Odio i così detti sboroni, gradassi, fanfaroni, o come li chiamerebbe Mauro "bantaxerisi".
Codesti figuri si riempiono la bocca di parole di cui non conoscono il significato, sputano sentenze e frasi che fanno invidia al veleno e alla bile, costruiscono inconsapevolmente castelli fatti di idiozia il cui unico pregio è la velocità con la quale possono essere sgretolati.
Ma io un po' me ne sbatto. Li lascio sguazzare nella loro ignoranza e nella loro pancia piena di nulla, nell'attesa che qualcuno faccia quello che avrei potuto fare io e mettere davanti a loro la triste e cruda realtà.
In fondo ho sempre preferito le comode poltrone del cinema allo stare sullo schermo.