- Domenica 2 dicembre 2012, Cinema Adriano di Piazza Cavour, dove in una serata di pioggia, si aggirava anche Giggi Marzullo
- Spettacolo segnalato su Internet e quotidiani alle 20.20 invece era alle 20.40 ma poco male che ci siamo fatti un aperitivo da Mizzica in Via Lucrezio Caro.
E' un po' di anni che a Roma girano i gabbiani.
Pare siano richamati dall'immondizia che c'è in giro.
Ecco, io sono terrorizzata dai gabbiani e non perché la visione de Gli uccelli di Hitchcok mi abbia traumatizzato da picccola ma perché se un gabbiano ti passa sulla testa e in quel momento decide di liberarsi l'intestino (ammesso che ce lo abbia), si rischia una doccia di guano di portata intergalattica.
Tutto questo antefatto per dire che la doccia di guano è la pena corporale al quale sottoporrei chi ha messo insieme l'immondo e fuorviante trailer di questo film: film fichissimo, trailer che fa cagare (anche il gabbiano).
Nonostante questo sabotaggio promozionale che avrà attirato al cinema un pubblico non certo da "Il ladro di orchidee" (primo riferimento che mi viene in mente anche se non c'entra niente), incuriosita da commenti non usuali percepiti qua e là ho deciso di dare una possibilità ai sette psicopatici.
Un gioco per la mente, divertente, intelligente e con un notevolissimo lavoro di sceneggiatura alle spalle. Cast variegato e azzeccatissimo sebbene Colin Farrel abbia ruolo forse un po' sottotono, che tende a sbiadire rispetto alla splendida performance di Sam Rockwell e alla presenza scenica di un Christopher Walking invecchiato ma decisamente carismatico. Grandissima parte anche per Woody Harrelson, anche se i ruoli eccessivi sembrano ormai essere per lui più una seconda pelle che altro. Donne non pervenute, poco più di un accessorio ma del resto anche nel bellissimo In Bruges avevano trovato poco spazio. Dunque Martin Mcdonagh si conferma un regista da tenere d'occhio, capace di dirigere ma prima ancora di scrivere film capaci di restare nella testa.
Il pregio principale di 7 psicopatici è la sue circolarità, la sua stratificazione, il gioco di specchi praticamente senza fine al quale sottopone lo spettatore, un raffinatissimo intreccio di cinema nel cinema, di umorismo e cinismo con spunti noir, il tutto all'interno della scrittura cinematografica che lo racchiude e che si evolve incessantemente.
Cioè... ad avercene di film così. Si esce dal cinema con grande soddisfazione, felici di aver sfidato la pioggia romana e il parcheggio introvabile nei dintorni di Piazza Cavour.
Da vedere con entusiasmo, ovviamente, e, a questo punto, aspettando la prossima opera di un autore degno di qquesto nome!
Abbinamento con questo aperitivo di Mizzica in Via Lucrezio Caro, perfetto come foyer del cinema Adriano che per altro offre solo la possibilità di popcorn e altre inadeguatezze alimentari, il banco è ben guarnito con specialità sicule. Pasta alla norma involtolata in melanzana, focaccine con verdure, patate fritte vere, arancini mignon e una caponata veramente gustosa. Cortesia e attenzione del personale. Insomma da tenere in considerazione come soluzione mangereccia secome noi si arriva troppo in anticipo! Mizzica, Via Lucrezio Caro, 14 tel 063208555