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#8

Creato il 28 dicembre 2014 da Peterpasquer
#8"Sai che mi manchi?" disse la ragazza ferma sul ciglio del marciapiede."Non è vero," rispose lui guardando un film visto e rivisto. Prese il cellulare e controllò se ci fossero chiamate. Niente."Sai, ieri t'ho pensato," continuò lei, ancora dal marciapiede. Afferrò il cellulare e vide che di tutti i messaggi arrivati non ce n'era uno che la facesse sorridere. Lo rimise in borsa."Sì, lo so," rispose lui spegnendo la TV. "Ieri ascoltavo una canzone e qualcosa lì dentro me l'ha fatto capire.""Perché?" chiese allora lei dal marciapiede."Perché cosa?" chiese lui mettendo la caffettiera sul fuoco."Lo sai…" rispose lei camminando su e giù, sempre sul marciapiede. "Perché?"E allora lui sorrise. Aspettò che il caffè gorgogliasse e spense. "Cammina sempre sul marciapiede, piccola. Le macchine sfrecciano troppo veloci su quella strada e non vorrei ti capitasse un guaio. Abbottonati bene, non prendere freddo. Quando cammini, ogni tanto alza lo sguardo. Guarda dove vai. Sorridi e non farti domande inutili. Soprattutto non farle a me. Quando ti andrà di attraversare, fammelo sapere. Oppure no. Amo le sorprese. Quelle buone, intendo."Passarono i mesi e un giorno la ragazza fu colta da un senso di smarrimento. Si voltò. Una, due, tre volte lungo una strada assolata, in un andirivieni di gente. “Devo andare avanti,” disse. “Devo!”Lui intanto guardava una sua foto, seduto in poltrona. "Questa è l'ultima volta," si promise. Aprì il romanzo nel punto in cui l'aveva lasciato la sera prima e iniziò a leggere. Mezzora dopo scese in strada; il marciapiede di fronte era deserto. Bisbigliò "Addio, piccola!" e poi, con più tristezza, di spalle, proseguendo verso chissà dove, "Chi ci perdonerà per tutto questo?" 

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