2)Il leaderismo imperante. Ilpartito è Vendola e Vendola è il partito. E’ cosi sia per i tesserati sia pergli osservatori esterni. Il nome sotto al simbolo è una testimonianza chealmeno su questo SEL non è dissimile da quasi tutte le altre forze politiche(vediPDL e IDV).
3)Niki Vendola urla a gran voceche il capo della coalizione di centro-sinistra deve essere deciso attraversoil metodo delle primarie. Giusto. Allora perché il leader di Sinistra Ecologiae Libertà no?
4)Vendola nei suoi bellissimidiscorsi parla sempre di bisogni, descrivendoli in modo maniacale e con unacapacità dialettica fuori dal comune, ma non ho mai sentito un esposizione disoluzioni ai vari problemi. Cosa intende fare per quanto riguarda ladisoccupazione giovanile? Fermerà il processo di privatizzazioni nel nostropaese? Come potrà farlo? Cosa pensa per esempio del fenomeno dellaglobalizzazione? Queste e altre domande sono ancora senza risposta.
5)Vendola è quello che si puòdefinire un catto-comunista. Un uomo di sinistra con il dono della fede. Unafusione tra Peppone e Don Camillo. Mi sembra strano che due anime cosiconflittuali e diverse possano convivere appieno nella stessa persona.
6)Chi prende le decisioni all’internodel partito? La maggioranza degli iscritti o solo una ristretta cerchia? Sembraquasi che SEL non sia cosi differente dagli altri anche su questo aspetto.
7)SEL come unica alternativa,Vendola come salvatore della patria. Ma siamo sicuri che sia cosi? Siamo sicuriche la nostra unica possibilità sia quella di affidarci a SEL per cambiare? Oppurein fin dei conti SEL non è che un altro prodotto del sistema e l’unico modo permigliorare questo mondo è metterci la faccia in prima persona per attuare ilcambiamento del sistema stesso?