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774 a.C. un grande brillamento solare raccontato dagli alberi

Creato il 29 novembre 2012 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Raggi cosmici

Credit: Simon Swordy/University of Chicago, NASA

Qualcosa di grande è successo nell'anno 774 a.C., gli scienziati lo hanno visto dagli alberi.
Studiando l'evoluzione delle piante, è stato riscontrato un forte aumento del carbonio-14 radioattivo: l'evento è stato registrato negli anelli dei tronchi dei cedri millenari giapponesi, tra il 774 e il 775 a.C.

Il Carbonio-14 può crearsi dalle particelle dei raggi cosmici provenienti dallo spazio ma cosa ha provocato un tale aumento dei raggi cosmici?

Per gli scienziati trovare una risposta non è stato semplice e sono state proposte varie spiegazioni, come l'esplosione di una supernova o un lampo di raggi gamma: entrambi potrebbero aver creato una forte ondata di raggi cosmici. Ma un evento come l'esplosione di una supernova, probabilmente, sarebbe stato notato dagli abitanti della Terra di allora e se ne avrebbe qualche traccia storica.
Ora, quindi, l'ipotesi più accreditata è che il responsabile sia stato un flare solare.

Il Sole in quel tempo, potrebbe aver rilasciato una quantità enorme di plasma a seguito di una significativa esplosione di massa coronale, che, colpendo la Terra, avrebbe creato carbonio-14.
Lo studio a cura degli astrofisici Adrian Melott dell'University of Kansas e Brian Thomas della Washburn University, entrambe nel Kansas, è stato pubblicato oggi, 29 novembre, sulla rivista Nature.

Il carbonio-14 è una variante della comune formula carbonio-12, presente sulla Terra ed in tutto l'Universo.
Quando i raggi cosmici colpiscono l'atmosfera terrestre, possono produrre una pioggia di neutroni. Alcuni di essi, a loro volta, colpiscono i nuclei di azoto presenti nella nostra atmosfera, dando origine ad una reazione chimica che trasforma l'azoto in carbonio-14.

Questa variante del carbonio è instabile e si dimezza nell'arco di 5730 anni. Per questo motivo è un ottimo marcatore per le datazioni.

E' stato stimato che il brillamento avrebbe avuto una potenza 10 o 20 volte superiore al famoso evento Carrington, la più grande tempesta geomagnetica registrata finora, avvenuta il 1 settembre 1859. Un evento simile, passato inosservato sulla Terra del VIII secolo a.C., oggi, getterebbe la tecnologica società moderna nel caos più completo.


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