Per raccogliere le ultime novità e indiscrezioni su questo imminente prequel, Bethesda e Machine Games ci illustrano le 7 cose che si devono assolutamente sapere su Wolfenstein: The Old Blood.
1. Indietro nel tempo
Innanzitutto, la grande domanda: perché un prequel? Perché, invece, non andare dopo il finale con suspense di The New Order? O perché non raccontare una storia secondaria, dal punto di vista di un altro personaggio? La risposta è doppia. Primo, il 1940 è il periodo ideale per l’atmosfera che caratterizza e distingue questo DLC dal gioco principale. “È ottimo per l’ambientazione pulp da film di serie B a cui miriamo”, sostiene il produttore esecutivo Jerk Gustafsson.
Inoltre, tornare indietro nel tempo offre l’opportunità di colmare alcuni buchi della storia e di presentare nuove meccaniche di gioco. “Abbiamo potuto esplorare cose che in The New Order sono state soltanto accennate”, spiega il produttore senior John Jennings, aggiungendo “Potrete scoprire cosa tramavano i nazisti e capire almeno in parte come hanno ottenuto l’avanzata tecnologia che gli ha permesso di vincere la seconda guerra mondiale”.
Poiché questa tecnologia è ancora in fase di sviluppo, B.J. affronterà versioni precedenti dei nemici ormai noti, come, ad esempio, gli imponenti Supersoldaten (super soldati), che, questa volta, sono vincolati a una fonte d’energia, creando nuove possibilità di gioco. E questo è solo l’inizio…
2. Il vecchio diventa attuale
The Old Blood vi porterà in un nostalgico viaggio nel tempo, ma questo non significa che le meccaniche di gioco e le risorse saranno riciclate. “In termini di funzionalità e contenuti, è quasi tutto nuovo: ambienti, armi e nemici”, spiega Gustafsson.
Inizialmente, il team intendeva creare il DLC usando The New Order come base. “L’idea era di riutilizzare praticamente tutto”, spiega il direttore artistico Axel Torvenius, aggiungendo “Ma alla fine è stato in qualche modo ritoccato tutto”.
Ciò significa nuovi nemici (come i già citati Supersoldaten), nuovi modi di spostarsi negli ambienti (ne riparleremo più avanti) e persino piccole modifiche a elementi già esistenti, come, ad esempio, il gradito sistema dei comandanti nemici, elemento chiave delle meccaniche stealth del gioco.
3. L’importanza del tubo
“Tutti sussultano quando vedono le uccisioni del trailer“, dice ridendo Jennings, aggiungendo “È una buona reazione!”.
Jennings sta parlando del nuovo giocattolo di B.J.: il tubo di metallo. Sì, un tubo. Quasi subito, all’inizio del gioco, B.J. otterrà questo utile strumento, che in The Old Blood giocherà un ruolo fondamentale in diverse situazioni.
“L’idea era trovare qualcosa di nuovo, di diverso dal coltello”, spiega Gustafsson. Che cosa distingue il tubo dal coltello? Tanto per iniziare, B.J. potrà collegare e dividere più tubi, creando armi da mischia a una o due mani. Inoltre, potrà usarli per scalare, sfondare pareti indebolite e persino raggiungere aperture sul soffitto. “È tanto un’arma quanto uno strumento per progredire”, spiega Gustafsson.
E quelle uccisioni brutali? Preparatevi a sussultare. Le uccisioni variano a seconda che si usino tubi a una o a due mani, ma una cosa resta costante: i tubi sono vuoti. Il che significa che colpendo qualcuno, probabilmente dall’altro lato sgorgherà un copioso fiotto di sangue. “Ci siamo divertiti moltissimo a sviluppare queste uccisioni”, spiega ridendo Gustafsson.
