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’71

Creato il 22 luglio 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

7824_poster_iphoneLa guerra di quartiere non vuole prigionieri

Esordio alla regia per Yann Demange, ’71 è un film che possiede un’anima distruttrice e che contemporaneamente diviene realistico termometro della situazione nord-irlandese degli anni 70.

La recluta Gary Hook viene inviato in Irlanda del Nord. La situazione pare abbastanza semplice (la divisione tra cattolici, nemici, e protestanti, amici, sembra netta), se non fosse che all’interno dell’IRA ci sono fazioni in lotta tra loro. Le cose si aggravano nel momento in cui viene, erroneamente, abbandonato dal suo plotone in un quartiere di Belfast.

Ci sono pellicole che arrivano tardi all’interno delle sale cinematografiche e che si rivelano dei veri e propri gioielli grezzi, che animano l’estivo spettatore accaldato. ’71 non corrisponde in modo totale alla descrizione qui sopra, ma ci si avvicina molto. Difatti la pellicola diretta dal francese Demange possiede una sua carica distruttrice, che sgretola indissolubilmente sogni, speranze e fragilità di un paese che è cresciuto e ha trovato la sua identità nascosta nella paura e nella brutalità. ’71 è una pellicola che si lascia guardare senza un attimo di tregua; un prodotto che si distingue per il suo stile incalzante (molto ben costruita la scena dell’inseguimento iniziale) e opprimente. Infatti la macchina da presa si aggrappa all’interpretazione di Jack O’Connell, un soldato che si smarrisce al di là della linee nemiche e che ingaggia una lotta di quartiere senza alleati e nemici. Ed è proprio a causa di ciò che la pellicola di Demange è così interessante e termometro di una situazione al limite del paradosso. Laddove scorre il sangue e scoppiano le bombe dell’IRA si nascondono finti alleati e completo smarrimento.

Contraddistinto da una fotografia livida e spettrale, ’71 è un esercizio di stile e di narrazione. Infatti laddove la complessità della trama e dei volti possono confondere, la pellicola tende a sommare e a non lasciare scampo, ostentando un susseguirsi di violento non sense. Un film che non è interessato a indagare su torti e ragioni e nemmeno a prostrarsi a una fedele ricostruzione storica, ma che preferisce immergere lo spettatore in un’azione frenetica, che si interroga sul ruolo assegnato ai giovani all’interno di qualsiasi conflitto.

’71 è un ritratto verosimile, un sporco affresco di una realtà dominata dall’odio, della quale il corpo martoriato del protagonista diviene l’ideale cartina tornasole.

Uscita al cinema9 luglio 2015

Voto: ***


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