Prenderà il via giovedì 6 febbraio la 64ma edizione del Festival Internazionale del Film di Berlino (la conclusione domenica 16), per la direzione artistica di Dieter Kosslick. Film d’apertura, in concorso, sarà The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson, una coproduzione anglo- tedesca (rispettivamente Grand Budapest Limited e Neunzehnte Babelsberg Film GmbH), che segna il ritorno del cineasta statunitense alla Berlinale dopo I Tenenbaum (2002) e Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2005). La sceneggiatura del film, opera dello stesso Anderson, è incentrata sulle avventure di Gustave H. (Ralph Fiennes), impeccabile concierge del prestigioso hotel che dà il titolo al film, in un periodo compreso fra i due conflitti mondiali, ed in particolare sulla sua amicizia con il facchino Zero (Tony Revolori). La Giuria che assegnerà l’Orso d’Oro e gli altri premi nella sezione Competition, presieduta da James Schamus, produttore e sceneggiatore americano, vede come giurati la produttrice Barbara Broccoli, le attrici Trine Dyrholm, danese, e Greta Gerwig, americana, la pittrice e filmaker iraniana Mitra Farahani, il regista francese Michel Gondry, ed infine gli attori Tony Leung e Christoph Waltz.
Wes Anderson (kinetoscopio.it)
Riguardo i nostri colori, nessun film italiano è presente nella sezione Competition, dove predominano i titoli tedeschi, ma interessanti proposte sono rinvenibili nelle sezioni collaterali della Berlinale.
Così, fra gli altri, all’interno di NATIVe-A Journey into Indigenous Cinema troviamo Birdwatchers-La Terra degli Uomini Rossi, diretto da Marco Bechis e nella categoria 14plus di Generation Il Sud è niente, opera prima di Fabio Mollo, la cui protagonista, Miriam Karlkvist, è stata inclusa fra le Shooting Star (10 giovani attori europei selezionati dall’European Film Promotion) della kermesse. O ancora, nella sezione Panorama, Edoardo Winspeare con In grazia di Dio, in Culinary Cinema I cavalieri della Laguna (Walter Bencini), mentre il documentario Felice chi è diverso di Gianni Amelio è inserito nella sezione Panorama Dokumente. “Un viaggio in un’Italia segreta, raramente svelata dalle cineprese: l’Italia del mondo omosessuale così come è stato vissuto nel Novecento, dai primi del secolo agli anni ’80. E’ un viaggio fatto di storie raccolte dal Nord al Sud del Paese, di chi ha vissuto sulla propria pelle il peso di essere un diverso, tra racconti di repressione, censura, dignità, coraggio e felicità”, come ha dichiarato lo stesso regista.
Gianni Amelio
Felice chi è diverso sarà distribuito nelle sale italiane a partire dai primi di marzo, da Luce-Cinecittà, che l’ha prodotto insieme a Rai Cinema e Rai Trade, con il contributo del MiBACT e la collaborazione di Cubovision.
Valeria Golino risulta fra i componenti della Giuria Opere Prime, insieme alla documentarista americana Nancy Buirski e al produttore argentino Hernán Musaluppi, che assegnerà il premio di 50.000 euro al miglior film d’esordio presentato durante il Festival (tre opere prime in Competition, quattro in Panorama, Forum e Generation, due in Perspektive Deutsches Kino). Tra le pellicole fuori concorso vi è uno dei film più attesi della stagione, Monuments Men, sesta regia di George Clooney, anche sceneggiatore (insieme a Grant Heslov) ed interprete, affiancato da un cast d’eccezione: Matt Damon, Bill Murray, Cate Blanchett, John Goodman e Jean Dujardin ( l’uscita italiana è fissata per il 13 febbraio). Il soggetto è tratto dal libro The Monuments Men: Allied Heroes, Nazi Thieves, and the Greatest Treasure Hunt in History di Robert M. Edsel e verte sulla ricerca di preziose opere d’arte sottratte dai nazisti nel corso della Seconda Guerra Mondiale da parte di un gruppo di esperti, riunito allo scopo dal governo degli Stati Uniti d’America.
