Il triathlon, ma soprattutto l'Ironman (cosi' come il mezzo IM) e' uno sport per singoli. E allora che cacchio ci faccio insieme ad altri 9 compagni di squadra in un mezzo IM a 900 km da Bologna, dove il dislivello della bici e' di oltre 1450m in positivo e pure quello della corsa di 200m?
Decisione presa in allegria qualche tempo fa, senza aver controllato, come faccio sempre, altimetria del percorso bici. Comunque oramai per pentirsi e' tardi, ed eccoci qua dopo una giornata di viaggio caldissimo, a Hopferau, primo paese della Baviera appena dopo l'Austria. Abbiamo scelto il Brennero, e quindi l'Austria, perche' il San Gottardo, tunnel svizzero famoso per essere trafficatissimo, non prometteva nulla di buono.
La pension Engel e' molto economica e spartana, purtroppo i 39 gradi odierni non aiutano il sonno in questa camera bollente. La cena, nella Gasthof centrale, e' invece ottima, sebbene la sensazione di essere serviti sempre ultimi e sempre dopo gli indigeni e' molto reale. Peccato, si sono giocate la mancia, le giunoniche cameriere.
Dopo un'ottima colazione ci rimettiamo in viaggio, e nonostante il navigatore voglia farci fare un giro sempre piu' largo, per farci impiegare meno tempo (sembra un controsenso, ma non lo e'), arriviamo a Wiesbaden nel primo pomeriggio. La camera, prenotata da Giacomo, e' molto grande, sebbene piuttosto labirintica la posizione nell'hotel.
Siamo ancora a tempo per la mia registrazione, e mi dirigo subito alla piazza dove c'e l'arrivo, l'expo e la registrazione, appunto. Capiamo subito che siamo molto comodi, la T2 e' addirittura sotto l'hotel, e anche la cava dove nuoteremo e' servita molto bene, con pulmann che domani (per le bici) e domenica (per la gara) faranno la spola senza sosta.
In serata finalmente ci riuniamo tutti e ceniamo in allegria. Con seguente giro per visitare il centro di questa carinissima cittadina.
La mattina ci dividiamo, chi fa un giro in bici, chi va dal meccanico chi fara', come me, Giacomo, Luigi, Ruggero e Carla, il giro del percorso bike. Io sono piuttosto preoccupato, sono quanti sono 1450m di D+.... Giacomo ostenta sicurezza, inizialmente, che pero' mentre i chilometri (e le salite) scorrono, viene via via a mancare. Sara' durissima, e sono perfettamente consapevole che mi sara' impossibile terminare nel tempo limite di 8 ore (data la mia scarsissima preparazione nella corsa). Ma chissenefrega? Mi godo l'atmosfera, la compagnia dei miei ragazzi e di mia moglie e un bellissimo posto!
Al pomeriggio briefing, con la bella notizia che la muta sara' permessa. E poi via, tutti a fare una bella foto sul traguardo..
Nel tardo pomeriggio porteremo le bici in TZ alla cava, che sembra in verita' anche un po' piccola per tutti noi....
La notte sara' molto agitata, forse perche' la melatonina ha ampiato le mie preoccupazioni, facendomi fare incubi incredibili? Comunque (e meno male che siamo insieme) il mio umore la mattina e' pessimo.
Sono le 8.10 quando dopo i PRO uomini e donne ci danno il via. La nuova partenza decisa dalla WTC (rolling start, corridoio stretto dove ognuno decide dove posizionarsi, preferibilmente secondo il tempo stimato) dovrebbe agevolare i diversamente nuotatori, per me, invece, e' peggio: i non nuotatori si mettono davanti (anche io) per sfruttare scie, i bravi nuotatori, consapevoli delle proprie capacita' si mettono nella posizione giusta, insomma alla fine fai sempre a botte perche' davanti ci sono dei lenti, che non si spostano, e ricevi botte da quelli che da dietro recuperano.
Comunque... Esco dal nuoto (dopo un'uscita australiana) in 43 minuti, tanti. Inforco la bici con la consapevolezza che sara' un delirio, ma sono comunque contento. I primi 25 km sono leggermente a salire, e con una certa curiosita noto che sono uscito dal nuoto davanti a Danilo, Ruggero, Luigi e Massimo, che via via che passano i chilometri mi supereranno. La bici e' anche peggio del peggior incubo. Si sale e si scende continuamente, senza tregua. Non c'e' un metro di pianura. Solo alla fine 5 km tutti in discesa. Il mio GPS segnera' 1607m, di dislivello, in 88,40 km.
