Abbiamo fatto tre domande a Loretta Santini, direttrice editoriale di Elliot Edizioni (casa editrice madrina della prima serata di 8×8), su concorsi letterari e esordienti.
Un commento sull’iniziativa 8×8?
Penso che sia piuttosto utile, sia per gli aspiranti scrittori che per le case editrici. Gli esordienti possono confrontarsi in diretta con le logiche che guidano le scelte degli editori e avere qualche suggerimento in merito alla scrittura. Gli editori, invece, possono trovare qualche spunto interessante da materiali già selezionati da professionisti del settore.
Nella vostra politica editoriale quanto spazio è riservato agli esordienti?
Direi un buon 50% e questo vale anche per la narrativa straniera. Perlopiù evitiamo di battere strade già percorse da altri e ci piace scoprire nuove voci su cui puntare per il futuro. Ogni anno cerchiamo di far emergere almeno uno o due esordienti, sui quali investiamo moltissimo come cura del testo e promozione. Di più sarebbe bello ma, francamente, non abbondano.
Quali sono i canali e le modalità migliori per trovare e scegliere gli esordienti?
Non ci sono canali privilegiati: un buon libro o un buon autore possono arrivare da concorsi come questi, dalla segnalazione di un collaboratore o di un amico, ma si possono trovare anche tra i manoscritti che arrivano soli soletti in casa editrice. Riguardo ai criteri di selezione quello che ricerchiamo in un romanzo sono originalità e unicità, nella storia e nello stile, la presenza di una “voce” che ci accompagni e non ci abbandoni neanche dopo aver chiuso il libro. E a volte neanche questo è sufficiente. Ma, soprattutto, occorre tanta fortuna.