Ken Loach (Wikipedia)
Interessante, all’interno di Berlinale Special, la presenza del documentario, ancora senza titolo, realizzato da Martin Scorsese in collaborazione con David Tedeschi, sul New York Review of Books, giornale statunitense nato nel 1963 che, sin dalla sua prima edizione, ha offerto spazio a varie dissertazioni culturali incentrate sui testi dei più importanti intellettuali del mondo. L’Orso d’Oro alla carriera sarà conferito al regista inglese Ken Loach, con la seguente motivazione espressa dal direttore Kosslick: “Ken Loach è uno dei grandi registi europei: con quasi 50 anni di carriera, ha dimostrato una straordinaria continuità e insieme una costante innovazione. Il suo profondo interesse nelle persone e nei loro destini individuali, come pure l’attenzione critica alla società, ha trovato espressione in una varietà di approcci cinematografici. Stiamo onorando il regista Ken Loach e lo ammiriamo per come riflette sulle ingiustizie sociali con humour nei suoi film”. Prevista inoltre una retrospettiva di dieci suoi film: Cathy Come Home (1966); Kes (1969); The Gamekeeper (1980); Raining Stones (1993); Ladybird Ladybird (1994); Land and Freedom (1995); My Name is Joe (1998); The Navigators (2001); Sweet Sixteen (2002); Looking for Eric (2009).
Di seguito il cartellone delle sezioni principali della 64ma Berlinale, rimandandovi al sito del Festival per il programma completo.
Competition: ’71 (Yann Demange, Gran Bretagna); Aloft (Claudia Llosa, USA / Spagna / Francia); Beloved Sisters (Dominik Graf, Germania / Austria / Svizzera); Black Coal, Thin Ice (Diao Yi’nan, Cina); Blind Massage (Lou Ye, Cina / Francia); Boyhood (Richard Linklater, USA); History of Fear (Benjamin Naishtat, Argentina / Francia / Germania / Uruguay); In Order of Disappearance (Hans Petter Moland, Norvegia); Inbetween Worlds (Feo Aladag, Germania); Jack (Edward Berger, Germania); Life of Riley (Alain Resnais, Francia); Macondo (Sudabeh Mortezai, Austria); No Man’s Land (Ning Hao, Cina); Praia do Futuro (Karim Ainouz, Brasile / Germania); Stations of the Cross (Dietrich Brüggemann, Germania); Stratos (Yannis Economides, Grecia / Germania); The Grand Budapest Hotel (Wes Anderson, USA / Germania); The Little House (Yoji Yamada, Giappone); The Third Side of the River (Celina Murga, Argentina); Two Men in Town (Rachid Bouchareb, Francia / USA). Fuori Concorso: La bella e la bestia (Christophe Gans, Francia); Monuments Men (George Clooney ); The Nymphomaniac – Part 1 (Lars von Trier ).
Berlinale Special: Afternoon of a Faun: Tanaquil Le Clercq (Nancy Buirski, USA); American Hustle – L’apparenza inganna (David O. Russell, USA); Baal (Volker Schlöndorff, Germania); Cathedrals of Culture (Wim Wenders, Michael Glawogger, Michael Madsen, Robert Redford, Margreth Olin e Karim Ainouz, Germania / Danimarca / Austria / Norvegia); Chavez (Diego Luna); Dans la cour (Pierre Salvadori, Francia); Diplomacy (Volker Schlöndorff, Francia / Germania); I due volti di gennaio (Hossein Amini, Gran Bretagna / USA / Francia); Night Will Fall (Andre Singer, Gran Bretagna); Non buttiamoci giù (Pascal Chaumeil); Someone You Love (Pernille Fischer Christensen, Danimarca); The 100-Year-Old Man Who Climbed Out the Window and Disappeared (Felix Herngren, Svezia); The Dark Valley (Andreas Prochaska, Austria / Germania); The Galapagos Affair: Satan Came to Eden (Dayna Goldfine, Gran Bretagna); The Turning (Warwick Thornton, Jonathan auf der Heide, Tony Ayres, Robert Connolly, Shaun Gladwell, Rhys Graham, Yaron Lifschitz, Anthony Lucas, Ian Meadows, Ashlee Page, Mia Wasikowska e David Wenham, Australia); The Unknown Known (Errol Morris, USA); Untitled New York Review of Books Documentary (Martin Scorsese e David Tedeschi, USA); Vita da bohème (Aki Kaurismäki, Finlandia / Francia); Watermark (Jennifer Baichwal e Edward Burtynsky, Canada); We Come as Friends (Hubert Sauper, Francia / Austria).
