Visto in VHS.
Un uomo che vive con otto donne (la moglie, le 2 figlie, la suocera, la cognata, la governante, la cuoca e la sorella) viene trovato morto. Tutte sono sospettabili del delitto, sfortunatamente una grande nevicata impedisce di lasciare l’isolata abitazione ed il telefono è stato tagliato. Inizierà un gioco d’accuse reciproche che porterà a scoprire gli enormi scheletri che abitano gli armadi di quella famiglia allargata.
Commedia gialla (carina e cretina insieme) di Ozon, regista a cui piace mischiare i generi senza badare alla credibilità della fusione, qui realizza un mezzo film musicale, donando a tutte le protagoniste una canzone, a cui le altre partecipano con un abbozzo di coreografia.
Un esperimento ardito ma perfettamente riuscito grazie ad un cast stellare (da encomiare soprattutto la performance della Ardant e la trasformazione della Huppert che in ogni film sembra una persona diversa dai film precedenti), una scena di catfight lestissimo tra 2 mostri sacri ultacinquantenni del cinema francese (!), ed una cura della messa in scena impressionante, tra un uso al limite del kitch dei colori (sempre accesissimi, e identificativi dei personaggi) ed una fotografia decisamente superiore alla media.
Davvero un film al limite della decenza che riesce ad azzeccare tutti gli obbiettivi che si pone, o quasi.