia ha avuto almeno un paio di buone occasioni per impensierire seriamente la difesa inglese. L'importante, per le Dark Blues, è non mollare nella ripresa.
La Scozia sbaglia subito un piazzato e l'Inghilterra, dopo qualche fase, va in meta per la terza volta ancora grazie ad una proiezione offensiva determinata di Millar-Mills che chiude oltre la linea una bella azione in velocità. Cattell va dalla piazzola al posto di Reed - che non è rientrata in campo - e sbaglia una facile trasformazione, ma ormai la gara è saldamente in mano inglese.
Passano quattro minuti e capitan Sarah Hunter - che nella ripresa gioca senza numero - trova la quarta marcatura finalizzando un'azione fatta di numerosi pick-and-go. Nonostante lo svantaggio, la Scozia non si perde d'animo e continua a rimanere in campo ordinata, serrando i ranghi in difesa e cercando sempre di contrattaccare alla mano. Le condizioni meteorologiche non sono ottimali, perchè piove dal primo pomeriggio senza interruzione, ma è incoraggiante vedere come in un anno la Scozia abbia preso fiducia nei propri mezzi.
La gara resta interessante fino alla fine e se le Dark Blues non riescono a superare la difesa inglese - ma vanno segnalati gli spunti della debuttante Lloyd e della sempre positiva Jade Konkel - l'Inghilterra mette a referto un'altra meta con la neo-entrata Demaine, che va a schiacciare oltre la linea un calcio di liberazione di Martin che lei stessa è andata a "murare". Cattell trovo la seconda trasformazione di serata fissando il punteggio sullo 0-32 con cui si chiude la gara; per l'Inghilterra un ottimo inizio di 6 Nations, mentre per la Scozia, nonostante la sconfitta, la nuova era si apre con una boccata d'aria fresca e tanta, tanta fiducia per le prossime gare.
Score: 24′ Cattell m (0-5), 32′ Millar-Mills m Reed tr (0-12), 40′ Reed cp (0-15); 48′ Millar-Mills m (0-20), 52′ Hunter m (0-25), Demaine m Cattell tr (0-32).
Scozia: 15. Chloe Rollie 14. Megan Gaffney 13. Hannah Smith 12. Lisa Thomson 11. Rhona Lloyd 10. Lisa Martin (C) 9. Sarah Law 1. Tracy Balmer 2. Lana Skeldon 3. Lindsey Smith 4. Emma Wassell 5. Deborah McCormack 6. Jemma Forsyth 7. Karen Dunbar 8. Jade Konkel Panchina: 16. Sarah Quick 17. Debbie Falconer 18. Heather Lockhart 19. Fiona Sim 20. Anna Stodter 21. Jennifer Maxwell 22. Lauren Harris 23. Eilidh Sinclair
Inghilterra: 15. Katie Mason 14. Ruth Laybourn 13. Lauren Cattell 12. Ceri Large 11. Lotte Clapp 10. Amber Reed 9. La Toya Mason 1. Rochelle Clark 2. Amy Cokayne 3. Vickii Cornborough 4. Abbie Scott 5. Emily Braund 6. Harriet Millar-Mills 7. Izzy Noel-Smith 8. Sarah Hunter (C) Panchina: 16. Heather Kerr 17. Emma Croker 18. Bianca Dawson 19. Courtney Gill 20. Poppy Cleall 21. Bianca Blackburn 22. Lucy Demaine 23. Leanne Riley
HT: 0-15
Note: Serata fresca, 6C, vento quasi assente, pioggia costante per tutta la gara.
Player of the match: Harriet Millar-Mills (Inghilterra)
Spettatori:
Arbitro: Jess Beard (NZRU)
Informazioni su Matteo Mangiarotti
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