7 SU SETTE - E poi si aumentano le tasse agli operai...

Creato il 31 ottobre 2010 da Calcisulcalcio
Credo che l’idea di tenere questa rubrica non mi piaccia più tanto… Ogni domenica mattina, infatti, quando gironzolo su blog e quotidiani per fare il punto della situazione su quanto accaduto durante la settimana, finisce inevitabilmente che quanto apprendo mi rovina la giornata. Considerando che è l’unica libera (quando ho fortuna) della settimana, credo che chiederò molto presto al nostro amatissimo direttore di cambiare giorno d’uscita. Comunque, volete sapere cos’è che è riuscito a rovinarmi questa domenica 31 ottobre? L’idea che tra tutte le persone che conosco, amici, colleghi, semplici conoscenti, i fortunati che hanno un lavoro più o meno regolare (e son già pochi) navigano tutti intorno alla soglia dei 900-1000 euro mensili, con punte di 1100 in alto e di 600 (!!) in basso. Soldi sudati dal primo all’ultimo centesimo, e spesso arrivati come grasso premio dopo anni di studi, lauree, tirocini non retribuiti, stage, contratti a progetto e quant’altro. Cosa c’è di strano? Beh, sorvolando sul fatto che basterebbero le cifre appena riportate per far girare le… pale di un elicottero senza bisogno di carburante, la cosa suona di vero e proprio stupro alla buona volontà, all’impegno, alla buona fede di chi ha creduto alla farsa “impegnati, che poi vedrai i risultati!”, se messa a confronto con alcune notizie in merito alle retribuzioni degli addetti ai lavori dei vari partiti, molto autorevolmente pubblicate da Repubblica.it, di cui vado a riportare le più “indicative”:
“una dipendente (segretaria, ndr) del Pdl, che costa al gruppo 190.306 euro all'anno”;
“il contratto collettivo dei lavoratori dei gruppi prevede sìa 15 mensilità che l'incremento del 10 per cento della busta paga ogni due anni e diverse indennità”;
“ il rapporto tra dipendenti e gruppo è di natura privata e il capogruppo può, anche con elevata discrezionalità, riconoscere scatti, incrementi e premi. E il capogruppo che gli succede, per prassi, riconferma lo status quo. Così la dipendente in questione arriva a questa cifra grazie a una retribuzione ordinaria di 103 mila euro, alla quale occorre aggiungere tredicesima, quattordicesima e quindicesima (che sommate fanno 25.845 euro), 5 mila euro per festività, un altro scatto da 10 mila euro e poi contributi Inps, Inail e Tfr.”;
“ il gruppo Pdl si è trovato a pagare altri tre dipendenti con uno stipendio che varia da 103 mila euro a 142 mila euro lordi all'anno. Un caso analogo, di stipendio che tocca quota 100 mila…”
Uno schiaffo, per non dire di peggio, a chi campa con i suddetti 1000, che non ha idea di cosa sia una tredicesima o una festività, che lascio a voi commentare per non cadere nel volgare. E non mi si venga a dire che tali cifre sono proporzionate ai meriti di chi ricopre certi incarichi, in primo luogo perché un segretario è sempre un segretario, sia che lavori per un deputato, sia che lavori per un medico, commerciante o chiunque altro. In secondo luogo perché il criterio con cui certe persone vengono scelte per ricoprire tali ruoli d’oro non hanno nulla a che vedere con quel principio, merito-qualcosa, di cui non ricordo bene neanche più il nome tant’è che non lo vedo, come si evince chiaramente da un’altra parte dell’articolo di Repubblica di cui stiamo approfittando:
"Si tratta di privilegi che riguardano situazioni passate, vecchi contratti di persone vicine alla pensione, posso assicurare che queste cifre nei gruppi all'Ars non ci saranno più", dice il presidente dell'Ars che, dopo l'assunzione dei 78 avvenuta nel 2006 (e tra questi ci sono deputati stessi, figli di ex deputati, ex sindaci o assistenti attuali di ministri)”
Si tratta di situazioni passate, sì, ma non perché hanno finalmente messo fine a questo scempio, ma semplicemente perché (l’articolo di Repubblica si conclude così) “Si escludono nuove assunzioni”
Commentate?
di Andrea Mariani

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