4. L’alba dei morti viventi
The Old Blood ha parecchi richiami al classico del 2001, Return to Castle Wolfenstein. Non si tratta soltanto dell’ambientazione. Certo, i giocatori della vecchia scuola avranno sicuramente un brivido nostalgico infiltrandosi e aprendosi la strada tra le pareti del castello, incontrando alcune facce familiari, tra cui quella dell’Agente Uno e di Kessler. Le armi e gli oggetti collezionabili, sebbene completamente nuovi, sono un richiamo al classico sparatutto. Persino la trama ha alcune somiglianze con quella del precedente titolo. “Naturalmente, tutto è molto, molto diverso, ma parte della storia è ancora presente”, spiega Gustafsson.
E poi ci sono i non morti.
Non aspettatevi che questi zombi nazisti siano come li ricordate nel classico del 2001. “Questo tipo di nemici può essere difficile, poiché solitamente non utilizza armi a distanza”, spiega Gustafsson, aggiungendo “Ma in The Old Blood, alcuni non morti utilizzano un fucile e hanno temibili attacchi in mischia!”.
5. Grande avventura
Parlando di divertimento, The Old Blood è ricco di emozioni e di sparatorie adrenaliniche. Sebbene la storia sia perfettamente sviluppata, ha più un retrogusto da film pulp di serie B, perfettamente in linea con l’atmosfera scelta per questo DLC indipendente.
“Volevamo che The Old Blood fosse più improntato sul gameplay”, spiega Gustafsson. Pertanto, aspettatevi molti momenti adrenalinici, tonnellate di azione e uno spensierato senso d’avventura, dall’inizio alla fine. “È qualcosa a cui poter giocare divertendosi fin dall’inizio”, promette Gustafsson (e, avendo visto il gioco in azione, non possiamo che confermare!).
6. In qualsiasi ordine
Sei preoccupato perché non hai giocato a The New Order? Nessun problema! The Old Blood ti insegnerà tutto quello che devi sapere sulle meccaniche di gioco, ma non ti anticiperà nulla della storia di The New Order. “È un prequel in tutto e per tutto”, conferma Jennings, aggiungendo “Cronologicamente, l’ultima scena di The Old Blood è ambientata un paio d’ore prima di The New Order, quindi prepara perfettamente il campo”.
E se hai già giocato a The New Order? Tanto meglio! “In The Old Blood ci sono alcuni elementi che colmano i buchi nella storia di The New Order. Ci sono nuove informazioni sulla tecnologia degli Da’at Yichud, anche se non avrà necessariamente questo nome. Nascosti in tutto il gioco, ci sono indizi e accenni a The New Order.”, rivela Jennings, aggiungendo “Giocando in ordine diverso, si sperimenteranno esperienze uniche, ma entrambe godibilissime”.
7. Prost!
Sì, The Old Blood è un affresco fantastico di una versione alternativa della storia, ricco di misticismo e di tecnologie retro-futuristiche. Ma ciò non ha impedito a MachineGames di cercare il massimo livello di veridicità. In particolare per quanto riguarda i nazisti ubriachi che cantano nelle taverne.
Durante la seconda parte del gioco, B.J. dovrà infiltrarsi in una taverna piena dei sopra citati nazisti inebriati. Sebbene il motion capturing sia stato eseguito con una squadra di attori addestrati, quando si è trattato di registrare i soavi canti da ubriaconi, gli sviluppatori si sono sacrificati per la causa.
“È stata una richiesta del nostro direttore audio”, spiega Jennings sorridendo. E aggiunge “Le voci registrate sono le nostre. Abbiamo memorizzato i testi un paio di giorni prima, imparando anche il tedesco. Qualche ora prima della sessione, abbiamo acquistato diverse casse di birra per assicurarci che le corde vocali fossero sufficientemente lubrificate. Il risultato è stato pessimo. Tutti si coprivano a vicenda e sbagliavano il tempismo. Il più delle volte, non si sentiva metà delle parole!”.
Quindi, come abbiamo risolto? “Abbiamo chiesto a un madrelingua tedesco, e lui ha detto che andava bene”, spiega Jennings, aggiungendo “Chiaramente, la birra è stata fondamentale. È stato molto divertente.”.
NOTA: Wolfenstein: The Old Blood sarà anche pubblicato in Europa in formato fisico il 15 maggio per PlayStation 4, Xbox One e PC.
Fonte: Comunicato Stampa
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