Manoel De Oliveira con Maria Isabel Carvalhais - Photocall - O Estranho Caso de Angélica - (AFP e Festival de Cannes)Un solo giorno e già una sensazione di routine sembra aver caratterizzato il Concorso che qualche maligno ha già paragonato alla piatta competizione di una qualunque Berlinale.
Un feeling che nemmeno il nuovo film di Ken Loach, Route Irish, aggiunto repentinamente e programmato per il prossimo lunedì, è riuscita a dissipare.
Ecco che allora quest’anno le sezioni parallele sembrano più che mai trasformarsi in ruolo di catalizzatore dell’attenzione cinefila.
In particolare la categoria Un certain regard (alla cui titolo s’ispira questo blog) sembra, edizione dopo edizione, trasformarsi in un concorso bis sovente ben frequentato.
Una delicata operazione di riequilibrio delle parti tra la grande e la piccola competizione che impegna gli organizzatori del festival col rischio, come sempre del resto, di infastidire coloro che si domandano cosa determini classificazione e gerarchie fra tutti gli eletti.
Quest’anno s’incroceranno due mostri sacri (Manoel De Oliveira e Jean-Luc Godard), due giovani autori della nouvelle vague rumena (Cristi Puiu e Radu Muntean), il franco tiratore statunitense Lodge Kerrigan, il cinese Jia Zhang-ke che ritrae Shanghai metropoli in perpetua trasformazione, il francese Fabrice Gobert che debutta con un film la cui colonna sonora è firmata dai Sonic Youth, ecc.
Lo sguardo è sempre più incerto.
Cannucce
:-/ O ESTRANHO CASO DE ANGELICA (L'ETRANGE AFFAIRE ANGELICA) di Manoel De Oliveira
:-))) NOSTALGIA DE LA LUZ (NOSTALGIE DE LA LUMIERE) di Patricio Guzman
:-)) RESTREPO di Tim Hetherington e Sebastian Hunger (visto al Marche’)
:-)) MARTI, DUPA CRACIUN (MARDI, APRES NOEL) di Radu Muntean