Panorama: 2030 (Nguyen-Vo Minh, Vietnam); Blind (Eskil Vogt, Norvegia); Brides (Tinatin Kajrishvili, Georgia / Francia); Fever (Elfi Mikesch, Austria / Lussemburgo); Güeros (Alonso Ruizpalacios, Messico); Homeland (Nao Kubota, Giappone); I’m not Angry! (Reza Dormishian, Iran); Ice Poison (Midi Z. , Taiwan); Night Flight (Leesong Hee-il, Corea del Sud); Papilio Buddha (Jayan Cherian, India / USA); Quick Change (Eduardo W. Roy Jr., Filippine); Standing Aside, Watching (Giorgos Servetas, Grecia); Test (Chris Mason Johnson, USA); The Man of the Crowd (Marcelo Gomes e Cao Guimarães, Brasile); The Night (Zhou Hao, Cina); The Rice Bomber (Cho Li, Taiwan); The Way He Looks (Daniel Ribeiro, Brasile); Through A Lens Darkly: Black Photographers and the Emergence of a People (Thomas Allen Harris, USA); Unfriend (Joselito Altarejos, Filippine).
Panorama Special: Calvary (John Michael McDonagh, Irlanda); Cracks in Concrete (Umut Dag, Austria); Difret (Zeresenay Mehari, Etiopia); Highway (Imtiaz Ali, Nepal / India); If You Don’t, I Will (Sophie Fillières, Francia); Ikarus (Heiner Carow, Germania Est); In grazia di Dio (Edoardo Winspeare ); Journey to the West (Tsai Ming-Liang, Francia / Taiwan); Land of Storms (Ádám Császi, Ungheria / Germania); Love Is Strange (Ira Sachs, USA / Francia); Stereo (Maximilian Erlenwein, Germania); Superegos (Benjamin Heisenberg, Germania / Svizzera / Austria); That Demon Within (Dante Lam); The Better Angels (A.J. Edwards, USA); The Lamb (Kutlug Ataman, Turchia / Germania / Francia); The Midnight After (Fruit Chan, Hong Kong / Cina); Things People Do (Saar Klein, USA); Triptych (Robert Lepage e Pedro Pires, Canada); Yves Saint Laurent (Jalil Lespert, Francia).
Panorama Dokumente: 20,000 Days on Earth (Ian Forsyth e Jane Pollard, Gran Bretagna); Anderson (Annekatrin Hendel, Germania); Another World (Rebecca Chaiklin e Fisher Stevens, USA); Concerning Violence (Göran Olsson, Svezia / Finlandia / Danimarca / USA); Der Kreis (Stefan Haupt, Svizzera); Felice chi è diverso (Gianni Amelio); Finding Vivian Maier (John Maloof e Charlie Siskel, USA); Fucking Different XXY (Buck Angel, J. Jackie Baier, Felix Endara, Kay Garnellen, Jasco Viefhues, Mor Vital, Sasha Wortzel, Gwen Haworth, Germania); Is the Man Who Is Tall Happy?: An Animated Conversation with Noam Chomsky (Michel Gondry, Francia); Last Hijack (Tommy Pallotta e Femke Wolting); My Mother, a War and Me (Tamara Trampe e Johann Feindt, Germania); Natural Resistance (Jonathan Nossiter, Italia / Francia); The Decent One (Vanessa Lapa, Israele / Germania / Austria); The Dog (François Keraudren e Allison Berg, USA); Vulva 3.0 (Ulrike Zimmermann e Claudia Richarz, Germania / Canada).