Scendo dalla bici piuttosto provato, ma deciso ad arrivare in fondo. Non sia mai. Quattro giri da 5,5 km, ed ogni giro 45m di dislivello in salita. Regolari, ma spacca gambe. Corro (poco) e cammino (molto) e ben presto la consapevolezza che le 8 ore saranno superate diventa certezza. Spero solo di trovare qualcuno a darmi la medaglia... Cosi' sara', anche se in effetti stanno gia' smontando tutto (compreso il fotografo gia' andato via e quindi sono senza foto del salto del traguardo). In compenso ho la squadra che mi attende al traguardo, per festeggiarmi: meglio di cosi'? Sono arrivati tutti tranne Giacomo, costretto a ritirarsi per un focolaio di polmonite (scoperto una volta tornato in Italia).
Il dopo gara e' il solito: maglia da finisher, medaglia serigrafata. Stavolta non ho fame e quindi dopo aver bevuto un bel po' mi ritrovo con Carla. Sono quasi le 17, e mi avvio in camera, quando il cellulare trilla senza sosta... Marco. Mi messaggia, pure... Dove sei? Abbiamo vinto!!! Alle 17.30 ci premiano, tutti al Casino... Lo chiamo... Chiedo lumi. Insomma, per farla breve: come squadra abbiamo vinto la qualifica al European Championship di Pula del 20 settembre... Alle 17.30 ci premieranno.
Molto scettico, dopo una rapidissima doccia ci avviamo al Casino. Alle 17.35 comincia la trafila (noiosissima) delle premiazioni dell'Award Party. Prima le Pro donne, poi i Pro uomini. Poi Birgit, la responsabile del programma TriClub, sorta di campionatoi a squadre degli Ironman, che gia avevo conosciuto a Pescara, appare sul palco. Oddio... vuoi vedere che...? Naaaa, noi?
Nel frattempo era anche arrivata una email dove ci comunicavano che eravamo i vincitori della IV Divisione (che sono 5, con le squadre che sono assegnate ad unadivisione a seconda degli iscritti) e come vincitori avevamo conquistato la qualifica per andare a giocarci il titolo continentale della IV divisione.
E difatti dopo le squadre premiate della prima, della seconda e della terza divisione, sento un "ASD Team Spartans winner" e non capisco piu' nulla... Tutti insieme saliamo sul palco, con sorrisi a 32 denti. Un bel trofeo, un bel diploma e via, andremo a Pola a giocarci il titolo.
Passata la sbornia del titolo, (conclusa in serata con una eccellente mangiata e bevuta) cominciamo a razionalizzare. Il 70.3 di Pola sara' il 20 settembre, 6 giorni prima dell'IM Mallorca, 13 giorni prima dell'IM Barcellona. Chi andra' a Mallorca non puo' fare Pola. Nemmeno io che sono sempre pronto a buttarmi nella mischia. Mentre per chi va a Barcellona? Io e Matteo confrontiamo le tabelle degli Ironman passati: 15 giorni prima c'era sempre un "robusto" combinato. Si puo' fare. Chi fara' l'Ironman di Barcellona ha l'ok per Pola.
Ma l'entusiasmo e' dirompente, oltre ai gia' iscritti Umberto e Danilo, ai Barcellonesi, dalla chat nuove leve ed esordienti assoluti vogliono buttarsi nella mischia: alla fine saranno almeno una 20ina gli Spartans presenti a Pola, pronti a conquistare il titolo continentale.
Io e Carla concordiamo che non possiamo perdere questo evento, e pur da supporter saremo presenti. Abbiamo il problema che avremmo il volo per Mallorca il lunedi (l'altro volo dipsonibile, mercoledi, non caricherebbe la bici). Un amico ci viene incontro e grazie ai trasportatori con cui lavora di solito mi offre un trasporto molto economico, praticamente mi trovero' la bici in hotel quasi al costo del trasporto della Ryan Air. E' deciso. Partiremo il mercoledi per Palma e la bici arrivera' in qualche modo. Pola, arriviamo!