Magazine Italiani nel Mondo
Mentre in Italia alcuni argomenti sono ancora un po' tabu' (nel senso che non se ne parla, e se se ne parla lo si fa poco e sottovoce), qui in America c'e' piu' "awareness" per l'appunto.
L'associazione nazionale che si occupa di questo problema si chiama "Resolve", fondata nel 1974, che si pone come obiettivo quello di migliorare la vita delle persone che hanno a che fare con i problemi di fertilita'.
Il "tono" di questa NIAW non e' del tipo "guardate come siamo sfortunati, non facciamo altro che piangerci addosso, siate tristi con noi", bensi' e' del tipo "At RESOLVE, we are so excited that National Infertilty Awareness Week® has begun! Read more about how you can celebrate this week with us!"
Si, "excited" and "celebrate" sono le parole chiave :-D
E navigando ho anche letto da una parte (ora ho perso la pagina) "infertility doesn't make you weaker, it makes you stronger!" :-D
A noi italiani questo entusiasmo ci puo' sembrare un po' suicida e/o fuoriluogo (penserete "ma che cavolo c'hanno da essere contenti??"), pero' devo dire che aiuta... avete presente quello che si dice delle persone non-vedenti? che sviluppano gli altri sensi? beh, per me e' lo stesso anche in questo caso: se da una parte qualcosa ci e' stato tolto, dall'altra qualcosa ci e' stato dato! Ne sono pienamente convinta!
Questa e' la pagina ufficiale del NIAW, che quest'anno si pone come obiettivo "bust a myth about infertility", cioe' sfatare un mito sull'infertilita'. C'e' un elenco di cose che si possono fare, e io ne prendo in considerazione due:
1- share your infertility story,
2- bust a myth bloggers unite program.
Per quanto riguarda la mia infertility story, sul blog di Nina e' apparsa da poco la mia conchiglia-storia, quindi se vi interessa potete leggerla qui sul suo blog.
Qui invece vorrei parlare del mito da sfatare. Mentre tornavo a casa dalla palestra ci pensavo e ho subito deciso quale sarebbe stato il mio argomento, poi mentre leggevo gli aggiornamenti dei vari blog che seguo ho visto che in uno di questi si parlava proprio del "mio" mito da sfatare! Incredibile, potrei averlo scritto io quel post, e' esattamente quello che penso, con una sola differenza: io sono consapevole che gli altri dicono "questa cosa" in buona fede e pensando che magari mi possa far piacere, mentre l'autrice del blog in questione ne parla come se gli altri lo dicessero con cattiveria :-)
Il mito da sfatare e': vedrai che ora che hai deciso di adottare resterai incinta! :-D
Lo so che chi me lo dice lo fa in buona fede, per carita', e sono anche consapevole che e' qualcosa che puo' succedere (e anche qui tra le bloggers qualcuna ne sa qualcosa :-)), ma... per me sentirmi dire questa cosa ha un effetto ... quasi "devastante" (ed e' lo stesso dell'autrice del blog di cui poi vi mettero' il link).
Voglio dire, uno fa tanta fatica a mettersi l'animo in pace, a cercare di non pensarci piu', a trasformare quell'immagine del "bio-bambino" che popolava i propri sogni (togliergli quei capelli, quegli occhi, quel naso... e immaginarselo un giorno biondo, un giorno color cioccolata, un giorno con gli occhi a mandorla...), a leggere, a pensare, a raggiungere la consapevolezza che un figlio e' un figlio, indipendentemente dai geni che ha nel dna.. tutto cio' e' faticoso e ci sono ancora giorni in cui mi chiedo se abbiamo superato quella fase al 100%... e poi sentirmi dire questa frase...
Mi chiedo: "ma cosa stiamo insinuando? che il figlio adottato non e' come il figlio biologico? che con un figlio adottato non potrei essere felice come con un figlio biologico? che "adottare" e' da prendere allo stesso modo di un "fertility treatment"? che quando una decide di adottare non ci pensa piu' e quindi resta incinta, come se fosse una questione di pensieri/stress?"
Lei dice "They are assuming that we are going through the adoption process in the hopes that this will be the catalyst to getting our biological child. They are assuming that we will not view our adopted child in the same way as we would view a biological child."
Lo so che chi me lo dice non lo fa con questi pensieri in testa, almeno non consapevolmente... pero' questi pensieri sono in qualche modo impliciti.
Lei dice: "The actual statistic for women getting pregnant after adopting, or while in the adoption process is less than 10 percent. Why do we always hear about it? Because it's sensational. Now, ask me if I care. NO. If I happen to get pregnant at some point down the road, then great, we'll deal with it. We don't talk about the possibility, we don't hope for the possibility, and most importantly, we did not decide on adoption as some kind of fertility drug."
Se vi interessa, questo e' il post del blog a cui mi riferisco.
Sono consapevole di non aver sfatato il mito, pero' magari vi ho fatto prendere coscienza che per noi da questa parte non e' una piacevole sentirsi dire questa frase, eh... quindi se ce lo dite come "dato di fatto" sta bene, ma se ce lo dite "per farci coraggio" state andando nella direzione opposta :-)
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