7 SU SETTE - Villa Borghese priorità del comune
Da Calcisulcalcio
Ormai è un dato di fatto, devo smettere di guardare i telegiornali. Girovagando sul web, infatti, si ha la possibilità, almeno scorrendo i titoli delle notizie, di cestinare in anticipo argomenti che non ci sembrano di grande interesse. Sui tg, invece, se hai intenzione di arrivare fino in fondo, ti tocca sorbirti anche quello che trovi strada facendo, pur se gli argomenti trattati ti rimangono sullo stomaco come i peperoni a mezzanotte. Il particolar caso di oggi, o meglio di ieri, riguarda una notizia che in un primo momento mi ha incuriosito, poi come al solito ha cominciato a far girare qualcosa che non è al di sopra della vita. Gran spazio e pubblicità son state date all’intenzione del sindaco Alemanno di riqualificare Villa Borghese. Si parla di restauri, pulizia, sorveglianza, addirittura (se non ho capito male) di istituire una sorta di commissione per garantire una corretta amministrazione del parco molto caro a noi Romani. Fin qui tutto ok, anzi, direte voi, una bella iniziativa. In linea di massima sarei d’accordo anch’io, soprattutto in ragione di molti bei ricordi adolescenziali legati alla villa in questione. Peccato però che, nella scaletta di priorità del comune di Roma mi sembra che la riqualificazione di Villa Borghese non dovrebbe occupare proprio il primo posto, non fosse altro per un certo “Buono Casa” che il comune ha in sospeso con qualche migliaio di cittadini, mi sembra, dal 2008 (come giustamente si apprende dalle centinaia di manifesti al riguardo che tappezzano gran parte della periferia di Roma Nord). Ora, non sono un grande esperto di Ville e per quanto mi sembra sacrosanto il dovere di preservare l’eredità artistica che i nostri avi ci hanno lasciato, credo proprio che la questione della casa abbia un’importanza leggermente maggiore. Tanto più che, da quanto ho appreso dai suddetti manifesti (sì, me li sono andati a cercare fisicamente) pare che il comune abbia già incassato i finanziamenti statali per l’erogazione del suddetto buono, rimasti bloccati nei meandri della burocrazia. Comunque, trattandosi di materia a me estranea e quindi lasciando stabilire la correttezza delle mie costatazioni alla illuminata, acuta e più che mai lungimirante razionalità degli addetti ai lavori, vorrei solo che qualcuno spiegasse anche a me quali sono i criteri con cui vengono decise le priorità in base alle quali effettuare le spese… Ah, forse ho capito… Magari si vuole riqualificare Villa Borghese per far sì che tutti quelli che non hanno una casa e non possono permettersi di pagare un affitto esorbitante abbiano la possibilità di accamparsi con tende, cartoni e quant’altro, in un’area pulita, ben tenuta e trasudante cultura. Beh, vista da questo punto è sicuramente una buona idea, anche se non proprio originale. Pare infatti che già a New York, dopo la crisi del ’29, l’area Central Park sia stata utilizzata come residenza gratuita da coloro che non potevano permettersi una casa. Sembra addirittura che fossero talmente tanti ad eleggere a dimora una baracca tra gli alberi Newyorkesi, che la zona venne ribattezzata Hooverville. Certo, l’idea sarà pur stata presa in prestito dagli Americani, ma vogliamo mettere a paragone il pur gradevole parco di New York con la nostra stupenda, ancor più a lavori terminati, Villa Borghese?
di Andrea Mariani
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