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63ème Festival de Cannes – jour 8

Creato il 19 maggio 2010 da L'Incertain Regard

63ème Festival de Cannes – jour 8Yun Jung Hee - Photocall - Poetry (AFP e Festival di Cannes)

Jafar Panahi ha iniziato lo sciopero della fame.
La notizia irrompe al Festival durante la conferenza stampa del film di Abbas Kiarostami, Copie conforme.
Una conferenza stampa iniziata dal regista iraniano con un accorato appello-difesa dopo che anche il quotidiano Liberation negli ultimi giorni, e più volte i suoi stessi colleghi in esilio, lo avevano attaccato per una sorta di disimpegno nel prendere posizione verso i vertici dell’Iran paese dove, tra l’altro, ancora vive. Kiarostami aveva iniziato dicendo di aver ricevuto una telefonata dalla moglie di Panahi, che al Festival Cannes è stato messo in segno di omaggio in giuria, da cui si aspettava buone notizie. Ma poi è stata prima una giornalista iraniana commossa (cosa che ha fatto riempire gli occhi di lacrime anche la protagonista del film Juliette Binoche) e poi il moderatore dell’incontro a confermare lo sciopero del cineasta.
Nell’appello il regista aveva anche ricordato, rivolgendosi ai suoi colleghi iraniani, come avesse già chiaramente preso posizione verso l’arresto non solo di Panahi, ma anche di Mohammad Rassoulof con una lettera aperta del 9 marzo 2010 sul New York Times, in cui rivendicava appunto, come si legge nel documento il fatto che questi due artisti appartengono alla cultura mondiale. «Convinto, si legge nell’appello, che una voce pietosa non sia vana, spero di non vedere più imprigionato un’artista per motivi legati alla sua arte, e di non vedere i giovani cineasti indipendenti sottomessi al disprezzo e alla discriminazione».


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